A pochi mesi dall’approvazione del nuovo statuto, entra nel vivo la riorganizzazione dell’Ateneo di Bologna. Il Senato accademico e il Consiglio d’amministrazione (con i voti contrari del rappresentante del governo e del personale tecnico-amministrativo)  hanno dato il via libera alla costituzione dei 33 nuovi dipartimenti che che prenderanno il posto dei 72 esistenti. Si tratta della prima vera e propria rivoluzione che affronta l’Alma Mater, in attesa di realizzare le Scuole che andranno a sostituire le facoltà.

Il disegno appena approvato prevede la realizzazione di strutture completamente nuove: Farmacia e biotecnologie, Informatica, Sociologia e diritto, Scienze per la qualità della vita, Scienze politiche e sociali. Ma anche processi di accorpamento, come quello che ridurrà a 3 i dipartimenti dell’area medica (rispetto ai 16 precedenti). Unificate in un’unica realtà anche discipline storiche ed antichistiche. Resta invece a bocca asciutta il polo di Rimini che sperava di portare a casa il dipartimento di Economia del turismo.

Una riorganizzazione che interessa tutte le sedi Multicampus, con l’apertura del dipartimento di Scienze e qualità della vita a Rimini, di Storie e metodi per la conservazione dei beni culturali a Ravenna, di SITLEC (Studi interdisciplinari su traduzione, lingue e culture) a Forlì e di Architettura a Cesena.

Soddisfatto Ivano Dionigi. Secondo il rettore la riduzione dei dipartimenti è un processo slegato dalla riforma Gelmini: “Quello portato a compimento oggi – ha commentato – è un iter iniziato già nei primi mesi del 2010, prima quindi dell’approvazione della legge 240. Un processo complesso e partecipato, che ha coinvolto organi e strutture e che già prima dell’approvazione della legge aveva dato vita a 3 aggregazioni: Dicam (Dipartimento Ingegneria civile ambientale e dei materiali), Veterinaria, Filologia classica e italianistica. I nuovi dipartimenti rappresentano i nuclei vitali dell’Ateneo, punti nevralgici per la gestione delle risorse umane e finanziarie”.

E in attesa dell’approvazione definitiva dello statuto che dovrebbe arrivare dal Ministero entro breve, Dionigi proverà a portare a termine gli altri punti previsti dalla nuova carta. Una corsa contro il tempo per cominciare il prossimo anno accademico con un’università messa a nuovo.  “Abbiamo raggiunto i due traguardi principali, la redazione dello Statuto e la costituzione dei nuovi Dipartimenti, ma siamo ancora un cantiere aperto – ha aggiunto – che prosegue i lavori e che conta di concluderli entro sei mesi con la costituzione delle Scuole, l’elezione dei nuovi direttori e dei nuovi organi accademici per cominciare ‘a regime’ l’anno accademico 2012-13. Il tutto in tempi rapidi per un ateneo di grandi dimensioni”.

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