
L’Italia, “dopo alcune esitazioni”, adesso è sulla buona strada. Ma “urge la realizzazione integrale delle riforme strutturali annunciate. Solo così è possibile assicurare competitività”. Questo il giudizio sulla manovra espresso da Jean-Claude Trichet nel corso del suo penultimo intervento nella veste di presidente della Banca Centrale Europea. Per Trichet le riforme nel lungo termine costituiscono “un elemento chiave per liberare le forze economiche dei singoli Paesi”.
Quanto alla politica monetaria, Trichet ribadisce che compito delle banche centrali è assicurare stabilità ma ricorda che “non possono sostituirsi ai governi” e che, di fronte ad un crisi complessa come quella attuale, “misure non standardizzate” come l’acquisto dei Btp rappresentano solo “una parte del programma” e sono comunque “da considerarsi temporanee”.
La Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariato all’1,5 % il tasso di riferimento principale in Eurolandia. La decisione, che è stata presa dal Consiglio direttivo, era ampiamente prevista dal mercato. L’istituto centrale oggi ha anche confermato il tasso marginale al 2,25% e quello sui depositi allo 0,75%. E’ però necessario, ha detto Trichet, che i paesi dell’Ue mantengano entro il 2% il tasso di inflazione. In caso contrario l’intervento di politica monetaria di Eurotower non sarà in grado di creare occupazione.
Le stime di crescita dell’area euro sono al ribasso a causa dell’ “incertezza particolarmente alta” : nel prossimo anno, fanno sapere da Francoforte, la forchetta è di 0,4%-2,2%. Ma il rallentamento della crescita nel secondo trimestre attenua almeno il rischio di una forte inflazione, che il prossimo anno dovrebbe scendere, oscillando tra l’1,1% e il 2,2% contro l’attuale forbice di 2,5%-2,7%.
Intanto, questa mattina l’attesa dell’intervento del presidente della Bce è stato accolto positivamente dalle borse, che dopo i forti ribassi dei giorni scorsi si sono portate in territorio positivo. Londra è salita dello 0,62%. Milano e Madrid le migliori con un rialzo, rispettivamente, dell’1,13% e dell’1,72 per cento.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez