Domenica o addirittura già sabato sera. Nei corridoi del Quirinale sono certi: il presidente della Repubblica vuole chiudere la crisi di governo nel minor tempo possibile e si prepara alle 24 ore decisive, quando al Quirinale saliranno M5s e Forza Italia, ma soprattutto la delegazione del Partito democratico (alle 18). La speranza di Mattarella è che il Pd sia in grado di presentare una proposta chiara sugli intendimenti del partito e, perché no, anche il nome del premier che erediterebbe la maggioranza che fino a prima del referendum è stata di Matteo Renzi. In ottica successione, il borsino indica in netta ascesa Paolo Gentiloni: sarà un caso, fatto sta che il ministro uscente degli Esteri oggi è stato ricevuto due volte a Palazzo Chigi dall’ex rottamatore. Elementi decisivi per affidare l’incarico, che, anche nell’ottica dei tempi brevi, anzi brevissimi. Resta il fatto che in queste ore le diplomazie hanno continuato a lavorare senza sosta. Non mancano i tentativi di far rientrare nel gioco di incastri anche Silvio Berlusconi, che salirà al Quirinale alle 16. Qualcuno a mezza bocca lascia intendere che la maggioranza possa essere allargata a Forza Italia, magari non con l’ingresso nel governo ma con un atteggiamento responsabile in Parlamento.

La giornata: 17 delegazioni al Colle da Mattarella
Al Colle diciassette delegazioni, dal gruppo Misto alla Lega Nord, mentre a Palazzo Chigi Matteo Renzi a colloquio con Paolo Gentiloni prima e Pier Carlo Padoan dopo. Il secondo giorno di crisi di governo si gioca tra il Colle e le trattative dentro un Partito democratico a brandelli. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vuole risolvere la questione entro lunedì 12 dicembre, o almeno prima del Consiglio europeo del 15. A confermarlo è stato lo stesso Aniello Formisano di Movimento Ppa uscendo dal colloquio: “Il Capo dello Stato vuole velocizzare i tempi”. Intanto le delegazioni dei partiti che hanno sfilato in mattinata hanno chiesto in coro una nuova legge elettorale prima di andare al voto. “Governo subito, anche con una maggioranza ampia. Il Pd faccia la sua proposta”, ha commentato Pino Pisicchio del Misto. “Serve nuovo sistema di voto per dare potere ai cittadini”, hanno dichiarato l’ex M5s Massimo Artini e l’ex dem Pippo Civati. Rocco Buttiglione dell’Udc ha invocato una legge proporzionale con premio alla coalizione. Leggermente diversa la posizione di Fdi che ha escluso di essere disposto ad appoggiare qualsiasi tipo di governo e ha chiesto alla Consulta di velocizzare la sentenza sull’Italicum. A chiudere la Lega Nord: “Non accettiamo alcuna soluzione che non sia il voto subito” ha detto il vice-segretario Giancarlo Giorgetti.

Mattarella ascolterà tutti, ma la prima ipotesi che vorrebbe mettere in campo è quella di un Renzi-bis: il diretto interessato, pur molto scettico sull’idea, avrebbe posto come condizione che il governo sia a tempo e che Luca Lotti resti sottosegretario. Nelle ultime ore si è fatto sempre più spesso il nome degli ex ministri Padoan e Gentiloni. “Di loro mi fido”, avrebbe detto il leader Pd secondo un retroscena del Messaggero. “Però se gli affidi un governo poi non puoi dire loro dopo tre mesi che devono andare a casa”. Per questo l’ipotesi di voto a novembre è tra le ipotesi prese in considerazione dallo stesso Renzi. Una cosa è certa: il Colle non concederà le elezioni senza una nuova legge elettorale. La sentenza della Consulta è attesa per il 24 gennaio, ma per avere il nuovo testo serviranno altre 3-4 settimane, poi il Parlamento avrebbe bisogno di tempo per armonizzare le leggi di Camera a Senato. E il voto slitterebbe a giugno. Sabato 10 dicembre ci saranno le consultazioni con i partiti più grandi: inizia il Movimento 5 stelle, poi Forza Italia e infine il Pd. Tra i leader rispettivi si presenterà solo Silvio Berlusconi che, stando alle ricostruzioni, escluderà un governo di larghe intese o al massimo metterà sul tavolo la richiesta di una legge elettorale proporzionale. Senza dimenticare che dopo il ricorso contro la Severino alla Corte di Strasburgo, ricorda l’Huffington post, si aspetta una relazione “favorevole” dell’eventuale nuovo esecutivo.

