“Il Jobs Act italiano è stato l’inizio della fine perché ha dato ispirazione in peggio agli altri paesi europei”. E’ il duro giudizio sulla riforma del lavoro italiana espressa da Tatiana Sachs, docente di Scienze politiche all’Università di Parigi Nanterre, a margine del Convegno AGI 2016 che si è tenuto a Perugia. Nei giorni in cui la Francia è paralizzata dagli scioperi e dalle proteste contro la riforma del lavoro ribattezzata “il Jobs act francese“, Sachs racconta che “Manuel Valls è molto invidioso del presidente del Consiglio Italiano Matteo Renzi, che è riuscito a far approvare il Jobs Act senza un solo giorno di sciopero“. La professoressa elenca quelle che definisce “le immense criticità del Loi Travail“, a partire “dall’accordo aziendale che diventa il cardine dell’ordinamento del lavoro, il licenziamento economico diventa più facile, le ore di lavoro che potranno aumentare”. Ma nonostante le criticità e le proteste, la docente è convinta che la riforma verrà approvata nei prossimi mesi

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Jobs Act, Avvocati giuslavoristi: “Licenziamenti più facili e meno risarcimenti per quelli illegittimi”

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