I Giovani democratici sono stati il primo organismo del Pd a chiedere ufficialmente la convocazione delle primarie per i parlamentari, il loro segretario nazionale, Fausto Raciti, però ha deciso di non partecipare e ora è in lizza per un posto in quel 10 per cento di candidati che saranno nominati direttamente da Pierluigi Bersani. A giugno, quando era ancora in vita la trattativa tra i partiti per riformare la legge elettorale, la direzione nazionale dei Gd aveva votato all’unanimità un ordine del giorno per chiedere ai vertici del partito di utilizzare lo strumento delle consultazioni con la base per decidere chi mettere in lista alle prossime elezioni nel caso in cui fosse rimasto in vigore il Porcellum. Un modo, spiegavano, per “restituire al cittadino la possibilità di votare i propri rappresentanti”.

Quando il partito però ha deciso di far scegliere ai propri elettori i candidati al Parlamento il vertice dell’organizzazione giovanile ha deciso di non passare dalle primarie e ora dovrebbe rientrare nel listino bloccato a disposizione della segreteria. Secondo Raciti però non c’è contraddizione e la sua scelta di non correre la spiega così: “Sono lontano dalla mia provincia, Catania, da dieci anni perché ho sempre lavorato per la giovanile a livello nazionale ed è ovvio che sul territorio oggi ho un peso diverso”. Per lui il posto nella ‘quota Bersani’ è quasi scontato, visto che è stato inserito nella Commissione incaricata di comporre le liste, anche se Raciti al momento non si sbilancia: “È ancora presto per parlarne, ora facciamo le primarie con i tanti ragazzi che si sono candidati in tutta Italia”.

Sul territorio infatti molti giovani dirigenti hanno deciso di sfidare i “vecchi” del partito a colpi di preferenze, da Giuditta Pini, 28 anni, a Modena, ad Andrea Pacella, 26 anni, a Vercelli. E ancora: Chiara Gribaudo, 32 anni, a Cuneo; Valentina Paris ad Avellino; Annalibera Refuto, 27 anni, a Benevento; Regina Milo a Napoli, Veronica Tentori, 27, a Lecco; Assunta Tommasone, 27 anni, a Milano; Liliana Ventricelli, 26 anni, a Bari; Luigi Guglielmelli a Cosenza; Cristina Commisso, 27 anni, a Reggio Calabria. “Con queste primarie alcune dinamiche sono saltate – sottolinea Raciti – e si è creato uno spazio che molti di noi hanno deciso di sfruttare per partecipare e provare a misurarsi con un consenso più largo”.

Ma il rinnovamento, per i giovani democratici, non deve fermarsi alle liste per Camera e Senato. “Deve esserci un ricambio forte anche nella squadra di governo di un eventuale governo Bersani. Servono figure nuove, in passato abbiamo commesso molti errori e perseverare sarebbe diabolico”.

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