La scuola dell’infanzia e primaria di via Campofiorito 164 resterà chiusa fino a nuovo sopralluogo da parte del personale ispettivo dell’Asl che dovrà accertare l’avvenuta pulizia, derattizzazione e disinfezione di tutte le aree esterne ed interne del plesso”. Tutti a casa. A firmare il decreto che mette i lucchetti all’istituto invaso dai topi è la dirigente dell’Istituto “Via del Casale del Finocchio” (via Campofiorito è la sede staccata) Paola Uncinotti che ieri pomeriggio ha preso carta e penna per comunicare la decisione al Prefetto di Roma, al Gabinetto del Sindaco, al direttore regionale dell’ufficio scolastico della Regione, al presidente del Municipio VI, a tutti i docenti e alle famiglie degli alunni.

La data del ritorno in classe non è fissata e ora i genitori dopo essere riusciti a far intervenire l’Asl sono preoccupati per la continuità didattica dei ragazzi. La battaglia contro i ratti l’hanno vinta ma si aspettavano che si trovasse una soluzione che garantisse il diritto allo studio dei ragazzi. “Ufficialmente i bambini sono a casa da oggi anche se da qualche giorno non li facevamo più entrare in aula a causa della situazione che si era creata. La circolare è fino a data da destinarsi. Purtroppo questo intervento era necessario ma anche stavolta non ci hanno coinvolto. Siamo preoccupati. Speriamo che rientrino a scuola presto ma potrebbero anche essere sistemati in altri locali. Non dipende da noi. Se qualcuno si degna di interpellarci magari possiamo anche noi dare qualche suggerimento”, spiega Roberta Alessio del Comitato genitori della scuola.

Nel frattempo da ieri alla sede di via Campofiorito stanno lavorando alla pulizia e alla derattizzazione. La dirigente d’altro canto nel decreto di chiusura fa riferimento alla relazione dell’Asl nella quale si mette in evidenza che “non si ritengono al momento esistenti le condizioni di igiene e sicurezza per la prosecuzione dell’attività didattica”. A smuovere le acque chiamando i Carabinieri nei giorni scorsi erano stati gli stessi genitori che avevano documentato la situazione con tanto di immagini fotografiche inviate anche a ilfattoquotidiano.it. Una protesta che ha sortito l’effetto sperato: “Ci hanno detto – racconta Alessio – che la cosa più pulita erano i topi”.

Ora resta la preoccupazione per l’attività scolastica sospesa. Anna Maria Benedetti, una delle mamme più battagliere spiega: “Ieri sera eravamo nel panico non sapendo come “sistemare” i figli dal momento che lavoriamo. Dopo l’entusiasmo per la chiusura (dovuta), il pensiero è andato subito a quando riaprirà. In tre mesi estivi nessuno si è preoccupato di fare la manutenzione necessaria e ora ci troviamo in questa situazione paradossale. Stiamo pensando come fare per sollecitare la riapertura certificata dall’Asl e contemporaneamente garantire la continuità didattica. Mio figlio ha appena iniziato la prima elementare; oggi gli ho detto di fare a piacere qualcosa che già ha fatto con le maestre in aula. Andrà a finire che ci ritroveremo a protestare con i bambini sotto al ministero per farci garantire il diritto allo studio”.

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