E’ stato ancora una volta un momento speciale, difficile da descrivere, il Festival Suq che si è svolto dal 13 al 24 giugno scorso nella suggestiva cornice del Porto Antico di Genova. Con numeri da record (65mila visitatori in 12 giorni, oltre 100 eventi tra concerti, teatro, incontri, laboratori di danze, canto, scrittura e per bambini, decine di ospiti) e un clima se possibile ancora più esaltante delle precedenti edizioni.
Dopo quattordici anni, sempre più “a Genova va in scena il mondo”, col Suq. Possibile, diverso, “un piccolo mondo che fa pensare come potrebbe essere bello quello grande”, come dice di noi Paola Capriolo.
“Ci vorrebbero molti posti così in Italia, per far vedere che si può essere più aperti” ha detto Francesca Caferri, ospite al Festival per l’incontro “Il paradiso ai piedi delle donne” e autrice dell’omonimo libro.
“Da operatore, la cosa più attraente sono le tante facce diverse che si vedono insieme”, mi ha confidato un freelance di Babel Sky, al termine di una lunga giornata di riprese. “Il flusso che c’è è un caos da vero Suq, dove è impossibile non toccarsi”.
E quanto ci sarebbe da raccontare… E quanti lo dovrebbero fare: perché solo così ha senso che il Suq parli di sé, in un racconto collettivo dei tanti che lo compongono, lo vivono, lo assaggiano. Con gusto, come dimostrano le centinaia di foto arrivate sul nostro profilo Facebook e al concorso “I sorrisi del Suq”.
Numerosi anche i racconti video online, tra cui il servizio di Rai News con l’incontro tra il vescovo Domenico Mogavero di Mazara del Vallo e il prete da marciapiede don Andrea Gallo, moderato dal direttore Corradino Mineo.
L’edizione 2012 ha visto un’attenzione ancora maggiore all’ecologia, a calcolare il suo impatto ambientale e suggerire strategie di riduzione.
Né sono mancati gli eventi più raccolti come i Notturni in Yurta, una vera tenda mongola di impianto medievale che ha accolto il pubblico incuriosito per alcune serate di racconti dal mondo.
Sono solo alcuni degli scorci in cui potete tuffarvi tra foto, video, articoli e racconti sul nostro sito.
Ho scritto una sera, seduto poco distante dal tendone:
Il Suq è una danza notturna di tende e colori, musiche e voci, corpi e sorrisi, che non accenna a spegnersi. E’ una festa di luci e vite che da ogni dove si uniscono, si muovono, e che il mare quieto, antico di Genova, riflette vicino, riflette lontano, oltre l’orizzonte.
E intanto la Compagnia del Suq è partita a “invadere” Cosenza, con Gli stranieri portano Fortuna di Marco Aime e Carla Peirolero: l’Italia “unita” nelle diversità…
Giacomo D’Alessandro
(In alto, la foto vincitrice del premio “I sorrisi del Suq”, di Susanna Bavaresco)