Ieri colpo di scena: il Parlamento alla Commissione Affari Costituzionale e alla Commissione Giustizia, su richiesta dell’onorevole Morani (Pd) ricicla la “vecchia”proposta della Ministro della Giustizia Cancellieri sui braccialetti elettronici geolocalizzatori per chi ha commesso stalking.

Avrei qualche domanda sul “pacco riciclato: i braccialetti in possesso dello Stato sono circa 386, le denunce per stalking sono circa 83mila da dati pubblicati dal Ministero degli Interni. Quando pensano gli e le onorevoli di far fronte alla questione della violenza e dello stalking seriamente?

I braccialetti elettronici ci costano moltissimo, circa 5,7 milioni di euro al pezzo, senza parlare della manutenzione e della manipolabilità. Con quali soldi pubblici gli e le onorevoli pensano di far fronte a questa spesa? Perché i soldi per i braccialetti ci dovrebbero essere e i soldi per finanziare un piano organico a prevenzione e tutela della violenza per tutte le donne no?

Nel 2012 sono stati erogati 20 milioni dal Dipartimento delle Pari Opportunità per finanziare l’intero piano nazionale che ha coperto le spese di poco meno di una cinquantina di centri e di reti locali una tantum. Il piano non è rifinanziato perché non ci sono soldi. Si stima che un piano nazionale organico fatto bene costi all’incirca sui 100 milioni, parliamo di servizi a tutela di chi ha subito maltrattamenti a partire dai pronto soccorso e dai presidi medici, dai i servizi sociali ai centri antiviolenza pubblici e convenzionati, fino alla formazione a tappeto che andrebbe fatta sul tema a giudici, avvocati, polizia e carabinieri, per non parlare degli insegnanti e del cambiamento dei testi scolastici, campagne informative e di prevenzione.. Perché non c’è niente di tutto questo nel ddl?

Perché si continua a utilizzare lo strumento del decreto legge, che effettivamente è solo un Decreto legge, e non un disegno di legge per affrontare un fenomeno che è cronico e ha una radice culturale profonda nel nostro immaginario collettivo, come chiedono il mondo delle associazioni che hanno aderito alla convenzione NoMore da qualche anno?

Qualcuno si lamenta che ci sono stati troppi emendamenti. Strano vero? Un Ddl che passa di palo in frasca, dal “femminicidio” alla Tav, dalla violenza negli stadi alla riorganizzazione delle Province. Certo ci si domanda veramente perché tutti questi emendamenti.

Sicuramente però posso affermare che, per quanto i media si siano sbracciati a osannare il ddl sul femminicidio, questa posizione non corrisponde a quanto elaborato e chiesto da moltissime associazioni e centri antiviolenza a partire da NoMore e non solo.

E allora si dovrebbe fare più attenzione a invocare “51 donne già salvate grazie a questo Ddl”, primo perché la domanda sorge spontanea – “da dove vengono questi dati”- secondo, forse potevano essere casi tutti procedibili d’ufficio e quindi queste donne potevano essere salvate comunque… Dichiarazioni come queste servono forse a preparare il terreno e indorare la pillola perché qualcuno ci sta semplicemente dicendo che passerà il ddl con la fiducia?

Peccato, un’altra grande occasione persa mentre la politica continua a indignare e allontanare tutte noi. 

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