Lunedì si decide il futuro de La Padania. Dopo settimane di voci sul rischio chiusura e licenziamenti o mobilità per i giornalisti, la prossima riunione del cda in via Bellerio sarà decisiva per le sorti del quotidiano fondato da Umberto Bossi nel 1996.

Per ora, da parte dell’azienda, non è arrivata alcuna risposta al duro comunicato di ieri in cui i redattori spiegavano che Pier Luigi Arnera, direttore generale dell’Editoriale Nord, società editrice del giornale, ha comunicato al comitato di redazione che, già nella riunione di lunedì, il cda potrebbe assumere decisioni “pesanti”. “Non è escluso – hanno sostenuto i cronisti della testata – il ricorso alla mobilità”. L’assemblea di redazione ha, quindi, chiesto che il cda “smentisca” quanto anticipato dal dg e precisi se davvero “ritiene che ogni decisione sul futuro del giornale verrà presa indipendentemente da qualsiasi trattativa a tutela dell’obiettivo non negoziabile della difesa dei livelli occupazionali”.

In particolare, nelle settimane scorse, si era parlato di un piano editoriale presentato dal direttore, Leonardo Boriani, in cui si prospettava una drastica riduzione della foliazione e un passaggio al web. In mancanza di novità, quindi, l’appuntamento cruciale per i cronisti padani (i quali chiedono la conservazione di “tutti i posti di lavoro” di coloro che hanno contribuito a un giornale che, in 15 anni, “ha dato voce alle idee e le battaglie del Carroccio”) è per lunedì, giorno in cui è fissata la riunione del cda. Oltre all’incontro dei membri del cda – presieduto dal capogruppo al Senato, Federico Bricolo, e composto da Roberto Cota, vice presidente, e dai consiglieri Rosi Mauro, Giancarlo Giorgetti, Stefano Stefani e Marco Reguzzoni – è in programma lunedì anche il voto per l’elezione del nuovo cdr, dopo le dimissioni dei tre membri attualmente in carica. Un passo indietro che sarebbe, in qualche modo, stato sollecitato da una raccolta firme tra i redattori. Intanto, i giornalisti hanno ottenuto, come richiesto ieri, la pubblicazione, nell’edizione di domani, di una pagina che raccoglie parte delle lettere di solidarietà ricevute dai lettori. Il giornale continuerà a uscire senza firme anche nei prossimi giorni. Iniziativa già adottata nelle scorse settimane, alla quale potrebbe aggiungersi anche un pacchetto di tre giornate di sciopero.

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