Bagarre in Senato sul caso “pianisti”, scatenato da un filmato girato in Aula da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle e immortalante il senatore Pdl Lucio Malan. Il parlamentare, nonchè questore del Senato, era stato accusato di aver votato al posto di un altro nella seduta del 4 giugno 2013: la denuncia si è diffusa febbrilmente in un video, caricato sul canale youtube “Senato 5 Stelle” e sul sito dell’Espresso. Il caso ha scatenato il vivo dissenso del senatore del Pdl, il quale già in Aula si è difeso affermando che in realtà aveva votato per se stesso. A riguardo, il presidente del Senato Pietro Grasso, che aveva sancito come regolare il voto, ha auspicato nella giornata di ieri: “A ben vedere la prassi di non fare riprese in Aula è una regola che ci si è dati, ma forse sarebbe meglio codificarla con deliberazione dell’ufficio di presidenza”. Il caso è tornato a bomba anche oggi nell’Aula del Senato. Lucio Malan ribadisce di aver votato correttamente e lancia accuse dure contro il Movimento 5 Stelle e le testate, come l’Espresso, che hanno montato lo scandalo. E aggiunge: “Ho chiesto di essere messo in congedo e non potrò votare fino a quando un gruppo di questo Senato può permettersi di dire che le votazioni del Senato sono irregolari. Chi lo dice da fuori dovrà pagare le conseguenze, ma chi lo dice da dentro non può essere considerato alla stessa stregua”. Segue l’appello di Pietro Grasso al Movimento 5 Stelle perchè il filmato venga rimosso, il che è avvenuto effettivamente dopo la concitata discussione al Senato. Solidarietà corale dei senatori di centrodestra a Malan. La prima a prendere la parola è Alessandra Mussolini, che accusa il Movimento 5 Stelle di aver dato all’Espresso il video incriminato “dietro compenso” e rincara: “Sul blog e sul canale youtube del Movimento la pubblicità va direttamente al signor Grillo e al signor Casaleggio, quindi verifichiamo anche queste circostanze, perché si fanno pubblicità e soldi sulle nostre spalle, sulle spalle del Senato e dei senatori”. Polemica la risposta di Vincenzo Santangelo, senatore M5S, che smentisce la parole di Alessandra Mussolini e afferma: “È chiaro che l’operazione goffa di votazione è stata lampante, tutti hanno visto il video”. Queste parole scatenano i cori di protesta tra i banchi del centrodestra e il richiamo all’ordine da parte del Presidente del Senato, il quale contesta l’epiteto “goffa”: “Non sono espressioni che lei può utilizzare in quest’Aula. La prego di limitarsi ad esprimere le sue opinioni, ma a non usare queste espressioni”. Interviene Luis Alberto Orellana del M5S, che rievoca il caso dei “pianisti” Carraro e Formigoni e precisa: “Per quanto riguarda il caso Malan, effettivamente si è andati incontro ad un infortunio. E questo è il rischio, già ricordato dai colleghi”. Parole che fanno lievitare la rabbia di Malan, che urla: “Voi dovete ammettere di essere dei falsari”. Reazione ugualmente furente è quella di Lucio Barani, esponente del Gruppo Grandi Autonomie e Libertà e segretario della Presidenza del Senato: “Dovete chiedere scusa. Imparate l’educazione. Ma dov’è l’educazione?”. Con visibili difficoltà il presidente del Senato tenta di arginare le urla di Barani e invita a parlare Vincenzo Santangelo del M5S, che ribadisce: “Qua dentro non accettiamo lezioni di comportamento da nessuno. Nel momento di una votazione si sta seduti e si vota dalla propria postazione. Le cattive abitudini, gli schiamazzi e tutto il resto li rimandiamo al mittente” di Gisella Ruccia

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