Il 15 ottobre ci sarà a Roma una grande manifestazione contro il debito che strozza l’Europa e il mondo intero. La parola d’ordine è “non paghiamo il debito”. Io ci sarò, spero che siate in tanti.

Sarà una manifestazione europea. Ci faremo compagnia in tutti il continente. La mia proposta di parola d’ordine – che spero sia condivisa da tanti – è: “Non deciderete contro di noi”. Perché il 15 ottobre è una dichiarazione d’intenti per il futuro. Cominciamo e non smetteremo fino a che non avremo ottenuto quello che chiediamo. Se saremo in tanti e saremo decisi, potremo vincere.

Vogliamo sapere chi sono i nostri creditori. Vogliamo sapere come e perché questo debito è stato creato. Vogliamo dire che, se siamo indebitati, è perché ci hanno truffato e continuano a dirci, ogni giorno, che dobbiamo continuare a indebitarci.

Vogliamo dire alla Banca Centrale Europea che il nostro obiettivo è nazionalizzarla, in modo che non ci costringa a seguire le sue regole. La lettera (segreta) che Draghi e Trichet hanno scritto al governo è una vera e propria aggressione: alla nostra sovranità e alla nostra vita. La rimandiamo al mittente.

Deve essere chiaro che non accetteremo che altri denari siano regalati alle banche che sono già fallite. Se il mercato vale, allora devono fallire. Se non le lasciate fallire è perché il mercato non vale. Se il mercato non vale, non potete chiederci di pagare il debito.

La posta in gioco è il patto sociale con il quale l’Europa è stata creata. Noi non abbiamo altra via che difenderci da una aggressione: l’aggressione di un gruppo di banchieri irresponsabili che sono i veri padroni del pianeta (e dell’Europa). Noi difenderemo il nostro territorio.

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