Intervista in esclusiva di Nicola Porro, nel suo programma “Virus – il contagio delle idee”, su Rai Due, a Vania Girone, moglie di Salvatore Girone, il fuciliere di Marina in attesa di processo insieme al suo collega Massimiliano Latorre. I due marò sono trattenuti in India da quasi due anni con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani. “Mio marito è assolutamente innocente, sono sicura” – esordisce Vania Girone – “Lui e Massimiliano non possono aver confuso dei pescatori con pirati“. E aggiunge: “Il governo ha fatto tutto quello che poteva, l’ho sempre sentito vicino. Quel Natale in cui Salvatore ha avuto il permesso di tornare a casa, è stato forse il più bello della nostra vita. Non mi ha mai detto di non voler tornare in India. Lui sapeva di rientrare, aveva mantenuto la parola, non ha avuto nessun momento di debolezza. E’ un militare”. Successivamente il governo Monti decide di non far ripartire più i due marò in India. “Quando l’abbiamo saputo, abbiamo festeggiato in famiglia” – rivela la moglie di Girone – “poi mio marito viene convocato a Roma, il giorno dopo sarebbe dovuto rientrare, ma mi comunica per telefono che deve tornare solo per dieci minuti, salutarci e ripartire in India. Abbiamo dedicato quei dieci minuti solo ad abbracciarci e a consolare il dramma dei nostri fili. Il governo ha deciso così” – continua – “sicuramente per tutelare l’Italia e anche Salvatore e Massimiliano. Era giusto rientrare. Ho sempre avuto massima fiducia nel governo, non ho mai pensato che abbia fatto un voltafaccia“. E sottolinea: “Non mi interessano i tempi entro cui torneranno. M’interessa che tornino con la loro dignità, quella con cui sono partiti. La loro vicenda è una priorità del governo Li vado a trovare, stanno bene, sono abbastanza forti, vivono in un ambiente sano. E sento tutta l’Italia vicina, senza distinzioni”. E annuncia una manifestazione indetta oggi a Roma, iniziativa simboleggiata da un fiocchetto giallo, in solidarietà a tutte le famiglie dei militari che aspettano il ritorno dei propri congiunti. “Sono convinta” – conclude – “che il governo italiano farà di tutto perché Salvatore e Massimiliano tornino in Italia. Anche attraverso una condanna, perché loro rischiano di averla. Io penso che probabilmente verranno condannati in India

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