La vera partita resta comunque quella dentro il Partito democratico, tra i renziani che vogliono le elezioni nel più breve tempo e l’area di Dario Franceschini che invece chiede di restare fino al 2018.  In serata l’incontro proprio tra il ministro della Cultura e il premier uscenti, che secondo fonti interne ai dem sarebbe servito per delineare un possibile gioco di squadra. Renzi è all’improvviso sempre più solo in un Parlamento eletto quando il leader era Pierluigi Bersani e che ora potrebbe voltargli le spalle senza troppi scrupoli. Per il momento può contare solo sui Giovani turchi di Matteo Orfini e sul ministro della Giustizia Andrea Orlando che, anche oggi, ha ribadito la sua posizione. “Imprescindibile il presidente della Repubblica, ma bisogna fare in fretta perché un governo fino a fine legislatura è inconcepibile”. E in questo clima di faida e tutti contro tutti è intervenuto anche il governatore della Puglia Michele Emiliano, da sempre su posizioni critiche con l’amministrazione renziana del partito: “Se vuole gestire la transizione al congresso, dopo le dimissioni da premier dovrebbe presentare anche quelle da segretario del Pd”, ha detto ad Agorà su Rai3. In questa fase, ha puntualizzato poi il presidente, “Renzi non può scomparire. Deve restare in campo responsabilmente. Non deve fare il gioco di chi perde la partita e se ne va col pallone. Deve partecipare, non se ne può andare dalla nonna”.

Ieri erano saliti al Colle il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente emerito Giorgio Napolitano: tutti e tre hanno lasciato il Colle senza commentare. Oggi sono ben 17 le delegazioni che hanno incontrato il presidente della Repubblica, mentre domani tocca ad altre cinque, dal Pd al M5s (entrambe senza leader), passando per Forza Italia (con Silvio Berlusconi).

CRONACA ORA PER ORA

21.22 – Di Maio sull’ipotesi di un governo Gentiloni: “Sarebbe avatar di Renzi”
“Un governo Gentiloni? Sarebbe l’avatar di Renzi”. È la risposta secca del vice presidente M5s della Camera. Dopo aver lasciato l’assemblea dei gruppi parlamentari del movimento riunita per decidere la linea M5s da portare alle consultazioni, Luigi Di Maio ha commentato: “Elezioni a giugno? E chi lo garantisce? Noi speriamo che si voti il prima possibile: basta con i governi che non passano per il popolo”.

20.39 – Franceschini vede Renzi a Palazzo Chigi: colloquio di un’ora
Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha incontrato a Palazzo Chigi Matteo Renzi. Tra il segretario e l’ex segretario del Pd, viene spiegato da fonti dem, c’è stato un chiarimento rispetto a tutte le questioni legate alla crisi di governo. Il clima, assicurano le stesse fonti, è stato, “come sempre”, di collaborazione. Il senso dell’incontro sarebbe dunque definire un gioco di squadra interno al partito per arrivare a chiudere la crisi. Franceschini ha lasciato la sede della presidenza del Consiglio dopo un’ora di colloquio.

19.30 – Lega Nord: “Subito al voto altrimenti scendiamo in piazza”
“Abbiamo ribadito al presidente della Repubblica che non accettiamo alcuna soluzione che non sia il voto subito”. Dura e chiara la posizione del Carroccio, espressa da Giancarlo Giorgetti al termine del colloquio con Mattarella. “Non ci interessano governi di scopo, tavoli tecnici o altri pretesti per allungare un governo Renzi che il popolo ha bocciato con il referendum – ha chiarito il vice-segretario della Lega – Nessun compromesso, nessuna discussione dilatoria su ipotetiche leggi elettorali. Subito al voto altrimenti scendiamo in piazza il 17 e 18 dicembre prossimi”. Massimiliano Fedriga grida invece all’inciucio tra Movimento e Partito democratico: “I 5 stelle vogliono che rimanga Renzi presidente del consiglio fino alle elezioni. Non è che hanno un accordo sulla legge elettorale?”.

