Già prima che una delle due navi della legalità salpasse dal porto di Napoli, direzione Palermo, Don Ciotti aveva avvertito: “Non basta commuoversi, bisogna muoversi di più tutti insieme”. Il messaggio sembra esser stato recepito: Palermo è stata invasa da oltre 800 scuole, 20000 studenti e giovani di delegazioni di 13 Paesi europei per il 21esimo anniversario della strage di Capaci. A bordo anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, il commissario antiracket, Giancarlo Trevisone e il presidente Rai Anna Maria Tarantola.

Napolitano: “Impegno contro ciminalità prosegue instancabilmente” – Ad attenderli, a Palermo, Anna Falcone, sorella di Giovanni Falcone. Proprio a lei il capo dello Stato ha inviato un messaggio di solidarietà. “L’Italia fu ferocemente colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi che sacrificarono la loro vita a difesa della legalità e della democrazia. La battaglia e l’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino diedero i loro frutti – scrive il presidente della Repubblica – Le indagini e gli interventi della Magistratura e delle Forze dell’ordine consentirono di contrastare con ancora maggiore efficacia vecchie e nuove forme di penetrazione e aggressione criminale. L’impegno prosegue instancabilmente con rinnovati successi e vede unite le forze politiche e sociali”.

Maria Falcone: “Fiducia nei magistrati, ma spero che qualcuno dica la verità” – La risposta della sorella del magistrato non si è fatta attendere. Maria Falcone ha precisato di aver “sempre avuto fiducia nei magistrati”, essendo però consapevole che loro “hanno bisogno di avere riscontri giudiziari nelle loro indagini e che quindi non possono cercare un’astratta verità”. “Io spero – ha quindi aggiunto Maria Falcone – che presto ci sia qualcuno che ci dica tutta la verità. Anche Toto Riina, chissà…”.

De Girolamo: “Ddl su concorso esterno sbagliato” – Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci, il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo torna a parlare della proposta di legge presentata dal senatore Compagna che proponeva di dimezzare la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. “E’ sbagliata senza se e senza ma, ed è stato ritirato – è quanto afferma De Girolamo – Quel testo era un’iniziativa personale. Ma quelle che contano sono le posizioni politiche, tanto che è stato ritirato. Sulla mafia – conclude – la nostra posizione è chiara: nessuno sconto alla mafia, il suo contrasto va incentivato colpendo cosa nostra sulla sua forza principale, quella economica, snellendo la procedura per la confisca dei beni”. E poi: “Nella lotta alle ecomafie è importante non fare sconti a nessuno”.

Alfano: “Grande intuizione di Falcone fu aggressione ai beni fiscali” – Un ricordo di Falcone arriva anche dal vice presidente del Consiglio Angelino Alfano, che dai microfoni di Rai 1, plaude all’idea del magistrato che sosteneva che ” per colpire realmente i mafiosi occorresse aggredire i loro soldi ed oggi le sue idee sono leggi dello Stato che hanno dato straordinari risultati”. Il titolare del Viminale, poi, sottolinea: “abbiamo la legislazione contro la mafia più avanzata del mondo ed apprezzata da tutti i paesi, ma la mafia si evolve e forse in futuro ci sarà la necessità di aggiornamenti legislativi“.

Cancellieri: “Proseguire su linea di indebolimento economico” – Sulla stessa linea di Alfano anche Anna Maria Cancellieri. “Tante sono ancora le cose da fare in questo campo. Ad esempio occorre proseguire sulla linea dell’indebolimento economico dei clan”, ha detto il ministro. Poi ha aggiunto: “Nella lotta contro la mafia oggi c’è il web. Dobbiamo raggiungere i paradisi fiscali dove sono i soldi, che i mafiosi non tengono più sotto il materasso ma su internet e nel mondo”. La titolare della Giustizia ha infine assicurato che “l’impegno del governo contro la mafia è deciso”. 

