“Wimbledon è il torneo di Federer“. Ne è convinto l’ex campione mondiale di tennis Pete Sampras, vincitore di quattordici titoli del Grande Slam. “Al momento sta cercando di rimettersi in forma. Quando non sei più un atleta giovane – ha detto lo statunitense riferendosi al tennista svizzero – i problemi alla schiena possono risultare problematici. Ma adesso può dimostrare di essersi ripreso. E questo è il suo momento”.
Tennis - 28 Giugno 2016
Wimbledon 2016, Sampras: “Questo è il torneo giusto per Federer”
La Playlist Tennis
- 15:19 - Angelelli (Cei): "Italiani più poveri, spesa privata nel 2022 oltre i 40 mld"
Roma, 7 mag. (Adnkronos Salute) - "La povertà sanitaria è un fenomeno che preoccupa sempre di più, basti pensare che la spesa privata nel 2022 ha superato i 40 miliardi di euro. Significa che il Servizio sanitario nazionale rischia di non rispettare il suo ruolo principale di sistema universalistico, che dovrebbe essere garantito dalla Costituzione, ed è un principio ispiratore della legge del 1978. Moltissimi italiani devono decidere se sborsare soldi per curarsi o rinunciare alle cure". Così all'Adnkronos Salute don Massimo Angelelli, direttore dell'Ufficio nazionale per la Pastorale della salute della Conferenza episcopale italiana (Cei), alla presentazione - oggi a Roma - del convegno 'Le povertà sanitarie in Italia', del prossimo 10 maggio a Verona, primo di una serie di incontri promossi dalla Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute e dall'Ufficio nazionale per la Pastorale della salute della Cei, con le 11 Federazioni e i Consigli nazionali delle professioni sanitarie e sociosanitarie, in avvicinamento al Giubileo della sanità del 2025.
"Siamo convinti che ci sia bisogno di una ristrutturazione del Servizio sanitario nazionale, non soltanto di operazioni di maquillage esterno - sottolinea Angelelli - Abbiamo l'opportunità del Pnrr che deve essere sviluppato, ma siamo anche convinti che vada potenziato il numero di sanitari sul campo. Non servono solo strutture o strumentazioni, ma soprattutto professionisti". Al momento "mancano 50mila infermieri, è una professione non attrattiva: la retorica degli eroi che abbiamo alimentato nel periodo del Covid ha scoraggiato molti giovani ad intraprendere la professione, oltre ad un riconoscimento economico inadeguato. In aggiunta, un tema connesso è il sacrificio richiesto dalla professione. Vedere oggi le 11 Federazioni e Consigli nazionali delle professioni sanitarie insieme e che mettono al centro la persona non era scontato ed un inizio", conclude.
- 15:19 - Italia-Libia: al via incontro tra Meloni e presidente Al-Menfi
Roma, 7 mag. (Adnkronos) - È iniziato l'incontro della premier, Giorgia Meloni, con il presidente del Consiglio Presidenziale libico, Mohammed Yunis Ahmed Al-Menfi.
- 15:18 - Milano: a Palazzo Marino conferito Ambrogino d’oro a 17 maestri e maestre del lavoro
Milano, 7 mag. (Adnkronos) - Il Comune di Milano ha consegnato l'Ambrogino d'oro a 17 cittadini e cittadine milanesi che nel corso del 2023 hanno ricevuto l’onorificenza della 'stella al merito del lavoro' con decreto del presidente della Repubblica.
Alla cerimonia, che si è tenuta nella Sala Alessi di Palazzo Marino, hanno partecipato insieme a rappresentanti dell’Amministrazione comunale anche il console emerito del consolato metropolitano Maestri del Lavoro, Massimo Manzoni, il console regionale della Lombardia della federazione Maestri del Lavoro, Maurizio Marcovati, il consigliere di prefettura Felice Vaccari, in rappresentanza del prefetto di Milano, la direttrice dell’ispettorato interregionale del lavoro per il Nord Ovest, Patrizia Muscatello.
I Maestri e le Maestre del lavoro che hanno ricevuto oggi l'Ambrogino d'oro sono: Emma Bonato, Daniela Bucci, Andrea Carboni, Laura Colombo, Giacomo De Sanctis, Paola Lucia Floris, Sergio Invernizzi, Stefano Iori, Daniela Carmela Lofino, Edio Moltini, Massimiliano Mucci, Giorgio Parladori, Silvano Pecchio, Leonardo Pedersoli, Patrizia Maria Samoggia, Giovanna Margherita Simonini e Marco Spagnol.
