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La “nipote di Mubarak”, vogliamo chiarezza

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Quanti reati esattamente sono stati commessi fino ad ora per coprire le fregole del presidente del Consiglio in carica? A quanti ricatti è esposto quotidianamente per i suoi vizi privati il leader del Family Day? Mentre il parlamento si appresta a votare l’ennesima legge ad personam, le ultime cronache aprono un nuovo squarcio su quest’Italia da basso Impero del tardo berlusconismo.

Gossip? No, un degrado morale e politico da voltastomaco, al quale gran parte degli italiani guardano con ammirazione o si sono assuefatti. C’è di tutto. L’agente di spettacolo trash che fa da lenone al presidente del Consiglio. Ministre e veline, deputate e attricette che compongono l’harem a pagamento del Capo del Partito dell’Amore. Il telegiornalista che, scortato dai carabinieri, preleva una minorenne e la porta in omaggio al sultano. L’avvocato di corte che s’affretta a disinnescare l’indagine penale grazie a una provvidenziale fuga di notizie.

In questo quadro pietoso un dettaglio nuovo attira attenzione. Secondo la ricostruzione pubblicata dal quotidiano la Repubblica nell’edizione odierna, la bella minorenne marocchina scappata da casa, accusata di furto e senza documenti, lo scorso maggio fu portata alla questura di Milano per la procedura di fotosegnalazione. Dopo una telefonata da palazzo Chigi, che l’accreditava come “nipote di Mubarak”, venne però rilasciata con tante scuse, senza un verbale. A prelevarla sarebbe accorsa la nota “igienista orale” Nicole Minetti, devota al sultano, ora consigliera regionale. Così abbiamo letto increduli.

Questa storia è vera o falsa? Ci piacerebbe tanto saperlo, per verificare se il principio di uguaglianza di fronte alla legge abbia ancora un senso nel tardo impero berlusconiano. Per capire come si comporta con le predilette dell’imperatore quella polizia (di Stato, non di Governo) che usa identificare meccanicamente e sequestrare megafoni e striscioni ai cittadini che non rinunciano a esprimere la propria opinione in pubblico. Può gentilmente chiarire quel che avvenne quella sera in via Fatebenefratelli il capo di gabinetto presso la questura di Milano, dottor Pietro Ostuni?

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