“Affermazioni sconsiderate”, segnali di “gravi involuzioni”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella giudica così le critiche ai vaccini. In occasione della celebrazione al Quirinale della Giornata nazionale per la ricerca contro il cancro, il Capo dello Stato ha dichiarato: “Occorre contrastare con decisione gravi involuzioni, come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati. Lo stesso contrasto – ha proseguito Mattarella – va posto quando, con scelte causate soltanto da ignoranza, si negano a figli o altri familiari cure indispensabili. O ancora quando ci si affida a guaritori; o a tecniche di cui è dimostrata scientificamente l’inutilità”.

Mattarella ha deciso così d’intervenire su una questione assai dibattuta: quella dell’allarme lanciato dalle istituzioni sanitarie italiane, e dallo stesso ministero della Salute, sul calo delle vaccinazioni. Un calo in atto da circa 20 anni, da quando l’obbligatorietà delle vaccinazione in età pediatrica è, di fatto, venuta meno. E di fronte alla riduzione della copertura su base nazionale, che secondo l’Istituto superiore di sanità è ormai arrivata al di sotto della soglia minima di sicurezza, le istituzioni hanno ritenuto doveroso da un lato sanzionare i medici che sconsigliano la pratica di profilassi, dall’altro lanciare moniti e campagne di sensibilizzazioni, fino all’approvazione, nell’ottobre 2015, del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Il pericolo che si cerca di scongiurare, come ha ribadito il Capo dello Stato, è quello legato alla ricomparsa di varie malattie già debellate. Il che potrebbe avere ripercussioni su larga scala, dal momento che la riduzione della popolazione coperta da vaccini mette a rischio la cosiddetta “immunità di gregge”. E proprio alla possibilità di contagi diffusi Mattarella ha fatto riferimento nel suo discorso: “Sulla salute pubblica – ha affermato – occorre essere rigorosi e usare fermezza quando la scelta tocca così direttamente la vita di un bambino, o di qualunque persona; e comporta conseguenze per la condizione di salute degli altri, dell’intera società“.

Punto, quest’ultimo, che ha causato delle polemiche anche rispetto all’opportunità di accogliere nelle classi delle scuole pubbliche allievi non sottoposti a vaccini. La prima regione a prendere posizione è stata l’Emilia Romagna, che a luglio scorso ha presentato una proposta di legge per impedire, dall’anno scolastico 2017-2018, l’accesso negli asili nido pubblici ai bimbi che non sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Anche Lombardia, Toscana e Marche stanno valutando da tempo l’ipotesi di promuovere provvedimenti analoghi, ma tra loro diversi. E proprio la mancanza di una legislazione univoca su questo argomento, causa spesso di confusione e disorientamento, ha indotto alcuni pediatri a richiedere l’approvazione di un piano unico nazionale.

Non solo il tema dei vaccini, però, è stato affrontato da Mattarella nel suo discorso al Quirinale. Il Capo dello Stato ha parlato anche della condizione dei malati di gravi malattie e ai loro diritti da rispettare. “L’accessibilità alle cure è parte importante della coesione stessa di una società. Va apprezzata la scelta, di destinare un fondo ai farmaci innovativi per la cura del cancro”. “Mentre si combatte la battaglia più avanzata per sconfiggere il cancro – ha dichiarato Mattarella – è anche necessario combattere quella per rendere più dignitosa la vita di chi deve convivere con la malattia”. Sempre sull’aspetto dei diritti dei pazienti, il presidente della Repubblica ha affermato: “Non vi può essere alcuna discriminazione tra i malati: è indispensabile che i progressi della scienza, delle terapie e delle tecniche diagnostiche vadano a vantaggio di tutti, confermando quel principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, senza che vi siano esclusioni o discriminazioni sulla base delle condizioni economiche dei pazienti”.

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