- 15:17 - Ordini infermieri: "Contro povertà connettere servizi e sistemi territorio"
Roma, 7 mag. (Adnkronos Salute) - "Bisogna lavorare su una sanità di prossimità in maniera sempre più integrata, multidisciplinare e multiprofessionale, fare in modo che ci sia un vero lavoro d'équipe sul territorio, che ci sia un'interconnessione per fare in modo che tra servizi e tra sistemi ci si connetta" in un sistema con "sentinelle sociali che possono allertare dei percorsi". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale Federazione Ordini e professioni infermieristiche (Fnopi), alla presentazione - oggi a Roma - del convegno 'Le povertà sanitarie in Italia', previsto a Verona il prossimo 10 maggio. Si tratta del primo di una serie di incontri promossi dalla Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute e dall'Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, la Conferenza episcopale italiana, in collaborazione con le 11 federazioni e i consigli nazionali delle professioni sanitarie e sociosanitarie, in avvicinamento al Giubileo sanitario del 2025, dedicato alle povertà sanitarie.
"Noi abbiamo questa ricchezza, va solo messa in rete". I collegamenti esistono già nelle "amministrazioni comunali con i servizi sociali - aggiunge Mangaicavalli - C'è la rete sanitaria pura, ma anche quella socioassistenziale", oltre alle persone che svolgono "un servizio, nelle piccole parrocchie, nelle piccole comunità", ma anche "delle associazioni di volontariato, del gruppo anziani, del negozio sotto casa, la portinaia del condominio, se siamo nei nuclei urbani. Abbiamo un territorio con una ricchezza importante anche dal punto di vista della solidarietà. Abbiamo bisogno di metterla in rete, di potenziarla. Chiunque opera nel campo della sanità e si confronta tutti i giorni con la fragilità, con la disabilità e con la malattia, si rende conto che per un verso la malattia è molto democratica, per l’altro ci sono delle disuguaglianze importanti".
Al di là dei "determinanti non sanitari della salute - quindi il livello di istruzione, la cultura, la vivibilità, la salubrità degli ambienti - che ci sono e sono comunque combattere", per la presidente Fnopi è fondamentale la questione dell'accesso alla salute che "non è uguale e non è omogeneo e non è solo un problema di presenza di servizi. In Italia - continua - siamo abituati a parlare di mobilità sanitaria attiva e passiva, con regioni meno fortunate dove i cittadini si devono spostare. Ma anche all'interno delle cosiddette 'regioni fortunate' ci sono fasce di popolazione che, per fragilità loro, non riescono ad accedere ai servizi. Penso soprattutto ai servizi territoriali, perché quando si arriva in pronto soccorso, anche se l'accesso è in qualche modo inappropriato, la persona viene accolta nel nostro Servizio sanitario nazionale".
Sul territorio ci sono "costellazioni di servizi - spiega Mangiacavalli - che spesso sono ancora troppo poco in rete, troppo poco integrate, interconnesse, dove, la maggior parte delle volte, è il cittadino, e la sua famiglia", che si deve "districare" in un percorso che è "una corsa ad ostacoli" per accedere a diritti come "esenzioni o per alcuni presidi, ricoveri in strutture alternative alle strutture per acuti. Stiamo assistendo a una disomogeneità di erogazione di prestazioni e di servizi. Chi ha più strumenti riesce ad averli, chi ha meno strumenti a volte si trova a perdere".
Particolarmente rilevante è il tema della solitudine. "L'Italia - osserva la presidente Fnopi - sta diventando un Paese più vecchio, più povero e più solo. Noi ci troviamo spesso a fare i conti con persone che vivono in completa solitudine, persone che per questioni legate allo stigma, per patologie particolari, hanno situazioni familiari precarie e importanti che spesso non vengono intercettate dai servizi. Il senso della povertà sanitaria - conclude - è anche quello di riflettere su queste situazioni e fare in modo che i professionisti e il sistema non si occupino solo di quelli che arrivano in qualche modo ai servizi, ma di quelli che non arrivano".
- 15:17 - Sanità, 4,5 mln senza cure. Cei e professioni insieme per salute equa e accessibile
Roma, 7 mag. (Adnkronos Salute) - In Italia 4,5 milioni di persone non possono curarsi e la spesa privata nel 2022 ha superato i 40 miliardi, i 136 miliardi di euro per il finanziamento del Fondo sanitario nazionale non bastano. E’ quanto emerso oggi a Roma alla presentazione del convegno ‘Le povertà sanitarie in Italia’, del prossimo 10 maggio a Verona, primo di una serie di incontri promossi dalla Commissione episcopale per il servizio della carità e alla salute e dall’ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, la Conferenza episcopale italiana, con le 11 Federazioni e i Consigli nazionali delle professioni sanitarie e sociosanitarie, in avvicinamento al Giubileo della sanità del 2025, di cui è stato presentato il programma di iniziative congiunte.
"Il tema degli esclusi dall’accesso alle cure sta diventando un'emergenza sempre più seria – ha detto don Massimo Angelelli, direttore dell'Ufficio nazionale per la Pastorale della salute (Cei), in apertura dei lavori - Se prima si poteva pensare che riguardasse alcune fasce ridotte di popolazione molto svantaggiate, oggi sappiamo che 4,5 milioni di persone non possono curarsi e che la spesa privata nel 2022 ha superato i 40 miliardi. Ci stiamo allontanando dal dettato Costituzionale che prevede accesso universale alle cure e la gratuità per gli indigenti. Si stanno curando solo i benestanti”. Fnomceo, Fnovi, Fofi, Fnopi, Fnopo, Fno Tsrm e Pstrp, Cnop, Fnob, Fncf, Fnofi, Cnoas, che rappresentano oltre 1,5 milioni di professionisti, hanno condiviso le parole di don Angelelli, che ha condotto la conferenza stampa durante la quale si è delineato il percorso che porterà al Giubileo della Sanità 2025.
