“Andiamo a prenderci la glock di tuo padre a casa. La prendi e spariamo a tutti… spariamo a tutta Roma”. A parlare è Rocco Molé, rampollo dell’omonima cosca di Gioia Tauro intercettato con Stefano Sammarco, l’attore romano arrestato dalla Procura di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Mediterraneo” per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga nella Capitale. Queste le frasi ascoltate dagli uomini del Ros di Reggio Calabria, guidati dal colonnello Gianluca Piasentin. Sammarco, rispondendo alle parole di Molé, usa parole e codici di chi è consapevole delle regole della ‘ndrangheta: “Se bisogna portare qualcuno… che volete fare… e gli dobbiamo tagliare dita… orecchi e cose… ho un bel posto… gli diamo pane e acqua… tagliamo orecchie quello che ti pare”. Ecco l’audio dell’intercettazione che ha incastrato Sammarco che partecipava – scrivono magistrati – “alle operazioni contabili inerenti sia la gestione del narcotico sia quelle degli introiti che dalla sua commercializzazione ne derivavano. Sammarco era un soggetto che si valeva della copertura della sua professione di attore per operare nel settore degli stupefacenti e che interagiva costantemente con i Molé”  di Lucio Musolino

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