Paesi isolati, cittadini sfollati, treni cancellati e in alcune zone più di tre metri di neve. E’ ricominciata con vigore la fase del maltempo-bis per l’Emilia Romagna. Anche se dopo la robusta imbiancata della settimana scorsa l’ “occhio del ciclone” dell’impressionante, seconda, ondata di neve, sembra essersi spostato ad Est della regione sugli Appennini del cesenate e del riminese.

La perturbazione che dalla Siberia ha trapassato il centro Europa, poi è scesa a riccio sulla Francia, Spagna e infine è ritornata verso Nord colpendo l’intera Italia centrale e arrivando ieri sera sulla pianura padana, ha eletto come scenario apocalittico i comuni della Valmarecchia, Valconca e Val di Savio. Qui le nuove precipitazioni aggiunte ai cumuli di neve ancora presenti dalla settimana scorsa hanno raggiunto quasi i tre metri di neve.

Testimonianze all’apparenza bizzarre, ma che rivelano una seria e difficile situazione di sopravvivenza, arrivano da diversi piccoli centri abitati della montagna. In Valmarecchia sono 210 le persone evacuate dalla proprie case e trasferite nei punti di accoglienza approntati dalla protezione civile e dal Comune. “Sono 11 giorni che nevica e stiamo facendo sempre più fatica”, spiega il sindaco di San Leo, Mauro Guerra, “la situazione meteorologica è avvilente, neve e gelo non ci daranno tregua fino a lunedì. Siamo sommersi da almeno due metri e mezzo di neve”. Tutt’attorno al paese la situazione è simile: “I mezzi non ce la fanno più, riescono a muoversi solo il gatto delle nevi e le turbine inviate dalla  Protezione civile e dal Trentino. Ma anche loro fanno ormai sempre più fatica negli spostamenti”.

Una situazione, quella si San Leo e dei paesi vicini,  che non può ancora dirsi al limite, perché dal punto di vista materiale tutte le case abitate sono state rifornite di cibo e acqua quando nei giorni scorsi c’è stata una schiarita. “Ma ormai molti cittadini sono nel panico. Continuano a telefonare, si sentono letteralmente murati vivi in casa e non sanno più cosa fare. Chi fino ad oggi ha resistito sta cedendo in queste ore e chiede di essere portato via per raggiungere parenti e amici”.

Basta spostarsi di pochi chilometri in linea d’aria e dalla valle del Savio, quella che ospita la tanto trafficata E45, peraltro aperta ma con transito vietato ai tir sopra le 7,5 tonnellate, la situazione non è migliore. “E’ la nevicata del secolo”, ha dichiarato il sindaco di Sarsina, sotto almeno due metri di neve. Per liberare decine di paesi sepolti dalla neve anche solo a due, trecento metri d’altitudine, in provincia di Cesena sono giunte in forze squadre di soccorso da Belluno, Torino, Bolzano e Trento che, con i mezzi solitamente presenti sulle piste da sci in alta stagione, hanno raggiunto le aree più impervie. Le zone più colpite e quindi anche le più battute dai soccorsi sono quelle di Formignano, San Carlo (dove è allestita una unità di crisi) e Luzzena. Nelle ultime ore si è aggiunta una turbina giunta apposta dal Passo del Tonale. “Non basta – esclama il sindaco di Cesena Paolo Lucchi – la situazione è difficile, quasi impossibile. Oggi, sul serio, servirà stare in casa ed uscire solo per spalare neve. Con pazienza”.

Spostandosi ancora più a Ovest, in provincia di Bologna, non si riscontrano disagi come in Romagna, ma nella popolosa valle del Reno, sede della strada statale Porrettana che collega Bologna a Firenze, si registra il blocco totale della linea ferroviaria Bologna-Porretta per la pulizia dei binari da parte del treno turbina. Stessa sorte anche per la linea Bologna-Prato, le tratte comprese tra Bologna e Ferrara e Bologna e Poggio Rusco. Sembra sia stato predisposto un servizio sostitutivo di bus, condizionato però dalla percorribilità delle strade. Anche se dai numerosissimi pendolari che utilizzano lo snodo della stazione centrale di Bologna provengono una serie di accuse a Trenitalia, non tanto per la giornata di oggi piena di cancellazione di treni regionali e intercity, quanto nei giorni precedenti in cui la scomparsa di decine di convogli, nonostante il sole facesse capolino, è stata la norma.

Mercoledì sono stati sospesi ben 196 treni in regione e anche oggi ben 52 convogli sono rimasti fermi: 22 Intercity cancellati sulla via Emilia; 7 Frecciabianca  in transito a Bologna tra le 9 e le 20; 11 Frecciargento  sull’asse Bologna-Padova e Bologna-Verona tra le 6:45 e le 19:15; 12 Frecciarossa, per chi si sposta tra Milano, Bologna, Firenze tra le 8:30 e le 22, con particolare criticità tra le 16 e le 18.

In Emilia Romagna il blizzard non dovrebbe dar tregua almeno fino a domani mattina, quando cessate le precipitazioni manterrà comunque temperature abbondantemente sotto lo zero per tutta la giornata e almeno fino al 14 febbraio. Tanto che sono già state rinviate a data da destinarsi anche i match calcistici della domenica: Parma-Fiorentina e Bologna-Juventus (sono già due le partite rimandate per impraticabilità dello stadio Dall’Ara, n.d.r.) e per stare sicuri anche l’incontro Cesena-Catania che si sarebbe dovuto tenere ben mercoledì 15 febbraio.

di Alessandro Mazza, Giovanni Stinco e Davide Turrini

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