Per gli enti locali, una “ manovra espansiva” –  A partire dal 2016 gli enti locali e le regioni dovranno “conseguire l’equilibrio fra le entrate e le spese finali” solo “in termini di competenza”. E non anche in tutti gli otto diversi saldi (parte corrente e conto capitale, cassa e competenza; a preventivo e consuntivo) previsti dalla legge 243 del 2012 scritta per attuare il nuovo articolo 81 della Costituzione sul pareggio di bilancio. Secondo il testo, “il passaggio al pareggio di bilancio nel 2016 determina per i comuni una manovra espansiva determinando oneri in termini di indebitamento netto per 400 milioni. Con riferimento alle Province e alle città metropolitane, l’introduzione del pareggio determina un miglioramento dei saldi di finanza pubblica per 390 milioni di euro, in termini di indebitamento netto”. Per le regioni l’effetto positivo sul debito netto è di 1.850 milioni. Il comma 6 prevede poi che nel saldo di riferimento per il 2016 non siano considerate le spese sostenute dagli enti locali per gli interventi di edilizia scolastica entro il limite massimo di 500 milioni per l’anno 2016. Tuttavia “la predetta esclusione – recita il testo – non si applica ove non fossero riconosciuti in sede europea i margini di flessibilità correlati all’emergenza immigrazione”. Per province e città metropolitane delle regioni a statuto ordinario è previsto un contributo da 400 milioni a iniziare dal 2016 per viabilità ed edilizia scolastica. Il testo propone infine la nomina di un commissario, presso la Presidenza del Consiglio, per accompagnare le Regioni nel processo di riordino delle funzioni provinciali.

Detrazioni sulle ristrutturazioni, ecobonus e bonus a giovani coppie per acquisto mobili – Con l’intento di agevolare la ripresa dell’edilizia vengono prorogati per un anno i bonus fiscali attualmente in vigore per le ristrutturazioni. Come nel 2015, anche l’anno prossimo ci sarà la possibilità di detrarre dalle imposte il 50% delle spese sostenute per i lavori in casa fino a un tetto di spesa di 96mila euro e per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici a basso consumo fino a un tetto di 10mila euro. Nel caso di interventi che portino a una riqualificazione energetica la detrazione sarà ancora del 65% e nel 2016 verrà estesa agli enti che gestiscono l’edilizia residenziale pubblica. A tali bonus la legge di Stabilità ne aggiunge uno del 50% per l’acquisto di mobili, non legato alla ristrutturazione e destinato alle giovani coppie che acquistino un alloggio. La coppia deve convivere da tre anni e uno dei due componenti deve essere under 35, mentre il tetto di spesa in questo caso è di 8mila euro. Tutte le tipologie di bonus prevedono una detrazione da suddividere in dieci rate annuali.

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