
Agli osservatori più attenti delle cose del calcio quanto è successo allo stadio Marassi di Genova avrà ricordato la performance di Ivan Bogdanov, tifoso serbo che il 12 ottobre del 2010 salì su una balaustra a due passi dal campo per mostrare il proprio coraggio ai propri compagni di viaggio. Allora, come oggi, partita sospesa e giocatori negli spogliatoi. Con uno strascico di polemiche e di contrasti che andrà avanti anche nei prossimi giorni.
A Genova si giocava uno scontro importantissimo per la permanenza in serie A. La squadra di casa, protagonista di una discesa senza fine nelle ultime settimane, aveva bisogno di fare punti contro una concorrente diretta per la lotta salvezza, il Siena. La tensione era altissima già dalla vigilia. Perché i tifosi rossoblu non riuscivano ad accettare che la propria squadra si trovasse in una situazione simile a poche giornate dalla conclusione del campionato.
Così all’ottavo minuto della ripresa, l’arbitro Tagliavento ha dovuto sospendere la partita tra le due squadre, sullo 0-4 per i toscani, a causa di un fumogeno caduto in mezzo al campo. I tifosi della gradinata nord hanno invaso la tribuna dell’ingresso degli spogliatoi chiedendo ai giocatori di togliere la maglia: “Siete indegni di indossare questi colori”, è stata la motivazione con cui gli ultrà hanno chiesto addirittura ai calciatori di spogliarsi. Inutili i primi tentativi di mediazione del capitano Marco Rossi. Giandomenico Mesto ha avuto una crisi di pianto, mentre Giuseppe Sculli si è rifiutato di togliersi la maglia ed è andato a parlare con i tifosi.
Ed è proprio grazie alla mediazione di Sculli se, dopo 45 minuti la partita è ripresa terminando 1-4 a favore della squadra toscana.
Sul caso di Genoa è intervenuto il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, che ai microfoni della trasmissione tv Stadio Sprint ha dichiarato: “E’ un clima di violenza inaccettabile che non è assolutamente tollerabile. Queste persone non hanno nulla a che fare con i tifosi. Sono veramente l’immagine peggiore e violenta del calcio. Ha fatto benissimo Sculli a non togliersi la maglia, perché non bisogna assolutamente darla vinta a queste persone, che pensano di portare un clima di violenza negli stadi. Spero anche, considerando che i loro volti si sono visti chiaramente, che non rientrino mai più in uno stadio”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez