Altra bravata del mini ministro Brunetta. Relatore a un convegno per la Giornata nazionale dell’Innovazione, insulta una precaria della pubblica amministrazione che, qualificandosi, ha cortesemente chiesto la parola. “Grazie, arrivederci, buongiorno. Questa è la peggiore Italia, grazie”. E se ne va.

Renatolo Brunettolo

Il ministro Brunetta ha un altro exploit:
“Precaria? Tu sei il peggio del Paese!”
Sparar boiate e insulti in quantità
è abituale per il mini arnese.

Se la prese con i radical chic
affermando che son tutti merdosi,
col culturam parassitario, sic!,
attori ed orchestral, laian schifosi.

Con i lirici cantanti fannulloni
che vivono alle spalle dello Stato,
con un’Italia di Corporazioni,
con gli editor, le banche, il sindacato.

Con i rossi, golpisti parassiti,
ministri di una chiesa disastrata
che son di ideologia solo forniti:
“Elite di merda, va’ a morì ammazzata!”

Perché Brunetta è tanto livoroso?
E’ giusto criticarlo o ne ha ragione?
Andando nella sua vita a ritroso
si può capirne la disperazione.

Non ha ciucciato il latte della mamma
poiché alle tette non è mai arrivato,
voleva il Nobel, ma gli han detto: “Smamma!
e a scuola nano tutti l’han chiamato.

Si aggiunga poi che essendo intelligente
ha già capito che assai mal si mette
e che dovrà tornare immantinente
a Venezia per vender gondolette.

Lasciam che l’energumeno da tasca,
unica frase giusta di D’Alema,
del suo livore tutti i dì si pasca:
dei suoi concittadin sarà il problema.