“Noi non aderiamo agli scioperi generali che altri dichiarano, quando si vogliono fare le cose unitariamente gli appelli non si fanno perché si aderisca ad iniziative di altri, si costruiscono e si decidono insieme le forme di mobilitazione. Non mi sembra un questo modo per unire il mondo del lavoro”. Il segretario generale della Cisl Anna Maria Furlan così annuncia ai microfoni de ilfattoquotidiano.it il ‘No’ all’appello lanciato dalla Cgil per chiedere l’adesione allo sciopero generale indetto per il prossimo 5 dicembre. Ma si tratta davvero di uno ‘sciopero ponte’, come ironicamente è stato definito da alcuni deputati del Pd? “Mi sembra che si stia davvero scadendo in basso con questo modo di interpretare e porre le cose, non mi piacciono le polemiche, le lascio fare agli altri”. Su questa polemica è intervenuto anche Landini e Sinistra Ecologia e Libertà, sottolineando come con lo sciopero il lavoratore perda dei soldi, ma la Furlan rispetto alla Fiom tiene a rimarcare le nette distanze: “Landini teorizza l’occupazione delle fabbriche, io dico che oggi le fabbriche siano piene di occupati”. Per contrastare le negatività contenute nella Legge di Stabilità, la numero uno della Cisl, afferma che il modo migliore è “fare il nostro mestiere di sindacato, abbiamo già detto al tavolo di confronto con il Governo le cose che van bene e quelle che devono essere cambiate, lo stiamo facendo nelle commissioni parlamentari, e lo abbian fatto con presidi e manifestazioni in tutto il Paese”  di Manolo Lanaro

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