Tutti contenti! Anni fa cresceva l’incazzatura per le città camere a gas, si mormorava che i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dessero come prima causa di morte vivere nelle metropoli e fumare, come seconda causa vivere nelle metropoli e non fumare. Si parlava di madri che perdevano le staffe se qualcuno accendeva un sigarillo nel raggio di 20 metri ma poi lasciavano che il loro pupo respirasse inquinanti corrispondenti a 11 sigarette al giorno.
Si vociferava che i dati Oms certificassero che gli abitanti dell’area a sud di Milano (la più inquinata dai combustibili) vivessero fino a 6 anni meno di quelli di Macerata.

Rubbia dichiarò che il costo delle spese sanitarie e sociali dovute ai danni dell’inquinamento era di 1600 lire per ogni litro di combustibile bruciato (allora la benzina costava 1400 lire al litro).

Proteste in Messico per l'alto inquinamento

Si protestava perché i furbastri che collocavano le centraline mobili, misuratrici di smog, le piazzavano scientemente lontano dagli incroci più frequentati falsificando così i dati sulla polluzione. E si protestava per via che i tubi aspiratori di dette centraline, aspiravano l’aria da analizzare ben più in alto dei nasi dei pedoni, diminuendo ulteriormente i valori dell’inquinamento reale. E lo dimostrarono analisi indipendenti.

E si ironizzava per le dichiarazioni di un sindaco milanese che aveva consigliato alle madri di tenere in alto i bimbi, perché trasportandoli sul passeggino, ad altezza tubo di scappamento delle auto, diventavano blu.
Per fronteggiare la strage quotidiana ci fu chi propose di irrorare le città con piogge artificiali grazie a reti di mongolfiere collegate a terra con grossi tubi idrici. Altri progettarono reti di enormi depuratori meccanici che circondassero le città. E si vedevano cittadini girare con mascherine anti smog (assolutamente inutili!).

Altri proposero ciondoli elettronici, da portare al collo, in grado di ionizzare l’aria e quindi abbattere il tasso di nano particelle individualmente. Già… le nanoparticelle, super killer che i laboratori delle Asl si rifiutavano di conteggiare. Ricordo polemiche feroci sulle nanoparticelle.
Gli italiani metropolitani avevano due nemici pubblici: le nanoparticelle nell’aria e il nano cattivo al governo.

E ci fu chi inscenò digiuni e spogliarelli perché il numero delle giornate con inquinamento superiore ai limiti consentiti veniva superato (del doppio) per buona parte dell’anno. E ci fu chi tentò di mettere fuori legge sindaci, automobili e caldaie per il riscaldamento. E chi cercò di diffondere ecotecnologie in grado di diminuire sprechi e malattie.
Poi arrivò la crisi economica che risolse tutti i problemi.

L’inquinamento non c’è più!
Si è suicidato?

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