La lunga giornata di Papa Francesco nella diocesi di Milano – compreso il bagno di folla al parco di Monza con un milione di persone – è terminata con il saluto dello stadio San Siro. Dopo le Case bianche in periferia, piazza Duomo, Monza, il pontefice ha saluto i ragazzi pronti per la cresima o già cresimati. A loro un appello forte contro la violenza: “Per favore, state attenti al bullismo” e gli 80mila applaudono. “C’è qualcuno che prendete in giro perché è grasso, magro, per questo o per l’altro? E vi piace farli vergognare e anche picchiarli per questo? Questo si chiama bullismo. Per il sacramento della cresima, promettete al Signore di non farlo mai e di non permettere mai che si faccia nella vostra scuola o nel vostro quartiere? Mi promettete di non prendere mai in giro un compagno?” Dagli spalti un boato: “!”, ma Francesco invita i bambini ad alzare ulteriormente la voce.

Molti i temi toccati da papa Francesco durante il suo incontro con i cresimati e cresimandi allo stadio. Il Pontefice ha risposto alle domande ragazzi, genitori e catechisti. “Parlate con i vostri nonni, queste tre cose vi faranno crescere nell’amicizia con Gesù: parlare con i nonni, giocare con gli amici e andare all’oratorio” ha spiegato ai fedeli presenti. E poi l’appello ai genitori: “Quando litigate, i bambini soffrono. Si accorgono di tutto“. “Abbiate cura dei bambini. Abbiate cura del loro cuore, della loro gioia, della loro speranza”. E li ha invitati a giocare coi figli. “Quello che si semina nella mente e nel cuore rimane per sempre”. Un grande “Grazie” sul prato del Meazza ha poi saluto Bergoglio che è rientrato a Roma ripartendo da Linate dove sabato mattina è atterrato intorno alle 8.15.

Eccolo: il Pontefice è arrivato allo stadio San Siro, dove è stato accolto dal boato degli 80mila presenti tra cresimandi, genitori e catechisti, che gli hanno dato un caloroso benvenuto con un coro di “Francesco! Francesco!” come per le migliori rock star. È l’ultima tappa milanese per Papa Francesco, che in serata tornerà a Roma.

Meglio del derby Milan-Inter: lo stadio San Siro si prepara ad accogliere il Pontefice, che sta per incontrare 80mila cresimati e cresimandi dopo aver celebrato la messa al parco di Monza. Tra canzoni e coreografie, i giovani fedeli e le loro famiglie aspettano con ansia papa Francesco.

“Si specula sui poveri, sui migranti e sui giovani”: queste le parole di papa Bergoglio nel corso della messa al parco di Monza, dove si sono radunati più di 700mila fedeli che hanno accolto l’arrivo del Pontefice esultando e sventolando sciarpe e striscioni. Prima aveva pranzato al carcere milanese di San Vittore.

Dopo aver recitato l’angelus in piazza Duomo, il Pontefice è ripartito per un’altra tappa di questa sua giornata milanese: dal centro città si è spostato al carcere San Vittore, dove ha incontrato i 900 detenuti prima di pranzare con 100 di loro. Intanto, sempre più persone stanno entrando nel parco di Monza, dove il Papa celebrerà la messa, alle 15.

Alle 11 ha raggiunto un’assolata piazza Duomo gremita di persone impazienti di vedere il Pontefice, e sul sagrato della cattedrale ha recitato l’angelus. Ma non prima di aver tenuto un discorso al clero: “Non dobbiamo temere le sfide: quante volte si sentono lamentele su quest’epoca, ma non bisogna avere timore”.

Prima di partire alla volta di piazza Duomo, Papa Francesco ha sentito il bisogno di andare alla toilette. Dove? In un bagno chimico, e i fedeli hanno immortalato anche questo momento.

 

All’incontro delle famiglie col Santo Padre non è potuta essere presente, per motivi di salute, l’81enne Adele. Ma nessun problema, perché Bergoglio l’ha chiamata al telefono, sincerandosi delle sue condizioni. Nel video pubblicato da Tv2000 si vede il papa dire alla signora che “bisogna offrire gli acciacchi e i dolori al Signore”.

 

È atterrato sabato mattina alle 8 a Linate ed è subito stato accolto come una rock star dalla folla di fedeli. Poi Papa Francesco è andato al quartiere delle Case Bianche, nell’estrema periferia milanese, per incontrare alcune famiglie delle case popolari e raccogliersi in qualche minuto di preghiera nel cortile. Qui ha detto che “la Chiesa deve andare incontro a tutti, nelle periferie, anche ai non credenti e ai non cristiani”.

 

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