19.15 – De Vincenti annulla la riunione del Tavolo istituzionale per Taranto
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ha annullato la riunione del Tavolo istituzionale per Taranto, seguito da Palazzo Chigi, che era stato programmato da tempo per lunedì 12 dicembre. De Vincenti ha chiamato il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo di città, gli ha comunicato “che lascerà un rapporto con le iniziative avviate e quelle in itinere nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto in modo da impegnare il nuovo governo”. Dalla primavera del 2015 il Tavolo si occupa di seguire il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis), che ha riassegnato all’area di Taranto circa 850 milioni di risorse destinate al molo polisettoriale del porto, all’Arsenale della Marina Militare e al concorso internazionale di idee sul recupero della città vecchia.

18.45 – Conservatori e riformisti: “Non possiamo far parte di governi con Pd e Ap”
I Conservatori e riformisti hanno detto di non essere disponibili a far parte di alcun governo: “Abbiamo molta fiducia nel lavoro del presidente Mattarella. Noi non possiamo e non potremo far parte di nessun governo che abbia la maggioranza politica contro cui ci siamo contrapposti in tutti questi anni. Crediamo anche che sia necessario mettere in campo sistemi elettorali omogenei. Siamo contrari a un sistema elettorale proporzionale: questa è la linea che porteremo avanti “, ha detto il presidente Raffaele Fitto.

18.30 – Gruppo per le Autonomie: “Serve governo per l’Italia al G7”
Il presidente del gruppo per le Autonomie Karl Zeller ha messo in guardia sulla necessità di avere un governo in carica in occasione dei prossimi appuntamenti internazionali: “La situazione attuale non consente al Paese di andare subito a elezioni perché non abbiamo una legge direttamente applicabile al Senato e alla Camera. Siamo convinti che il Parlamento non può demandare alla Corte il compito di scrivere la legge elettorale. Allo stato le Camere non possono essere sciolte. Una maggioranza c’è per scrivere una legge elettorale che tenga conto dell’esito referendario. Per fare questo occorre un governo nel pieno dei suoi poteri e non certo un governo dimissionario. Vogliamo un governo che rappresenti l’Italia al G7 e agli altri eventi del 2017 e dovrebbe far approvare le leggi pendenti – delega, riforma del porcesso penale. Sosterremo quindi ogni nuovo governo che vada in questa direzione”.

18.15 – Gentiloni a Palazzo Chigi per la seconda volta

18 – Civici innovatori: “Ora una guida politica responsabile ed autorevole”
“Serve una guida politica responsabile ed autorevole”. Così Giovanni Monchiero, capogruppo alla Camera di Civici e innovatori, dopo aver guidato la delegazione del gruppo parlamentare all’incontro con il Capo dello Stato nel corso delle consultazioni. “Non si può andare al voto con una legge elettorale qualsiasi, ma frutto del lavoro del Parlamento e che tenga conto delle indicazioni della Corte Costituzionale”. Sarebbe inoltre “auspicabile allargare i confini della maggioranza attuale” così che il Parlamento possa lavorare “con una concordia maggiore rispetto agli ultimi tempi”.

17.30 – Dellai: “Serve transizione responsabile”
Al termine del colloquio ha parlato anche Lorenzo Dellai di Des-Cd: “Serve una transizione responsabile che non si fa prendere da chi dice ‘al voto al voto’ a prescindere da tutto. Sarebbe gravissimo. Non riteniamo che il tema della legge elettorale possa essere scaricato sulla Consulta, che non ha funzioni di decisione sul sistema elettorale. E’ il Parlamento che deve farsi carico di ciò”.

17 – Assemblea congiunta dei parlamentari M5s in Parlamento
Il Movimento 5 Stelle sta riunendo deputati e senatori alla Camera per una nuova assemblea dei gruppi parlamentari prima delle consultazioni sul governo domani al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

16.33 – Meloni: “Tempi della consulta sono esagerati. Voto entro fine marzo”
“La responsabilità che chiediamo agli altri la daremo noi. Abbiamo chiesto al presidente Mattarella di richiamare alla responsabilità la Consulta: può lavorare velocemente anche durante le feste di Natale con quello che costa”. Lo ha detto Giorgia Meloni di Fdi al Quirinale. La “road map” di Fratelli d’Italia prevede un governo con “data certa”, perché “una nuova legge elettorale si può approvare in pochissime settimane, entro la fine di quest’anno”, facendo seguire lo “scioglimento delle Camere e le elezioni massimo a marzo. Chiunque sia lunedì a Palazzo Chigi dovrà starci con data certa”. Viceversa Fratelli d’Italia è pronto a scendere in piazza il 22 gennaio. “Abbiamo chiesto al presidente Mattarella -ha detto ancora Meloni- di aiutare gli italiani a tornare alle urne nel minor tempo possibile”. Viceversa “un Renzi bis sarebbe irrispettoso di quello che gli italiani hanno deciso, gli italiani non vogliono portare avanti le riforme di Renzi”, dargli nuovamente l’incarico sarebbe “intollerabile”. 