Tre tappe distinte per analizzare le principali povertà sanitarie: 10 maggio a Verona, 15 novembre 2024 e 5 aprile 2025 a Roma. Si comincia dunque a Verona, venerdì prossimo con un focus sulla situazione italiana: chi e quanti sono coloro che, nel nostro Paese, non hanno accesso alle cure necessarie o non possono permettersi l’acquisto di farmaci. Esperti del settore, economisti, ricercatori e rappresentanti istituzionali, uniti ai professionisti sanitari e sociosanitari, baluardo della tutela della salute pubblica, discuteranno le soluzioni e le strategie per migliorare l'assistenza sanitaria nazionale per una sanità del futuro più inclusiva.
L'appuntamento del 10 maggio, che si svolgerà all'Università di Verona, vedrà gli interventi del ministro della Salute Orazio Schillaci; del direttore dell'Ufficio europeo per gli Investimenti e lo sviluppo della salute dell'Oms Chris Brown; Silvio Brusaferro, professore ordinario di Igiene generale e applicata all'Università di Udine; Cristiano Camponi, direttore generale dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp); Americo Cicchetti, direttore generale della Programmazione sanitaria al ministero della Salute; Alberto Siracusano, coordinatore del Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale del ministero della Salute, Ketty Vaccaro, sociologa e responsabile dell'Area welfare e salute del Censis.
Per seguire la conferenza del 10 maggio, in diretta streaming, è possibile collegarsi al canale YouTube della Cei, a partire dalle 15.
- 15:14 - Natalità: Bonetti, 'tema profondamente legato a occupazione femminile'
Milano, 7 mag. (Adnkronos) - Il tema della natalità deve essere affrontato insieme a quello dell'occupazione femminile. Ne è convinta Elena Bonetti, deputata di Azione, già ministro per le Pari opportunità e la Famiglia nei governi Conte II e Draghi. Intervenendo a Milano alla rassegna Futuro Direzione Nord, nella sede di Assolombarda, Bonetti ha spiegato che "i due elementi sono profondamente correlati; serve una dimensione della prospettiva del tempo del futuro che deve poter essere visibile, possibile e sostenibile". E a questo si deve aggiungere il tema dei sostegni educativi ed economici, restituzioni di spese quali gite scolastiche, libri di testo, attività sportive "anche attraverso la defiscalizzazione delle aziende che incentivano questi aspetti".
L'aspetto demografico è importante per la donazione non solo di sangue ma anche di cellule staminali, che possono aiutare anche a combattere l'infertilità. Proprio della conservazione di cellule staminali ha parlato Luana Piroli, direttore generale e della raccolta della BioBanca In Scientia Fides: "L’età media delle coppie che si rivolgono a noi -ha detto-è salita; inizialmente le coppie avevano intorno ai 25 anni, oggi in media siamo patti almeno a 35 anni. Un dato allarmante. In questi anni però, non c'è stata una vera collaborazione tra pubblico e privato, che ha portato a un depauperamento della conservazione del patrimonio biologico e oggi le biobanche pubbliche conservano meno del 2,8% delle cellule staminali".
Si tratta, ha sottolineato Piroli, di "un grave problema, perché siamo di fronte a un patrimonio biologico importante. Sostenere le gravidanze vuol dire anche sostenere tutto ciò che portano dentro, come il cordone ombelicale e le sue cellule staminali. Le biobanche sono uno strumento utile sia per la ricerca che per il progresso scientifico. E allora -ha concluso- dobbiamo dunque concentrarci sia sulla donazione, che è un patrimonio meraviglioso, sia sulla conservazione di queste cellule".
- 15:10 - **Depistaggio Borsellino: legale Bo, 'si vuole pulire su servitori Stato coltello intriso sangue'**
Caltanissetta, 7 mag. (Adnkronos) - "Oggi si chiede di pulire il coltello ancora intriso del sangue delle vittime sulla schiena di tre uomini che hanno fedelmente servito lo Stato italiano, servitori estratti quasi a sorte tra la pletora dei soggetti che sono stati coinvolti nella storia di questo processo. E vi chiedono di continuare a infangare il nome, per coloro che hanno ancora la fortuna di essere tra noi o ancora peggio di infangare la memoria di coloro che non sono più tra noi". Lo ha detto l'avvocato Giuseppe Panepinto, proseguendo la sua arringa difensiva al processo d'appello sul depistaggio sulla strage Borsellino. "Mario Bo si deve difendere da una accusa così infamante come quella di avere tradito lo Stato", ha aggiunto.