“La vittoria non è solo del M5S ma di tutti gli italiani. Da domani saremo al lavoro su un governo M5S“. “Rispetto ai 5 Stelle abbiamo idee diverse di Italia, di Europa, sull’immigrazione, sulla legalità. Io penso che la Lega offra un’alternativa che possa prendere un voto in più di Renzi e di Grillo”. In queste due frasi di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che commentano il trionfo del No e l’annuncio di dimissioni di Renzi, inizia la fase post-referendum. Le reazioni all’esito della consultazione sulla Riforma Renzi-Boschi, oltre all’esultanza di partiti ed esponenti politici che si sono impegnati sul fronte del No, includono anche un primo passo verso quella che sarà la nuova pagina politica, che inizierà già domani con il premier dimissionario che andrà al Colle per consegnare le sue dimissioni nella mani del presidente della Repubblica.

Ci saranno consultazioni? Presto per dirlo. Ma Salvini ha già le idee chiare su quello che dirà a Mattarella: “Gli diremo che questo voto e questa meravigliosa affluenza meritano elezioni il prima possibile. Speriamo che il parere della Consulta sull’Italicum arrivi presto, ma qualunque sia il parere gli italiani devono riavere una legge elettorale per andare al voto il prima possibile”. Questa, invece, l’analisi di Di Maio: “Oggi ha perso la casta al potere. Ha perso l’arroganza al potere da cui impareremo tante cose nella formazione della nostra squadra di governo e del nostro programma. L’uomo solo al comando non esiste più ma i cittadini che governano le istituzioni”.

Più cautela, rispetto al futuro immediato, da parte di Forza Italia, che respinge al mittente l’esortazione di Renzi ai leader del No: “Spetta a fronte del no l’onere della riforma elettorale? Non è così, l’onere spetta al parlamento, a tutte le forze politiche, a maggioranza e opposizione. Noi vogliamo che riforma sia fatta da tutto il Parlamento, noi vogliamo una legge elettorale con il massimo consenso possibile, non come hai fatto tu a colpi di maggioranza”, dice Renato Brunetta. Sugli stessi toni la presa di posizione di Massimo D’Alema, che giudica irresponsabile il voto ora: “Il Capo dello Stato darà l’incarico a una personalità che lavorerà a misurare le disponibilità per un governo necessario al paese. Si dovrà verificare il senso di responsabilità delle forze politiche e credo che ci sia una maggioranza in Parlamento che non intenda favorire lo scioglimento irresponsabile delle Camere – ha detto D’Alema – Andare a votare ora sarebbe irresponsabile anche perché la Consulta deve ancora pronunciarsi sull’Italicum. E mi auguro che l’assunzione di responsabilità possa essere la più ampia possibile”. D’Alema, però, non ha rinunciato a mettere una bandierina sul carro dei vincitori, con un discorso molto semplice: “Se non ci fosse stata una parta significativa del centrosinistra che si è battuta per il no, noi avremmo lasciato questo risultato nelle mani della destra e dei Cinque stelle. Essendoci stata questa sinistra io credo che questo risultato appartiene adesso a tutti gli italiani”.

Esulta la minoranza Pd: “Il primo sentimento che voglio esprimere è di gioia e soddisfazione. E’ stata una giornata fantastica per la democrazia italiana, adesso il Paese è più forte” è il parere di Roberto Speranza, voce della minoranza Pd in conferenza stampa. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, leader di Area Popolare e sostenitore del Sì, invece, si è affidato a Facebook: “Insieme a milioni di italiani, abbiamo giocato una bella partita e l’abbiamo persa. È stato bello e giusto giocarla per l’Italia”.

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