La ruspa scava una fossa profonda. Poi nella notte, quando il buio è fitto, gli operai ci sotterrano dentro terre di provenienza ignota. Terre inquinate da idrocarburi pesanti, come dimostreranno le analisi. Anche questa è Milano, la Milano dell’Expo. Le immagini che mostrano la scena vengono girate dai cittadini del Comitato Quarto Oggiaro, un quartiere a nord est della città a poche centinaia di metri dal sito dell’esposizione. Il cantiere è proprio quello di una delle opere collegate all’evento, la superstrada Zara-Expo. Smaltimento illecito di rifiuti, questa l’ipotesi di reato che è ora al vaglio dei pm di Milano.

Il cantiere per la realizzazione della strada è aperto da due anni, dopo che il comune di Milano ha affidato l’appalto alla Milesi Sergio srl. Responsabile per la direzione dei lavori è Metropolitana Milanese, società interamente partecipata da Palazzo Marino. Chi abita lì vicino sostiene di vedere entrare da tempo camion carichi di terra in un’area che ne ha tanta da smaltire.

Fino allo scorso aprile, quando qualcuno documenta con un video una scena più strana del solito: mentre i mezzi continuano a portare via terra, alcuni mucchi sono pronti da diverse ore per essere seppelliti. Ma solo quando cala il buio gli operai tornano nel cantiere e si mettono all’opera con una pala meccanica. Un cittadino chiama i vigili che, vista l’ora, fanno sospendere i lavori.

Il mattino seguente l’operazione viene ultimata e quello che è stato nascosto viene ricoperto. Tutto documentato da un video che viene allegato a un esposto presentato dal comitato alla polizia municipale di Milano. Partono le indagini degli agenti del Servizio informativo operativo Unità Tutela Ambiente. Le movimentazioni di terra risultano essere state eseguite al di fuori del piano degli scavi presentato, mentre le analisi sui terreni mostrano inquinamento da idrocarburi pesanti: i valori superano i limiti consentiti dal testo unico ambientale per i terreni a uso residenziale come questo, dove una volta terminati i lavori che hanno portato all’interramento della superstrada dovranno nascere un parco pubblico e degli orti urbani. Le terre sotterrate, è l’ipotesi investigativa, sono rifiuti smaltiti in modo illecito.

“Per il momento le aree non sono state poste sotto sequestro, ma in via prudenziale abbiamo deciso di fermare i lavori”, dichiara l’assessore comunale ai Lavori pubblici Carmela Rozza. I terreni contaminati sono ora impacchettati sotto dei teloni in attesa che la procura di Milano concluda l’inchiesta. “Vogliamo sapere che cosa è stato sotterrato e come procederà la riqualificazione – dice il portavoce del comitato Angelo d’Auria -. La nostra fiducia ormai è stata tradita e pretendiamo che vengano effettuati carotaggi in tutta l’area perché quello che è stato trovato potrebbe essere solo la punta di un iceberg”.

Nessun commento da Metropolitana Milanese: “Ci sono indagini in corso”. Mentre dalla società Milesi Sergio sostengono che “le terre sotterrate provengono da un’altra parte del cantiere e il loro interramento era necessario per creare una base solida sotto la terra vegetale”. Parole che però non spiegano una cosa: come mai il video mostra un’operazione realizzata solo su un’area circoscritta del futuro parco? La Milano dell’Expo attende risposte.

@gigi_gno
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