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Basta curriculum, mandateci un link

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“Nessun curriculm, grazie. Ai candidati chiediamo di inviarci soltanto qualche link per valutare la presenza su Internet”.

A fare questa affermazione al Wall Street Journal sono stati i dirigenti di Union Square Ventures, fondo americano con importanti partecipazioni nei colossi delle nuove imprese digitali, da Twitter a Foursquare. Da qui è partita un’inchiesta del Wsj che in America ha fatto molto parlare: l’e-recruitment, ovvero il processo di selezione di candidati attraverso servizi online, batte ormai il classico cv e talvolta anche il colloquio strutturato. E’ la rete a fare la differenza a tal punto che i candidati vengono valutati in base al loro posizionamento online: così le aziende vanno sul web per informarsi su di loro, per raccogliere informazioni, per andare oltre le semplici esperienze professionali. Il pezzo del Wsj ricorda come nel 2011 Google abbia deciso di assumere settemila nuove risorse non con un classico colloquio, ma con una serie di questionari rigorosamente online.

Se credete però che questa pratica sia esclusivamente americana vi sbagliate, e parecchio. Una ricerca dell’associazione nazionale dei direttori del personale Gidp/Hrda ha fotografato questa rivoluzione. Pochi giorni fa ne ho scritto personalmente proprio su Nòva24 e alcuni giorni prima La Stampa si era soffermata sulla ricerca in un pezzo a firma di Giuseppe Bottero. Ecco alcuni dati del monitoraggio: Il 71% degli intervistati dichiara di aver cercato informazioni su Internet relative ai candidati sotto osservazione, addirittura per il 18% è una prassi ricorrente. Non solo Linkedin, che pure è adottato dal 65% delle aziende: per raccogliere informazioni sul candidato i responsabili delle risorse umane consultano anche Facebook (21%), Twitter (2%) e YouTube (2%). L’azienda va in rete per risparmiare: il 18% degli intervistati afferma che si ricerca online perchè costa di meno degli altri canali.

Dal passaparola a Google e Facebook, questo il titolo della ricerca. Sicuramente provocatorio, ma efficace. Credo restituisca un po’ di meritocrazia ad un Paese imbalsamato da logiche di casta e dalle raccomandazioni. Se il candidato si trova in rete la segnalazione parentale o amicale avrà un peso minore?

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