Italian style da esportazione? Non si pensi però a scarpe firmate da uno stilista, moda o prodotti tipici perché a Londra, zona Battersea Bridge Road, si incrocia un locale che nell’insegna riporta, l’uno di fianco all’altro, la torre di Pisa, un pezzo della Creazione di Michelangelo, la Fiat Cinquecento, un gondoliere e un tenore che scimmiotta Luciano Pavarotti. Ma sopra a tante icone più o meno caricaturali del Belpaese, eccone un’altra, lanciata a bella posta nell’insegna: “Bunga Bunga”.

Per battezzare un bar pizzeria dove si fa il karaoke e si ascolta musica dal vivo, aperto dal martedì al sabato con orario variabile a seconda dei giorni, Charlie Gilkes e Duncan Stirling, i proprietari del locale in cui si mangia italiano, hanno pensato bene di ricorrere all’espressione divenuta il simbolo delle notti brave del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, e rimbalzata tante volte nei titoli della stampa internazionale, anglosassone compresa.

Già a partire dal sito del locale (con relativi account Twitter e Facebook), più che sul reale “italian style”, si fa breccia sul “facilmente ricordabile all’Italia”. E nella sezione “what is Bunga Bunga?” compare una cartina geografica all’apparenza antica dello Stivale che illustra le diverse aree del locale pubblico. Qui, dal Mare Nostrum, con pinna posticcia legata all’addome, ecco che compare un’immagine dello sfrenato premier italiano in costume adamitico, almeno per quel tanto che è dato vedere (dal ventre in su).

L’espressione “bunga bunga” non torna però solo nel nome del ristorante. Costituisce anche la “Option 5” nella lista dei party privati che si possono organizzare. “Per una festa veramente di gruppo, si può affittare tutto il locale in modo che voi e i vostri ospiti possiate farci quello che desiderate”. Tra i menu c’è poi la “gazzetta del bunga bunga” (in italiano già nell’originale) con la lista dei vini, degli aperitivi e delle novità che riguardano l’esercizio pubblico. E non manca la sezione “Amici di” (anche qui dicitura non tradotta dall’inglese) in cui campeggia la rielaborazione di una fotografia che ritrae Berlusconi con la giovane marocchina Ruby Rubacuori in assetto first lady e si dà accesso a un’area riservata in cui sono ammessi “solo gli amici di bunga bunga”.

Dal vivo, se si visita il locale, poi ecco inoltre che si può sorbire il “Berlusconi’s Bellin”. Non mancano tuttavia riferimenti ad altri personaggi italiani, tra cui Donatella Versace, il cui volto indica la toilette per signore mentre l’effige del presidente del consiglio invece quella per gli uomini, rigorosamente separate, pare. Ma il marketing, ancor prima degli affari, non si deve fermare e, per lanciare ulteriormente il locale, già l’estate scorsa sarebbe stato preso contatto con l’agente di Ruby per quanto, al momento, non sia dato sapere se dall’Italia si stato accettato un invito a Battersea Bridge Road.

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