Chi sorveglierà i sorveglianti? Oltre a Giovenale se lo chiederanno anche sportivi e (più probabilmente) detenuti, vista la rissa in cui sono stati coinvolti i giocatori – membri del corpo della Polizia penitenziaria dell’Astrea, serie D laziale. Direttori di gara che hanno dovuto fare i conti con tifosi particolarmente maleducati e coi loro cori “insinuanti” e con giocatori che non avrebbero esitato ad aggredirli.

Eppure basterebbe poco per apprezzare i componenti delle terne arbitrali: un guardalinee lo ha dimostrato, facendosi apprezzare talmente tanto da causare un’impennata di rimesse laterali.

Per quanto attiene alla stampa locale poi, momento difficile: si è a quasi a fine stagione, perciò è meglio parlare di sconti che di scontri. Da segnalare come esempio da seguire per tutte coloro che intendono sposarsi, invece, il personaggio della settimana: una sposa che con grande lungimiranza ha deciso di non contrapporsi alla calciofilia del marito, ma di assecondarla anche nel più bel giorno della sua vita.

A CHI GIRANO I PALLONI – Di arbitri prestanti e dei loro organi tecnici

Che il calcio sia uno sport “machista” è abbastanza lampante, ma sfottere gli arbitri nella loro intimità può costare molto caro. Lo dimostrano i 750 euro di multa comminati alla Medesanese, società di Eccellenza romagnola, i cui tifosi : “Per tutta la durata intonavano cori offensivi nei confronti dell’arbitro e del suo organo tecnico”. Passi insultare l’arbitro ma ironizzare sul suo “organo tecnico” è davvero di cattivo gusto.

Ulteriore dimostrazione di quanto gli arbitri siano narcisi dal punto di vista fisico arriva dalla Puglia, precisamente da Cisternino, Seconda categoria, dove il calciatore De Pascale “raggiungeva l’arbitro all’interno degli spogliatoi tentando di colpirlo con una spallata attingendolo, tuttavia al mento stante la prontezza di riflessi dell’arbitro che riusciva a schivare il colpo”.

Deve essere portentoso in termini di prontezza di riflessi anche il raccattapalle dell’Astrea, squadra del ministero di Grazia e giustizia, che con le sue “prodezze” ha generato una rissa a cui anche i calciatori (dipendenti della Polizia penitenziaria) hanno partecipato, beccando una multa di 2.000 euro: “Al termine della gara – si legge nel comunicato – un proprio raccattapalle, in reazione all’aggressione subita ad opera di un calciatore della squadra ospitata, colpito quest’ultimo con un pugno alla schiena determinandone la caduta a terra. Successivamente il medesimo raccattapalle determinava una rissa tra i tesserati di entrambe le società colpendo con calci e pugni diversi tesserati della società ospite”. Si prospetta un concorso pubblico per raccattapalle?

GOAL IN RETE – “Guardalinee fa impennare i falli laterali”

Varie sanzioni, leggendo i comunicati di giustizia sportiva, sono comminate a causa delle angherie subite dagli assistenti di linea da tifosi o giocatori. Può capitare però che dall’odio assoluto i guardalinee arrivino a godere della massima considerazione degli addetti ai lavori, che anzi, fanno di tutto per trovarsi nei suoi paraggi, tirando sempre il pallone fuori. Guardando la foto è facile comprendere il motivo di tale inversione di tendenza

PENNE FUMANTI – “Sconti di fine stagione”

Capita che a fine stagione le partite non siano più tanto interessanti. E così a creare “gran bagarre” sono gli “sconti diretti”, invece delle partite, come racconta il sito “Pesarosport” Solito bel vedere su positanonews,  si va da “ l’arbitro Dei Giudici è stato un buon giudice” ai versiliesi che “hanno denotato una buona volontà”. Anche se l’apoteosi è per l’assoluto romanticismo del cronista: “Questo in relazione a quello accaduto in settimana ed a qualche rigo vivacemente scritto, ma pensiamo che tutto ritorni come il film ‘Pane. Amore e …..’, quando il diverbio amoroso tra Vincenzino e Sofia finisce con l’abbraccio sulla terrazza del porto di Sorrento”.

IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA – “Inno nuziale”

Per una volta un matrimonio fa commuovere i calciofili e non amiche e sorelle della sposa. E’ successo in Spagna, nel comune catalano di Saint Boi de LLobregat, dove la sposina Neus ha voluto far una sorpresa al marito Marcos, facendo suonare l’inno della Champions League alla corale della chiesa invece della classica marcia nuziale. Peccato che dopo l’inno non parta la presentazione del match (del matrimonio in questo caso) di Fabio Caressa.

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