Il primo presidente nero degli Stati Uniti approfitta della cerimonia in ricordo del primo presidente nero del Sudafrica per compiere un semplice e perfetto gesto che cambia (vedremo se davvero, e quanto) la Storia. Sale i gradini della tribuna dello stadio di Soweto con passo agile e la prima persona che si trova davanti è Raul Castro.

Con nonchalance tende la mano verso il presidente cubano e, con leggera reverenza, stringe la destra del fratello del Lìder Maximo Fìdel, cancellando in un istante quasi mezzo secolo di sordità e asti reciproci, girando la pagina del passato verso un foglio bianco che deve essere ancora scritto. 

Un atto banale assume un significato storico e diviene il momento perfetto che unisce il passato al futuro. Abilissimo nelle occasioni diplomatiche il presidente Nobel per la Pace 2009 ricorda l’insegnamento del presidente Nobel per la Pace 1993 come riconciliatore e ne prende esempio con un gesto che la Casa Bianca afferma “non era programmata”.

In mezzo ai leader del mondo riuniti dal ricordo dell'”ultimo gigante della Storia” l’istinto di Obama lo porta a compiere un capolavoro che diventa l’evento del giorno, con una platea di vip e leader più o meno presentabili. Approfitta della Storia per crearne un’altra, da ora possibile. Il più bello è fatto, resta da compiere il più difficile.

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