16 – Vacca (M5s): “I partitini sono feccia, infestano le Camere”
Contro la sfilata di piccoli partiti alle consultazioni al Quirinale si è esposto il deputato M5s Gianluca Vacca: “PPA, CI, AL-P, FARE!-PRI, DeS-CD, MPL, SVP, UV, UPT, CR. Non sono impazzito, sto solamente elencando alcune sigle che andranno oggi da Mattarella. Bisogna spazzare via questa robaccia, al voto subito!”, ha scritto su Facebook, postando anche un video in cui legge il calendario degli incontri. “Noi abbiamo un gruppo parlamentare che si chiama Conservatori Riformisiti, come dire vegani e macellai, come dire ladri e poliziotti”. Poi Vacca continua: “questi oggi esporranno a Mattarella la loro idea su che cosa fare: andare al voto o meno. La maggior parte di questi gruppetti già lo sappiamo cosa diranno.. Basta! Dobbiamo tornare al voto il prima possibile ! Non c’è altra soluzione per spazzare via questa feccia, questa immondizia che infesta il nostro Parlamento. Questa è gente che rappresenta, se va bene, l’un per cento dell’elettorato: devono andare a casa!”.

15.30 – Di Maio: “Andiamo a votare subito contro la corruzione”
Il Movimento 5 stelle continua a invocare il voto anticipato: “Oggi è la Giornata mondiale contro la corruzione”, ha detto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. “E in queste ore si sta discutendo di fare l’ennesimo governo mai passato per elezioni, sostenuto da quei partiti che la corruzione l’hanno fatta proliferare. Con questi livelli di corruzione non ci sarà mai meritocrazia”. E ha quindi concluso: “Con questi partiti al governo, si continuerà a fare emigrare giovani dall’Italia in tutto il mondo. Se veramente vogliamo contrastare la corruzione, cominciamo a togliere il potere dalle mani dei partiti che l’hanno fatta proliferare in tutti questi anni. Andiamo a votare subito”.

15- Orlando: “Governo di legislatura è inconcepibile”
Il ministro della Giustizia, intervistato da Rainews24, si è allineato con la posizione di Renzi: “Io ho sempre sostenuto che non si poteva prescindere dal presidente della Repubblica, ma che bisognava far presente che un governo di legislatura è inconcepibile. Dobbiamo capire capire come chiuderla, non come andare avanti. La legislatura si è chiusa con il referendum”.

14.14 – Vaccaro (Idea): “No a crisi al buio”
“Abbiamo segnalato al Presidente i danni che l’Italia sta subendo per l’incauta decisione di esporre il Paese ad una crisi al buio. Per quel che ci riguarda, in continuità con la campagna referendaria, riteniamo che lo schieramento parlamentare che approverà la prossima legge elettorale dovrà essere molto più ampio della maggioranza di Governo guardando allo spirito dell’art. 138 della Costituzione che stabilisce nei due terzi il livello ideale di condivisione delle riforme”. Lo dichiara Guglielmo Vaccaro, deputato eletto con il Pd e ora confluito in Idea, il movimento di Quagliariello.

13.00 – Nencini: “Governo corale oppure Renzi bis o profilo internazionale”
“Abbiamo consegnato al presidente della Repubblica più soluzioni, prediligendo un governo di scopo e di responsabilità corale”. Lo ha detto Riccardo Nencini (Psi) al Quirinale. “Una scelta di coralità è la strada maestra. Se questa soluzione non dovesse esserci – ha concluso Nencini – non va escluso né un reincarico a Renzi né la possibilità di individuare una figura di profilo alto internazionale”.

12.49 – Formisano: “Mattarella vuole risolvere in tempi rapidi”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vuole risolvere “in tempi rapidi” la crisi, lavorando “in direzione di una maggioranza più ampia possibile in Parlamento”. Lo ha detto Nello Formisano al Quirinale dopo essere stato ricevuto dal capo dello Stato. Formisano, ex Idv, è ora deputato alla Camera e iscritto nel gruppo misto con “i Moderati”.

