Trema la terra
con gli animi sconquassati dei vivi
ammutoliti dal pianto sommerso e polveroso
di chi non sentiremo mai più.
Povero paese sotto le macerie
ormai abituato alle altrui ruberie.
Senza più chiese di poveri Cristi offesi
crollate nei luoghi del benedetto lavoro.
La sola speranza augurabili terremoti
nei palazzi del potere
ci tiene legati fraternamente all’altrui dolore.
Senza permetterci di scappare
per non vigliacca ma comprensibile fuga.

In alternativa alle vostre pomarole potrete, se vorrete, quando i pomidori saranno abbondanti, gratificarvi con questa profumatissima variante.
Soffriggete leggermente, quindi solo fino a lambire il color oro, un trito di una cipolla rossa tipo tropea con una carota e due abbondanti grumoli di sedano bianco, non scartando le sue foglioline di color verde tenue.
Aggiungete, perché sentano un po’ di calore, due spicchi d’aglio e una decina di pomodori tipo l’introvabile San Marzano. Andranno benissimo altre tipologie, in intelligente proporzione, ovviamente maturi di sole. Basilico abbondante a metà cottura, tenendo presente che lo dovrete cuocere sobbollendo fino alla scomparsa delle eccessive acquosità, fermandovi, dopo aver passato manualmebnte il tutto, mi raccomando, alla prima densità.
Potrete condirlo con parmigiano ma anche no, aggiungendo olio a crudo o noce di burro.
Riscaldandolo o, se colpiti da calura, freddo, per condirci il solito spaghetto.
Potrete conservarlo dopo sterilizzazione sapiente che va saputa fare.
E in questo caso vi sarete organizzati per memorie estive necessarie in qualsiasi inverno.

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