“I fatti di questi giorni continuano a darci ragione. Basta pensare cosa vorrebbe dire, in termini di efficienza e di risparmio della Pa, tagliare le 30mila stazioni appaltanti e reintrodurre il falso in bilancio“. Così Susanna Camusso, leader della Cgil, durante la presentazione dello sciopero generale – assieme alla Uil – del prossimo 12 dicembre. “I nodi e i vincoli del Paese – prosegue la Camusso – restano la corruzione, l’evasione e la mancanza di trasparenza nelle regole per gli appalti, altro che l’articolo 18“. Poi la leader della Cgil, riferendosi alle parole del premier Renzi di ieri, dice: “Ha detto una cosa giusta ‘Non basta lo sdegno, bisogna che ci siano rapidamente i processi’. Ma intanto – si chiede la Camusso – il governo non dovrebbe provvedere a cambiare anche le norme sugli appalti se ad ogni appalto c’è una notizia di corruzione dietro?”  di Manolo Lanaro

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Caro Poletti, non vigilare sul marcio significa infangare gli onesti

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