Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto nella notte l’accordo sul bilancio 2017 dell’Unione europea: per la prima volta, come già anticipato nei giorni scorsi, l’Italia si è astenuta nella votazione. La proposta di compromesso finale presentata dalla Presidenza slovacca e accettata dall’assemblea ha recepito le richieste italiane per quanto riguarda il finanziamento aggiuntivo (700 milioni) dei programmi Erasmus, Horizon 2020, l’iniziativa Giovani. Ma ciò non è stato ritenuto sufficiente dalla delegazione italiana per votare in favore, anche in linea con la riserva posta nei giorni scorsi sulla revisione di medio termine del quadro finanziario complessivo 2014-2020 per rivedere gli stanziamenti per il 2017-2020.

“Decideremo a dicembre se togliere il veto”, ha commentato all’agenzia LaPresse il sottosegretario con delega agli Affari europei Sandro Gozi. “Rimane la riserva italiana sul pacchetto generale e in particolare sul bilancio multilaterale. Come annunciato decideremo a dicembre se togliere il veto. Intanto stanotte abbiamo già ottenuto risposte e aumento dei fondi su Erasmus, piccole e medie imprese e garanzie per i giovani. E’ certamente un passo avanti anche se rimane comunque il nostro veto”. La decisione dell’Italia di prendere posizione contro Bruxelles è stata interpretata da molti come un tentativo di raccogliere consensi tra i non europeisti. La mossa politica non piace alla minoranza del partito: “Attenzione”, ha detto il deputato Roberto Speranza a Rainews 24, “è giusto fare una battaglia per invertire la linea del rigore e dell’austerità. Ma attenzione a non mettersi dal lato di chi poi alimenta un canto antieuropeista. Si può fare una battaglia per l’Europa restando europeisti”. E ricordando “la vicenda delle bandiere Ue e i toni usati” da Renzi “nelle ultime ore”, ha concluso: “Così si rischia di finire per tirare la volata a chi ha una parola più forte di noi”.

Gli impegni totali ammontano a 157,88 miliardi di euro, i pagamenti a 134,49 miliardi. Per il segretario di Stato alle Finanze slovacco, Ivan Lesay, “la forza del bilancio 2017 sta nella sua focalizzazione sulle misure prioritarie, come affrontare le migrazioni e le sue cause profonde, e incoraggiare gli investimenti come mezzo per stimolare la crescita e creare posti di lavoro”. I 5,91 miliardi di impegni concordati per affrontare la crisi delle migrazioni e rafforzare la sicurezza, nota il Consiglio, sono in aumento dell’11,3% rispetto al 2016. Soldi che saranno utilizzati “per aiutare gli Stati membri nel reinsediamento dei rifugiati, a creare centri di accoglienza, a supportare le misure volte all’integrazione e per i rimpatri di chi non ha diritto di restare. Verranno anche utilizzati per aumentare la protezione delle frontiere, prevenire i reati, contrastare l’attività terroristica e proteggere le infrastrutture cruciali”. Il bilancio 2017 dovrebbe essere formalmente adottato dal Consiglio il 29 novembre e dal Parlamento europeo il primo dicembre.

Articolo Precedente

Germania contro Draghi, il governo Merkel volta le spalle al “più prussiano degli italiani” per ragioni politiche

next
Articolo Successivo

La soluzione per giovani, terremoto e migranti? Disobbedire all’Europa

next