“Non sapevo neanche che esistevano le sale slot machine che non ho mai visto in vita mia, e non conoscevo neanche Palma”. Antonio Di Pietro, a Napoli per un incontro tra i quadri locali di partito, torna sulla questione di Vincenzo Maruccio (l’ex capogruppo Idv-Lazio arrestato ieri) e le sue giocate nella sala slot machine di cui è socio Andrea Palma, tesoriere e dirigente laziale dell’Idv. “Una volta appreso quali erano le persone che stavano attorno a Maruccio e che gli facevano da spalla o da guardaspalla – ha proseguito – abbiamo allontanato anche loro dall’Idv”. Quanto alla selezione dei candidati per le prossime elezioni, Di Pietro, ribadisce la volontà di pubblicare su internet i loro nomi. “Ma sul controllo interno, una volta eletti, mi aiuti lei se sa come fare. Io non sono ancora un Padreterno, e non posso sapere prima le cose. Nei limiti dell’umano possibile adotto questa regola: chiunque riusciamo a capire che non è opportuno eviteremo di candidarlo”. Il leader di Italia dei Valori chiarisce anche la vicenda della penale di 100mila euro che i consiglieri regionali Idv avrebbero dovuto pagare in caso di addio anticipato al partito. Una clausola ‘antivoltagabbana’ che il leader del partito fece firmare nel 2010 a tutti i candidati ai consigli regionali. “A chi ha deciso di uscire dall’Idv abbiamo mandato un atto unilaterale di esenzione dall’impegno di pagare una penale in caso di abbandono dell’Italia dei Valori. Ci abbiamo rinunciato, perché in politica non si pagano penali, ma si fanno delle scelte e ce ne si assume la responsabilità”  di Vincenzo Iurillo e Andrea Postiglione

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