I versamenti Imu registrati con l’acconto di giugno ammontano a oltre 9,5 miliardi (9.551 milioni). Il dato è stato reso noto oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Risultano aver versato circa 23,8 milioni di contribuenti su una platea di 25,5 milioni (la differenza è pari a 1,7 milioni). L’importo medio dei versamenti è stato di circa 400 euro. Per fine anno ad aliquote costanti l’incasso sarà di 20 miliardi. “Obiettivo centrato” dichiara il sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, spiegando che dunque le aliquote, che il governo poteva ritoccare entro dicembre, “restano quelle che sono, non c’è nessuna necessità di intervenire”.

Il gettito Imu relativo alla prima casa è stato pari a giugno a un miliardo e 603 milioni che su base annua si attesta a circa 3,3 miliardi, “perfettamente in linea con le previsioni”, precisa il ministero. I contribuenti che hanno versato l’Imu sulla prima casa sono circa 16 milioni, con un importo medio di versamento di 100 euro. Solo il 5,5% dei contribuenti (877mila) ha optato per le due rate di versamento per un importo totale pari a 91,2 milioni. L’Imu sugli altri immobili è stata pari a 7,9 miliardi; 15,7 milioni dai fabbricati rurali. L’imposta sugli altri immobili è stata pari a 7,9 miliardi ed è stata versata da 15,9 milioni di contribuenti, con un importo medio di versamento pari a 500 euro. Mentre l’Imu sui fabbricati rurali strumentali (il cui acconto è stato fissato nella misura del 30 per cento) è stata pari a 15,7 milioni di euro.

Sulla base di quanto versato fino ad ora, secondo il Mef, si può proiettare a fine anno un gettito teorico pari a 19,2 miliardi di euro. A questo importo occorre aggiungere la stima del gettito Imu che entrerà nei prossimi mesi come: i versamenti relativi a fabbricati rurali da accatastare entro novembre che verseranno con il saldo di dicembre (70 milioni); i versamenti per immobili non dichiarati in catasto (356), i versamenti relativi ai contribuenti che non hanno ancora pagato la prima rata, aspettando le compensazioni (500 milioni).

“Nonostante le critiche e gli inviti di qualcuno alla disobbedienza – puntualizza ancora Ceriani – è prevalso il senso della responsabilità. Milioni di contribuenti hanno fatto quello che dovevano fare. Anche con la consapevolezza di doverlo fare, una circostanza che forse talvolta viene sottovalutata”.

Al netto della percentuale fisiologica di non versanti (circa un milione di contribuenti), circa 700mila proprietari dovrebbero versare nei prossimi mesi un’imposta media di circa 700 euro. I risultati di questi dati portano alla stima di un gettito per l’intero anno di 20,085 miliardi. La stima fatta dal Mef, ricorda Ceriani, era di 9,7 miliardi di entrate entro giugno e 20,1 nell’anno. “L’obiettivo lo abbiamo centrato quindi – scherza il sottosegretario – non c’è notizia”. 

Gli incassi fino a dicembre. All’importo di circa 19 miliardi (risultato proiettato a fine anno dopo l’incasso di giugno) occorre infatti aggiungere la stima del gettito Imu che entrerà nei prossimi mesi: versamenti relativi a fabbricati rurali da accatastare entro novembre che verseranno con il saldo di dicembre (70 milioni di euro); versamenti per immobili non dichiarati in catasto: a partire dal 3 maggio e fino al 3 luglio sono stati pubblicati all’albo pretorio del comune gli atti relativi all’attribuzione della rendita ai cosiddetti ‘immobili fantasmà individuati in 1.081.688 unità immobiliari di diverse tipologie.

Per questi immobili il versamento (356 milioni di euro) avverrà con la rata di dicembre; versamenti relativi ai contribuenti che non hanno ancora pagato la prima rata: storicamente, l’analisi dei versamenti Ici ha evidenziato che nei mesi successivi alla scadenza di giugno sono sempre affluiti versamenti da parte di una quota di contribuenti che hanno beneficiato dello spostamento dei termini per le imposte sui redditi. Anche quest’anno per i contribuenti soggetti agli studi di settore, infatti, la scadenza dei versamenti è stata rinviata dal 18 giugno al 9 luglio e, con la maggiorazione dello 0,4 per cento, al 20 agosto.

Inoltre per le società che approvano il bilancio in ritardo le scadenze per il versamento delle imposte sui redditi sono il 16 luglio ovvero il 20 agosto con lo 0,4 per cento di maggiorazione. Alcuni di questi contribuenti preferiscono versare in ritardo anche l’Imu assieme alle imposte dirette subendo un modesto aggravio in termini di sanzioni e interessi. Per l’Imu si stima che gli ulteriori versamenti su base annua possano assommare a circa 500 milioni di euro. 

“Nessun settore ‘strozzato'”. Il sottosegretario Ceriani si toglie il sassolino dalla scarpa poi dopo le polemiche dei mesi scorsi con i diversi allarmi lanciati dalle varie categorie sull’ipotesi che l’Imu potesse “strozzare” interi settori. In particolare le organizzazioni agricole che avevano parlato di una cifra fino a 2 miliardi. “Non si possono prendere singoli casi ed estenderli all’universo”, dice Ceriani riferendosi anche all’Ifel, Fondazione dell’Anci per la finanza locale che aveva paventato effetti per miliardi. In realtà per gli immobili agricoli “attualmente hanno versato 15,7 milioni (pagavano il 30% con la prima rata) e saranno 52 milioni a fine anno, notevolmente sotto i 120 milioni inizialmente previsti”. C’è comunque da attendere il pagamento dei fabbricati rurali che saranno accatastati entro novembre e che verseranno a dicembre l’Imu.

“Entrate ok per ora”. Per le entrate “allo stato non sta andando male – aggiunge Ceriani – perché gli effetti della recessione ancora non si sentono, c’è sempre un ritardo tra l’andamento dell’economia ed i versamenti e che le entrate fiscali siano sensibili al ciclo economico non è una novità”. E’ chiaro che “se dovessimo andare in una recessione più grave rispetto alle previsioni il dato peggiorerebbe”, spiega il sottosegretario, e il quadro macroeconomico “non è ancora aggiornato, lo sarà a settembre secondo i meccanismi previsti dal Def”. Ma alla fine dell’anno ci sarà un “buco”? “E’ presto per trarre conclusioni. Un quadro attendibile, non esatto, si potrà avere quando avremo tutti i dati dell’autotassazione. Molto dipende dai versamenti di luglio e dal fatto che alcuni contribuenti possono versare ad agosto. E data la poca liquidità di cui godono ci aspettiamo che sfruttino la possibilità di dilazionare”.

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