Una statistica riservata rivela che il mercato dell’auto reale va peggio di quanto si dice: oltre un terzo delle vetture di luglio sono state immatricolate negli ultimi tre giorni del mese. Molte sono “km zero” ancora in attesa di un cliente. Il mese di luglio si è chiuso per il mercato dell’auto italiano con immatricolazioni di vetture nuove in calo del 10,69% rispetto allo stesso mese del 2010, che già aveva registrato un drammatico -25%. In questo contesto Fiat fa registrare un -12,15%, Alfa Romeo -3,15% e Lancia un timido +1,3%.

Insomma, i numeri ufficiali sono assai poco incoraggianti. Ma quelli “veri” sono anche peggiori. Lo dimostrano i dati contenuti nella tabella che SicurAUTO.it pubblica sul suo sito, proveniente ministero delle Infrastrutture e dei trasporti guidato da Altero Matteoli (Scarica il Pdf). Oltre alle immatricolazioni di luglio per ogni casa automobilistica, la tabella riporta, casa per casa, anche quelle avvenute negli ultimi tre giorni del mese e altri dati relativi alle attività di fine mese delle case. Per esempio, i dati delle immatricolazioni medie giornaliere che, stranamente, negli ultimi giorni (e non solo di luglio: da tempo questa è una costante), divengono frenetiche e raddoppiano, triplicano o addirittura, per qualche costruttore, quadruplicano rispetto al normale. Questi dati sono importantissimi e mantenuti (tutti i mesi) sostanzialmente riservati poiché forniscono indicazioni, anche se approssimative, sul quantitativo di vetture “km zero” immatricolate rispetto al totale, cioé proprio quegli esemplari che vengono targati in fretta e furia dalle concessionarie a se stesse, anche in mancanza di un vero acquirente. Gli scopi di tutto ciò sono noti: le concessionarie raggiungono (chi ce la fa) gli obiettivi di vendita mensili assegnati (ai quali sono legati premi in denaro), mentre le case automobilistiche svuotano un po’ i piazzali vantando poi vendite inesistenti.

Insomma, anche se non tutte le immatricolazioni degli ultimi tre giorni del mese corrispondono ad altrettante “km zero”, la tabella indica che le statistiche ufficiali sono abbondantemente “estrogenate”, cioé gonfiate da numeri in buona parte fasulli che permettono alle case di affermare di aver mantenuto o addirittura aumentato le loro quote di mercato oppure, secondo i casi, di dire che le cose non vanno poi tanto male e anzi vanno benissimo. È accaduto, per esempio, per Alfa Romeo, che viene data in ripresa, ma che in giugno aveva immatricolato oltre il 53% delle vetture negli ultimi tre giorni, una percentuale scesa in luglio a un pur sempre significativo 39,14%.

I numeri pubblicati dimostrano comunque che il mercato, complessivamente, non va male: va malissimo. Cioé, ancora peggio di quanto le case stesse e i vari organi di rappresentanza di costruttori, importantori e concessionari vogliano ammettere. Questo spiega per quale motivo questi dati non vengono di solito rivelati, ma solo sussurrati tra gli addetti ai lavori. Ovviamente è appena il caso di dire che le “km zero” sono spesso assai gradite alla clientela, che grazie a loro può mettere le mani su vetture nuove di zecca, che hanno sì l’inconveniente di avere un proprietario in più sui documenti di circolazione, ma quasi sempre hanno il vantaggio di costare meno della stessa macchina ancora da targare. Tuttavia, in realtà, gli operatori del settore sanno bene che le “km zero” sono da anni “un cancro” che divora ogni giorno di più il mercato, poiché i margini sulla loro vendita sono necessariamente ridotti o nulli e, oltretutto, la loro commercializzazione disturba quella della auto nuove, cioé non ancora immatricolate. E infatti, le “km zero” sono “bestie” molto odiate sia dai concessionari sia dalle case, che tuttavia non possono farne a meno in uno scenario in cui gli stabilimenti producono più auto di quante il mercato ne può assorbire.

Come si può vedere dalla tabella di SicurAUTO.it, sulle 137.442 vetture nuove di luglio ben 47.169, cioé il 34,32%, sono state immatricolate negli ultimi tre giorni del mese. Di queste, 28.844 (30,12%) sono di marca estera, mentre 18.858 (44,33%) sono italiane. In pratica, quasi una vettura italiana su due ha ricevuto le targhe dal 29 al 31 luglio. Come abbiamo già sottolineato, non tutte saranno state “km zero”, ma la percentuale lancia comunque una luce ben diversa sulla vera quota di mercato dei modelli venduti in Italia. Il campione assoluto delle immatricolazioni “last minute” risulta Honda con un preoccupante 60,95%, mentre la seconda e terza in classifica sono ancora marche estere: Mazda, la cui percentuale è del 57,66%, e Subaru, che tocca il 48,99%. Tuttavia, si tratta di costrutturi che in Italia registrano volumi di vendita molto contenuti. Tra le case che fanno “volume”, ci sono Fiat (46,86% di auto immatricolate negli ultimi tre giorni, con 13.391 esemplari) e Ford (4.687, il 42,31%). Sintomo di difficoltà anche il valore di Smart: 1.004 esemplari, cioé il 45,66% dell’immatricolato del mese. Come si vede, l’accelerazione dell’attività a fine mese è un fenomeno che non risparmia i costruttori di prestigio: lo dimostrano i dati delle immatricolazioni di Audi (23,01%), Bmw (29,91%), Mercedes (25,82%), mentre quello di Jaguar è assente dalla tabella per motivi non chiari. Tra chi invece ha immatricolato meno “last minute” troviamo Daihatsu (7,28%) seguita da Volvo (12,28%) e da Mitsubishi (13,95%), tre case per le quali, al contrario di molte altre, il flusso di targature giornaliere a fine mese diminuisce invece di aumentare.

di Riccardo Celiwww.sicurauto.it

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