“Sono passate due settimane da quella notte terribile. Pensavo che i ragazzi a questo punto parlassero, che raccontassero quello che è davvero successo”. Bruno, il padre di Domenico Maurantonio, il ragazzo padovano morto in gita a Milano cadendo dal quinto piano di un albergo, parla così rispondendo alle domande del Corriere della Sera. La posizione è simile a quella della madre di Domenico, che aveva invece rilasciato un’intervista a Repubblica. Il punto è sempre il solito: qualcuno deve aver visto che cosa è successo quel 10 maggio. “Avevo immaginato che i ragazzi (inizialmente ndr) fossero sotto choc, che il loro silenzio fosse il frutto del contraccolpo per quanto accaduto”, ha sottolineato Bruno Maurantonio, che di professione fa il funzionario di banca.

Intanto le indagini coordinate dal pm di Milano, Claudio Gittardi proseguono. I compagni di classe del 19enne sono stati ascoltati venerdì 22 maggio negli uffici della Squadra mobile di Milano. Alcuni di loro hanno fornito testimonianze “utili”, quindi inquirenti e investigatori hanno sequestrato alcuni cellulari per analizzare chat e sms scambiati la notte della morte del ragazzo padovano. Mentre dalle analisi sul telefono cellulare di Maurantonio, è emerso che il ragazzo avrebbe inviato un messaggio, probabilmente via chat, verso le 5 – 5.30 della mattina del 10 maggio. Domenico sarebbe precipitato dalla finestra dell’hotel tra le 5.30 e le 7 del mattino.

Bruno Maurantonio ha parlato del figlio dicendo che “era un ragazzo responsabile. Un figlio non si può tenere al guinzaglio, allora lo si mette alla prova, si fanno fare delle scelte responsabili e noi sapevamo come si comportava Domenico”. È sicuro che Domenico non si sia tolto la vita e che non sia stato vittima di un incidente, casi questi esclusi anche dagli investigatori: “Cadere da quella finestra per errore è praticamente impossibile. Ci sono stato, ho visto l’hotel”, ha aggiunto il padre. Bruno Maurantonio è sicuro che il “figlio non si sarebbe messo in una situazione di pericolo da solo” e quello che auspica è che si faccia chiarezza sulla sua morte: “Ora bisogna soltanto arrivare alla verità”.

Domenico Maurantonio, 19 anni, è morto il 10 maggio a Milano, mentre era in gita scolastica con la sua classe per vedere ExpoUna volta esclusa l’ipotesi dell’incidente, per gli investigatori l’idea più probabile è rimasta a lungo quella dello scherzo finito male. Si era parlato di un lassativo versato per goliardia in un bicchiere di birra del giovane. I risultati delle prime analisi ematiche tuttavia, hanno escluso la presenza della sostanza nel sangue.

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