Grasso: “Inappropriato definire divisive le leggi contro la mafia” –  E sull’impegno del Parlamento interviene anche il presidente del Senato Pietro Grasso: “Ritengo inappropriato sostenere che proposte legislative di contrasto alla mafia, alla corruzione, al voto di scambio possano essere considerate divisive. L’unica divisione possibile nel contrasto alla corruzione è quella tra gli onesti e i corrotti”. Anche Anna Maria Cancellieri è d’accordo: ” Nulla che va nel senso della legalità puo essere considerato divisivo. Noi dobbamo cercare di fare le cose per questo paese e impegnarci tutti per dare ridsposte all’Italia”. Il presidente del Senato poi aggiunge: “Le forze dell’ordine hanno evidenziato come in ogni regione, in ogni provincia ed in ogni comune l’infiltrazione criminale nel tessuto politico, economico e sociale è passata dalla previsione alla certezza”.

Boldrini: “Lavoro unico antidoto a mafia” – “Il lavoro è l’unico antidoto contro la mafia”. Le parole della presidente della Camera Laura Boldrini arrivano dalla stele di Capaci. “La lotta alla mafia si fa anche confiscando i beni dei boss ma poi riutilizzandoli. Perché l’utilizzo dei beni crea lavoro e il lavoro è l’unico antidoto contro Cosa nostra”, ha spiegato il presidente di Montecitorio.

Crocetta: “Approvazione ddl per familiari delle vittime e testimoni di giustizia” – Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta annucia “un ddl che estende le misure previste in Sicilia per i familiari delle vittime della mafia ai testimoni di giustizia“. “Abbiamo le immagini di quella voragine spaventosa negli occhi, che ha troncato la vita di una delle personalità più importanti della storia siciliana e più impegnate nella lotta alla mafia – aggiunge – E’ necessario dare segni tangibili dell’attualità di quella lotta, con il sostegno a quanti, esponendosi con il rischio della vita, si battono per l’affermazione dei principi di legalità e giustizia. Spesso chi si espone rimane solo. Sono note le vicende di imprenditori che magari hanno denunciato e sono stati costretti a chiudere le proprie attività, rimanendo a volte persino senza lavoro nè risorse economiche”

Morosini: “Solo gossip su processo Stato-Mafia” – “Durante l’estate scorsa si è fatto soprattutto gossip sul processo della trattativa Stato-Mafia e sul possibile contenuto di alcune intercettazioni che riguardavano il Capo dello Stato e le eventuali aspirazioni politiche di un pm, ma si è parlato pochissimo dei temi del processo e di quello che è realmente accaduto tra il ’92 e il ’93”.  Questo è l’attacco dai microfoni di Radio Città Futura del gup di Palermo Piergiorgio Morosini. Secondo il magistrato “si è parlato pochissimo delle prime intuizioni della Direzione Investigativa Antimafia rispetto a quella stagione. Ci sono una serie di elementi che accreditano la tesi secondo la quale in quel periodo Cosa nostra e la ‘Ndrangheta si sentivano quotidianamente con esponenti del mondo dell’eversione nera, con pezzi dei servizi deviati e con segmenti della massoneria deviata”. Per il giudice di Palermo si tratta di dati dimenticati e analisi sottovalutate “di un periodo delicatissimo che ha segnato in Italia il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica”. Una responsabilità imputabile anche al mondo intellettuale italiano che ha impoverito il dibattito dal momento che per Morosini “intellettuali, storici e giornalisti con il loro contributo possono anche consentire agli altri di avvicinarsi alla verità”.

Letta: “lotta alla mafia obiettivo principale” – Il presidente del Consiglio Enrico Letta ricorda l’anniversario della strage di Capaci dall’Assemblea di Confindustria. “La lotta alla mafia deve essere sempre obiettivo principale”, ha detto Letta, scatenando un lungo applauso. 

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