In primo grado era stato condannato a 26 anni per l’omicidio di Alessandro Mathas, bimbo di 8 mesi, figlio della sua ex compagna, ucciso in un residence nel marzo 2010. Oggi la Coste d’assise d’appello di Genova, dopo 5 ore di camera di consiglio, ha assolto il 32enne Antonio Rasero dall’accusa per “non aver commesso il fatto”. I giudici hanno disposto la scarcerazione immediata del giovane broker, in carcere dal gennaio dello scorso anno. “Sono innocente”, aveva detto questa mattina l’imputato in aula prima che i giudici si ritirassero per decidere. E all’uscita dal tribunale, Rasero si è lasciato andare: “E’ la fine di un incubo”. Katerina Mathas, mamma del piccolo Alessandro, si dice “allibita da questa sentenza”, parlando ad alta voce di fronte ai suoi avvocati dopo la sentenza.

“Ci aspettavamo questo risultato, eravamo convinti dell’innocenza di Antonio”, commenta soddisfatto il legale di Rasero, l’avvocato Luigi Chiappero. “Ero convinto – aggiunge il legale che ha difeso Rasero con il collega genovese Andrea Vernazza – che negli atti c’erano tutti gli elementi per dire che era innocente. Questa è una sentenza importante, non era facile pronunciarla per la grande pressione mediatica sul caso”.

”Aspetteremo le motivazioni della sentenza per valutare cosa fare nei confronti di Katerina Mathas”. Lo ha detto il procuratore capo facente funzioni di Genova, Vincenzo Scolastico, che due anni fa ha coordinato insieme al pm Marco Ayroldi le indagini sull’omicidio del piccolo Alessandro Mathas. “Noi abbiamo esercitato l’azione penale – ha aggiunto – convinti che ci fossero solidi elementi di accusa nei confronti di Rasero. Spetterà ora al Procuratore generale decidere se impugnare o meno la sentenza”.

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