Uno è assessore alle attività produttive, l’altra a sicurezza territoriale, difesa del suolo, protezione civile. Cosa ne potevano sapere loro di un rapporto commissionato dall’ente per cui lavorano (la Regione Emilia-Romagna) e che tratta della correlazione tra estrazioni e i terremoti del maggio 2012 che hanno causato 27 morti?

L’incontro tra Carlo Muzzarelli e Paola Gazzolo da una parte e comitati No Triv dall’altra è stato un tuffo nel teatro dell’assurdo. Senza nemmeno dover pagare il biglietto. I due assessori, scandalizzati al sentir parlare di poca trasparenza, fanno giurin giurello sulla propria buona fede e, indirettamente, chiamano in causa Errani e il suo braccio destro.

Il copione della pièce che farebbe invidia al buon Alfred Jarry va in scena al termine dell’assemblea legislativa che trattava del rapporto Ichese e della sua mancata comunicazione. Un mese prima, precisamente il 20 marzo, i comitati scesi a Bologna si sentirono dire dal sottosegretario Alfredo Bertelli che la commissione Ichese era ancora molto lontana dalla consegna della relazione. Quella relazione consegnata invece alla Regione il 17 febbraio. Due mesi fa.

Nulla di strano. È tutto semplicemente assurdo, ghignerebbe Ionesco. Muzzarelli non ci sta a fare la parte del pinocchio di turno e – a scanso di equivoci sulle preoccupazioni altrui – tiene a precisare che la sua famiglia vive a Mirandola, in pieno cratere del sisma. Omette di dire, peccato di modestia da Ubu Re, che è anche capitano dei dragoni, officiale di fiducia di re Venceslao, decorato con l’ordine dell’aquila rossa di Polonia.

A ogni modo per l’incontro del 20 marzo era assente giustificato, “impegnato in una trattativa di oltre quattro ore, al termine della quale ho salvato 60 posti di lavoro”. Chi lo sostituiva comunque era ben titolato: “Ho mandato il sottosegretario alla Presidenza che è molto più importante di me”. Nell’attesa di risolvere la confusione sui comandi di gerarchia, vale la pena ricordare che per il primo incontro con i No Triv di Ferrara, in cartellone lo scorso 26 febbraio, il libretto delle assenze glielo aveva firmato la segretaria rispondendo ai comitati al telefono: “E’ molto impegnato con la campagna elettorale”. “Merdre!” esclamerebbe sempre il burrascoso personaggio di Jarry.

Fatto sta che “a quella data non sapevo del rapporto Ichese“. Al borbottio di stupore dei comitati Muzzarelli prosegue con un innocente “lo sapeva probabilmente la presidenza…”. Peccato che in un caso o nell’altro presidenza o assessorato non abbiano dato notizia di un rapporto atteso da un anno dalle popolazioni terremotate.

Alla fine però, “dopo un bel po’”, anche l’assessore diversamente informato ne è venuto a conoscenza. Ma il fatto che il responsabile politico del settore della attività produttive non venga edotto su temi tanto fondamentali “non è un problema, tanto lo sapeva la Regione“. Colpa di Errani o del suo braccio destro Bertelli. Ma loro non sono lì a confermare. Sono politici a presenza alternata. Mai tutti assieme.

Assorbiti i ceffi increduli degli astanti, Muzzarelli suona la carica e rivendica come “in tutti questi anni abbiamo sempre agito in perfetto accordo con i territori, abbiamo detto no al fracking e alle perforazioni di ricerca nell’area del cratere del terremoto. Continueremo – questa la promessa – a fare approfondimenti e a tenere tutto bloccato per quanto concerne la parte che ci attiene”. Manca l’applauso. E non perché il teatro sia vuoto.

Stesso copione per la Gazzolo. Nessun appunto può essere fatto alla giunta quanto a mancata informazione e che si sappia che “noi non mettiamo il bavaglio a nessuno”. Quindi nessuna pressione come insinua quella guastafeste di Science, tanto che “oggi la Regione ha detto le date del rapporto” (cioè che è stato consegnato il 13 febbraio al Dipartimento di protezione civile che a sua volta l’ha trasmesso alla Regione il 17 dello stesso mese). A chi sia stato trasmesso in Regione non è dato sapere, visto che nessuno ne era a conoscenza. Ma non importa, perché tanto “anche se è uscito l’articolo di Science per oggi (il 15 aprile, ndr) era già in programma una discussione sul tema”.

E per chi ancora, volgare santommaso, nutrisse dei dubbi, “l’operazione trasparenza sta proprio qua: prendere in mano un rapporto che dice alla Regione di comportarsi nel modo che ti consente di avere dati completi”. Contorsione perifrastica degna del conte Mascetti.

La profusione di buona fede viene avvalorata anche dalla notizia che il nuovo gruppo di esperti chiamato ad approfondire le raccomandazioni della commissione – della cui esistenza nessun comune  mortale sapeva – si è già riunito quattro volte.

Sortito l’effetto straniamento nel suo pubblico, l’assessore Gazzolo dà sfogo all’estro: possiamo parlare “di grande trasparenza perché abbiamo detto al ministero di non limitarsi a recepire il rapporto che finirebbe nel cassetto, ma di trarne linee guida da far adottare in futuro alle compagnie petrolifere”.

Insomma noi siamo le cavie” traducono i comitati. Ma prima del congedo, il sagace consiglio assessorale che sarebbe potuto arrivare due mesi prima, “leggetelo quel rapporto e poi ci rivedremo per discuterne”.

In attesa del prossimo appuntamento al teatro dell’assurdo, i due assessori si tengano allenati con Ionesco. Così potranno venire a raccontarci che la cantatrice calva si pettina sempre alla stessa maniera.

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