Otto milioni di nuovi registrati all’Obamacare, tra cui molti giovani. È il traguardo annunciato da Barack Obama all’America, una cifra che supera le stesse previsioni dell’amministrazione Usa, che aveva sperato nel raggiungimento di sette milioni di iscritti. “Questa cosa sta funzionando”, ha detto Obama, riferendosi alla sua riforma sanitaria, l’ “Affordable Care Act”. “Il nostro programma copre più gente, a costi minori, di quanto avevamo previsto soltanto alcuni mesi fa”.

L’annuncio è stato ovviamente accompagnato da un attacco aperto alle posizioni dei repubblicani, che del presunto fallimento della riforma sanitaria di Obama vogliono fare un tema centrale della campagna elettorale di midterm del novembre 2014. “Mi pare strano che le posizioni dei repubblicani su questo tema non riescano ad evolvere”, ha spiegato Obama. “Semplicemente, mi pare che i repubblicani non riescano ad ammettere che l’‘Affordable Care Act’ sta funzionando”.

In realtà Obama e la sua amministrazione non hanno ancora rivelato alcuni dati essenziali per capire se la nuova legge sanitaria stia davvero entrando a regime. Per esempio, il Dipartimento alla Salute non ha reso pubblici quanti, degli otto milioni di nuovi registrati, mancavano sino ad ora di un’assicurazione sanitaria. Molti di questi, per esempio, potrebbero essere semplicemente passati dai piani sanitari precedenti, cancellati dalla nuova legge, a quelli offerti nell’ambito del nuovo sistema. Gli analisti fanno anche presente che per mantenere bassi i premi assicurativi è necessario che i giovani siano almeno il 40 per cento dei nuovi registrati. L’amministrazione ha invece affermato che gli iscritti tra i 18 e i 34 anni sono al momento il 28 per cento del totale.

Le dichiarazioni di Obama arrivano una settimana dopo le dimissioni di Kathleen Sebelius (a sinistra nella foto) da segretario del “Department of Health and Human Services”. La partenza della Sebelius, una delle più convinte e antiche alleate di Obama, ha sollevato molte critiche da parte dei repubblicani, che hanno giudicato la sua uscita di scena come un implicito riconoscimento del fallimento della riforma. Con l’annuncio degli otto milioni di registrati, Obama sembra aver voluto negare ogni ipotesi di difficoltà, rilanciando invece la tesi sulla bontà e il corretto funzionamento dell’atto legislativo forse più importante dei quasi sei anni di sua presidenza .

L’enfasi sull’alto numero di nuovi registrati tra i giovani ha ovviamente un senso preciso. Perché l’Obamacare funzioni è indispensabile che un alto numero di americani tra i 18 e i 34 anni – quindi la fascia della popolazione con meno problemi di salute e un’aspettativa di vita più lunga – si iscriva al sistema e cominci a pagare le polizze. Proprio per aumentare la partecipazione giovanile, l’amministrazione ha tenuto la registrazione aperta sino a martedì 15 aprile, oltre dunque il limite del 31 marzo che era stato fissato in un primo tempo. A giudizio di molti analisti, i giovani sono infatti la fascia sociale che ha atteso di più prima di finalizzare la propria registrazione.

Entro il prossimo decennio, secondo stime del governo federale Usa, dovrebbero essere almeno 25 milioni gli americani in grado di ricevere assistenza sanitaria nell’ambito del nuovo programma. L’Obamacare ha reso obbligatorio dotarsi di un’assicurazione (pena il pagamento di una multa) e ha creato un mercato online di polizze sanitarie tra cui i cittadini possono scegliere. La riforma del presidente ha anche significativamente ampliato l’offerta di Medicaid, l’offerta medica per i più deboli. Almeno 25 Stati americani hanno però deciso di non accettare i fondi federali per il Medicaid, una mossa che Obama ha definito “ispirata da motivi ideologici”. “Non dovremmo fare del football politico. In questo Paese si dovrebbe essere in grado di ottenere una decente assistenza sanitaria, a prescindere da quanti soldi hai”, ha spiegato il presidente.

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