12.48 – Davico (Gal): “Rimettere in equilibrio il sistema elettorale”
“La partecipazione dei cittadini al referendum è il punto da cui ripartire per ritrovare la serenità e l’affiatamento che porti il prossimo governo a rimettere in equilibrio il sistema elettorale legando gli eletti alle grandi questioni nazionali e territoriali”. Lo ha detto al Quirinale Michelino Davico, eletto con la Lega Nord e ora iscritto nel gruppo Gal, all’interno del quale però è in quota “Moderati”.

13 – Ex ministro Padoan a Palazzo Chigi da Renzi
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha lasciato Palazzo Chigi, dove si è fermato per circa mezz’ora. Prima di lui era andato via dalla sede della presidenza del Consiglio il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

12.45 – Formisano: “Mattarella vuole risolvere la crisi in tempi rapidi”
Aniello Formisano di Movimento Ppa ha confermato l’intenzione del Capo dello Stato di velocizzare i tempi: “Abbiamo confermato la totale fiducia nell’operato e nelle prerogative del presidente della Repubblica. Ci ha confermato che ha volontà di risolvere in tempi rapidi questa crisi”. E’ necessario “dotarsi di una legge elettorale omogenea”, ha detto. “Abbiamo auspicato che ci sia un Governo con la maggioranza quanto più ampia possibile”.

12.30 – Flavio Tosi: “Renzi bis? Se per una nuova legge elettorale va bene”
La delegazione di Fare al Quirinale era guidata da Flavio Tosi, che ha dato la sua disponibilità a un governo Renzi-bis: “Se lo scopo di un Renzi bis”, ha detto, “è un breve interim per la nuova legge elettorale a prescindere dalla Consulta, in questa chiave un reincarico avrebbe lo standing internazionale necessario”. Secondo Tosi “un governo di larghe intese sarebbe la cosa migliore per svelenire il clima nel paese anche se sembra che questa ipotesi si allontani”. L’altra soluzione “praticabile” è un governo che faccia “la legge elettorale e poco altro per andare al voto il prima possibile”. Una legge elettorale che garantisca “la governabilità perché questo paese ha bisogno che qualcuno governi”. La scelta, secondo Tosi, non può che ricadere su una figura “di alto profilo, anche internazionale”. Un reincarico a Renzi? “Se fosse per fare la legge elettorale subito, a prescindere dalla Consulta, in questa chiave il reincarico a Renzi avrebbe standing internazionale e anche uno scopo”.

12-Buttiglione (Udc): “Legge elettorale proporzionale con premio alla coalizione”
Per l’Udc al Quirinale si è presentato Rocco Buttiglione che ha dato la propria disponibilità a un governo di transizione: “Siamo disponibili a sostenere un governo che abbia una funzione di decantazione, completi le riforme e faccia la riforma elettorale”. Ha quindi citato la cultura politica democratico-cristiana di Aldo Moro per fare le riforme “che durino”: “Serve una cultura della mediazione, dialogo, ascolto paziente per arrivare a un sintesi politica”. Ha quindi ribadito il no ad elezioni subito “perché entreremmo in un vicolo cieco. Serve un governo che continui il percorso riformatore avviato dall’esecutivo Renzi, ma anche creare un tavolo di trattativa a cui tutti partecipino e fare maturare anche la nuova cultura politica che serve, del dialogo e della mediazione, completi le riforme avviate, affronti il problema delle povertà emergenti, metta in sicurezza il sistema bancario davanti alle prossime difficoltà e negoziare in Ue”. Quindi la proposta di Buttiglione: “Abbiamo bisogno di una legge elettorale proporzionale, forse con un piccolo premio per favorire le coalizioni”. L’Udc auspica “una grande coalizione tra la Sinistra moderata e i gruppi che fanno riferimento al Ppe: per questo facciamo appello a Silvio Berlusconi”. Secondo Buttiglione un governo di grande coalizione è “difficile” visti “i toni da guerra civile”. Ma “andare subito alle elezioni ci consegnerebbe un parlamento ingovernabile”.

