La carriera dell’ex ministro della Giustizia spagnolo, Juan Fernando López Aguilar, padre della legge contro la violenza di genere approvata durante il governo Zapatero, potrebbe concludersi proprio per maltrattamenti sulle donne. L’eurodeputato del Partito socialista è stato accusato dalla sua ex moglie di percosse e violenza. La denuncia è emersa durante la causa di divorzio ed è stata trasmessa dal tribunale di Las Palmas de Gran Canarias alla Corte Suprema. Che ora dovrà decidere se procedere contro il politico socialista. In attesa del processo l’ex ministro si è autosospeso dal Psoe in forma cautelare, anche se già stamattina la direzione del partito ha ordinato la sua esclusione dal gruppo dei Socialisti e Democratici europei e lo ha espulso dalla delegazione spagnola.

López Aguilar ha negato ogni cosa, parlando con la radio dell’arcipelago canario, e ha aggiunto che le accuse sono collegate a “determinati fatti” coi quali non avrebbe “alcuna relazione. In quei giorni non ero nemmeno a Gran Canaria”, ha detto il politico. Secondo la sua versione, la denuncia infatti sarebbe un “avvertimento” della sua ex moglie, in merito all’avanzamento della causa di divorzio. La donna avrebbe dunque confessato al tribunale di aver sofferto maltrattamenti fisici e verbali per anni. Di fatto il giudice del caso ha sentito anche sei testimoni, tra cui due sorelle della donna, una figlia avuta precedentemente da un altro matrimonio e diversi vicini di casa.

Adesso l’ex ministro sarà processato dal Tribunale Supremo, dopo il rinvio a giudizio. Non è la prima volta tra l’altro che il politico è denunciato per presunte aggressioni alla signora Natalia N. A. Lo scorso gennaio un figliastro lo accusava di aver colpito la madre in un occhio. Lei però avrebbe subito negato l’incidente, costringendo il figlio a ritirare la denuncia. Le nuove accuse non fanno riferimento a quell’incidente: l’ex moglie del politico si è detta vittima di episodi di violenza fisica e verbale durati per anni. Due i fatti più gravi: in uno López Aguilar avrebbe afferrato la moglie per i capelli e l’avrebbe colpita con una bacinella, mentre faceva il bagno ai figli; nell’altro invece le avrebbe inferto un colpo alla testa.

Di sicuro al momento c’è solo la testimonianza di due vicini di casa che avrebbero confermato, durante le indagini, la difficile situazione che vivevano i coniugi, suffragata dalle frequenti urla e discussioni e perfino dai litigi fisici sul pianerottolo delle scale del palazzo. “Mi colpiscono dove fa più male – è molto doloroso vedere come persone che ho amato molto minaccino di rovinarmi la reputazione, l’onorabilità e il mio lavoro politico e non è un caso che queste accuse arrivino durante la causa di divorzio. Sostengo la legittimità della legge contro la violenza di genere, ma mi difenderò contro queste menzogne”. E poi, in merito all’autosospensione e alla conseguente decisione del Psoe ha aggiunto: “Non voglio danneggiare il partito”.

@si_ragu

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