In America non esistono dati ufficiali del governo né tantomeno delle forze di polizia, ma quella che si consuma ogni anno sulle strade a stelle e strisce è una vera e propria strage. “Che ha due responsabili – sostiene Roberto Festa, americanista, giornalista di Radio Popolare e collaboratore de ilfattoquotidiano.it – Da una parte la mano violenta della polizia, dall’altra la libera circolazione delle armi, che troppo spesso finiscono in mano a pazzi violenti”.

Così sono i giornali e le organizzazioni non profit a tenere il computo dei morti. Come il quotidiano britannico The Guardian secondo cui il 2015 è stato l’anno terribile delle forze dell’ordine americane con mille morti ammazzati: tre al giorno, in maggior parte afroamericani. Il caso che ha suscitato più clamore è la pubblicazione del video in cui Laquan McDonald, 17 anni, viene ucciso senza motivo dai poliziotti a Chicago.

Ma non c’è solo la polizia dal grilletto facile a insanguinare l’America, ci sono anche i pazzi autori delle stragi, in americano “mass shooting”: lupi solitari islamici, suprematisti bianchi, o attivisti cristiani ultraortodossi. Tutta gente che non ha nessuna difficoltà a procurarsi armi, anche da guerra, in un normale negozio. Anche in questo caso i dati sono impietosi: dopo gli omicidi di San Bernardino, secondo il Gun Violence Archive, è salito a 353 il numero di sparatorie con più di quattro vittime. In questi episodi sono morte 462 persone e più di 1300 sono rimaste ferite.

“La quasi totalità degli autori di queste stragi – puntualizza Festa – ha acquistato i propri arsenali in maniera regolare”. Ma in almeno otto casi è risultato che i carnefici fossero afflitti da problemi di natura psichica. “Come Dylann Roof, l’autore della strage di Charleston – ricorda l’americanista – Ennesimo episodio che dimostra come i controlli sulla vendita delle armi non funzionino”.

Neanche il presidente Barack Obama è riuscito a mettere un freno a questo commercio e parla apertamente del “più grande rimpianto dei suoi due mandati”. Però la responsabilità non è soltanto sua perché alla proposta di legge per rendere più stringenti i controlli hanno votato contro tutti i Repubblicani e quasi la metà dei Democratici, il suo stesso partito. Perché? “Grazie soprattutto alla National Rifle Association, la più importante lobby americana delle armi che, forte dei suoi 5 milioni di membri, finanzia con ingenti risorse tutta la politica americana”, replica l’esperto di Usa.

Ma c’è una luce in fondo al tunnel. In termini tecnici si chiama executive order ed è una legge che per la sua approvazione non deve passare dal Congresso (un po’ come i nostri decreti governativi). Ed è l’ultima spiaggia per provare a fermare la strage quotidiana che si consuma ogni anno negli Stati Uniti  a cura di Patrizia De Rubertis e Lorenzo Galeazzi

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