No! Anche Putin come Berlusconi non ha resistito e si è dato una tiratina. A Sochi si è presentato con faccia “su misura” per la platea olimpica, luccicante come gli ori appesi al collo degli atleti. Si cambia quota.

A Gstaad, sulle Alpi cantonali, c’è chi ancora rosica per non essere stato invitato al gran marriage Casiraghi-Santo Domingo. Ma le sciure si consolano presto, con la venuta del maestro Massimo Listri che le guarda con aria scettica: “Che ci faccio qui? Non amo la montagna, non mi interessa la natura, ma solo il bello costruito, enfatizzato dall’uomo”. Con lui c’è Generoso Di Meo, viticoltore, ginecologo e poeta (non necessariamente nell’ordine) in cerca di location per il prossimo calendario. Anche Gstaad ha le sue “wunderkammern” segrete, la stanza delle meraviglie, fatte di fronzoli e ninnoli, di cui Listri è cultore e collezionista. Senso della prospettiva alla Louis Kahn e aspetto da furetto intellettuale portato con nonchalance come il cappotto Casentino in fustagno blu scuro (“Quello color arancione violento se lo mette chi vuole fare il semaforo”, chiosa).

La maratona artistica di Listri ha prodotto 65 libri di cui l’ultimo con cover di pelle a rilievo, curato da Roberto Cavalli, pesa la bellezza di 8 chili e costa 1.000 euro, tiratura limitata, bien entendu. Dentro le foto si aprono come delle quinte svelando con effetto scenografico il castello di Sammezzano (chiuso da vent’anni al pubblico per motivi oscuri, all’italiana per intenderci). Il trionfo di decorazioni neo-moresche lo fanno assomigliare a un stravagante palazzo da maharaja in terra toscana. Mostre in giro per i musei del mondo: da Città del Messico ad Atene attualmente ne ha 3. Artista concettuale, fotografa solo spazi monumentali in format gigantografie. Esporrà prossimamente ai Musei Vaticani e a Palazzo Reale di Napoli. Scatti d’autore che si ispirano al Grand Tour di George Hamilton che voleranno poi alla Royal Accademy di Londra.

L’ipocrisia di San Valentino mi dà l’orticaria, soprattutto quando le amiche, plurisposate e pluridivorziate, stagionate e non, che fanno ancora finta di crederci, mi chiedono: “E tu cosa gli regali?” A sciogliere i cuori, anche più algidi, ci pensa il creativo di origine etrusca Stefano Conticelli con l’Olio Dell’Amore (giuro si chiama così), una ghiottoneria consegnata in boccette speciali, come fosse un elisir da wunderkammer.

Lei non fa differenza fra abili e disabili. Anzi, come fa notare, spesso sono i diversamente abili ad essere i più idonei emotivamente. Capaci di entusiasmarsi. I più ingegnosi nell’inventarsi una vita. Come ha fatto Laura Boerci, assessore da 5 anni a Zibido San Giacomo, un paese di 6.700 anime alle porte di Milano, con deleghe al tempo libero, biblioteca, accessibilità e affari generali. “Un sogno vero” è la prima favola (al mondo) completamente illustrata a bocca. Sì, perché l’autrice le mani non le può usare sin da quando è piccina, così come le gambe e il resto del corpo. Vive attraverso il cuore e l’intelligenza di cui la natura l’ha dotata. E compie tutte le azioni del quotidiano: scrivere, dipingere, illustrare, utilizzando la bocca. Il sogno di Laura si chiama Umberto, diventato il suo “abile” e attento compagno di vita. Per loro ogni giorno è San Valentino.
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