11.30 – Artini-Civati: “Al voto, ma prima legge elettorale”
“Pronti a votare”, ma “dopo tre anni di riforme mancate è necessario che questo Paese possa vedere una legge elettorale che dia potere ai cittadini. Punto dirimente che ci sia un esecutivo che non imponga al Parlamento decisioni, ma che consenta di confrontarsi sulla soluzione migliore”. Questa la posizione di Alternativa libera-Possibile, espressa al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Massimo Artini e Pippo Civati nel colloquio al Quirinale.

11 – Svp: “Serve nuova legge elettorale”
“Votare con l’Italicum in questa situazione è tecnicamente impraticabile”. Lo ha detto Daniel Alfreider, di SvP al termine della consultazione al Quirinale.
“Servirà una modifica. I numeri in Parlamento ci sono. Occorre un governo che vari una nuova legge elettorale anche senza il verdetto della Consulta”, ha spiegato aggiungendo che “la responsabilità è del Parlamento, e se siamo in questo pasticcio è giusto che il Parlamento sani la situazione. I cittadini hanno il diritto di sapere come si vota. Le politiche di cambiamento si fanno solo con la stabilità e la continuità a lungo termine. Non possiamo permetterci un governo che non sia nella pienezza dei poteri”, ha concluso.

10.50 – Emiliano: “Renzi non può sparire”
“Renzi ora non può scomparire. Deve restare in campo responsabilmente. Non deve fare il gioco di chi perde la partita e se ne va col pallone. Deve partecipare, non se ne può andare dalla nonna”. Lo dice ad Agorà su Rai 3 il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

10.45 – Idv: “Voto subito ma pronti anche a governo di responsabilità”
“L’Idv è stata molto impegnata nell’approvazione delle Riforme, adesso bisogna andare al voto con una legge elettorale riformata che possa permettere ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti e al Governo di avere stabilità. Noi siamo disponibili a un Governo di responsabilità nazionale ma con la più ampia partecipazione possibile, non solo per cambiare la legge elettorale ma anche per risanare i conti dello Stato e mettere il paese in sicurezza”. Lo ha detto Maurizio Romani (Idv) dopo le consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

10.40 – Pisicchio (Gruppo misto): “Governo subito”
“Auspichiamo che il governo venga fatto presto. Chi deve fare la proposta è il Pd. Non si tratta di dare una denominazione, governo tecnico o di scopo, è un governo che deve essere fatto subito e subito deve cominciare a operare, aprendo anche ad altre forze”. Lo ha detto il deputato Pino Pisicchio, presidente del gruppo misto della Camera, dopo le consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

10 – Inizio secondo giorno consultazioni al Quirinale. Il calendario
Ore 10:00 Gruppo parlamentare Misto del Senato della Repubblica
Ore 10:20 Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati
Ore 10:40 Rappresentanza parlamentare della Südtiroler Volkspartei
Ore 11:00 Rappresentanza parlamentare della minoranza linguistica della Valle d’Aosta
Ore 11:20 Esponente della componente Alternativa Libera Possibile (AL-P) del Gruppo Misto della Camera dei Deputati
Ore 11:40 Esponente della componente UDC del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati
Ore 12:00 Esponente della componente Unione Sudamericana Emigrati Italiani (USEI-IDEA) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati
Ore 12:20 Esponente della componente FARE!-PRI del Gruppo Misto della Camera dei Deputati
Ore 12:40 Esponente della componente Movimento Partito Pensiero e azione (PPA-Moderati) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati
Ore 13:00 Esponente della componente Partito Socialista Italiano (PSI)-Liberali per l’Italia (PLI) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati
Ore 16:00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale (FDI) della Camera dei Deputati
Ore 16:30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Democrazia Solidale – Centro Democratico (DeS-CD) della Camera dei Deputati
Ore 17:00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Grandi Autonomie e Libertà (Grande Sud, Popolari per l’Italia, Moderati, Idea, Alternativa per l’Italia, Euro-Exit, M.P.L.-Movimento Politico Libertas) del Senato della Repubblica
Ore 17:30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Civici e Innovatori (CI) della Camera dei Deputati
Ore 18:00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Per le Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI-MAIE del Senato della Repubblica
Ore 18:30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Conservatori e Riformisti (CR) del Senato della Repubblica ed esponente della componente Conservatori e Riformisti (CR) del Gruppo parlamentare Misto della Camera dei Deputati
Ore 19:00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Lega Nord e Autonomie (LNA) del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

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