All’ospedale di Crotone non si sarebbero accorti che Marco Muscarà, 32 anni, aveva l’arteria femorale lesionata. In tutto sono passate circa nove ore prima dell’intervento in un altro nosocomio, quello di Catanzaro. L’ennesimo presunto caso di malasanità ha portato alla morte un uomo, sposato e padre di un bambimo di quattro anni, che aveva avuto un incidente stradale il primo marzo scorso. “Non è ammissibile che in un ospedale italiano non sia possibile reperire un tecnico che effettui l’esame ecodopler soltanto perché è domenica”. È la denuncia dell’avvocato Francesca Pesce che ha presentato un esposto per chiedere l’autopsia del corpo del ragazzo che sarà eseguita domani mattina. La Procura ha notificato già i primi due avvisi di garanzia a due medici. “All’ospedale di Crotone siamo stati trattati come animali” si sfoga la sorella del ragazzo ai microfoni de ilfattoquotidiano.it, Valeria Muscarà secondo cui i medici “non si sono accorti subito che c’era l’arteria femorale lesionata. Se n’è accorto un dottore solo al cambio turno. Dopo oltre sei ore mio fratello è stato trasferito a Catanzaro dove è stato operato nel tentativo di ricostruirgli l’arteria. Era troppo tardi. Gli è stata amputata la gamba e dopo 28 giorni di agonia in coma farmacologico è morto il 30 marzo. Vogliamo giustizia”. Oggi è prevista l’autopsia sul corpo di Marco di Lucio Musolino
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