Due ville che per ragioni profondamente diverse sono diventate parte della storia e della cultura della costiera sorrentina e amalfitana, per una curiosa coincidenza sono finite contemporaneamente nel mirino di due distinte operazioni antiabusivismo edilizio.

La Polizia di Sorrento ha apposto i sigilli giudiziari su una parte di Villa De Filippo, sull’isola d’Isca, al largo di Marina del Cantone, Massa Lubrense, che è stata per circa 30 anni il ‘buen retiro’ del grande Eduardo De Filippo e che ora è in possesso del figlio Luca De Filippo, attore teatrale di spessore ed erede della tradizione di famiglia. Nelle stesse ore, la Guardia di Finanza di Salerno ha concluso una perlustrazione della costa con il sequestro di una porzione della struttura che a Positano tutti chiamano Villa Zeffirelli (il regista l’ha abitata per decenni) ma che adesso è di proprietà di un noto gruppo alberghiero che l’ha trasformata in un resort di lusso.

Entrambe le ville si trovano in aree ultraprotette da vincoli ambientali e paesaggistici. E qui finiscono le analogie. I presunti abusi, infatti, sono molto diversi tra loro. Mentre a Luca De Filippo si contesta il rifacimento di un solaio di copertura e di un piccolo pontile della storica dimora acquistata da Eduardo circa 60 anni fa, raggiungibile solo via mare e sottoposta da circa un anno a lavori di ristrutturazione, la società proprietaria di ‘Villa Zeffirelli’ è invece accusata di aver trasformato illegittimamente una serra in una lussuosa suite di 51 metri quadrati, con annessa piscina anch’essa abusiva, pubblicizzata sul sito del resort a una tariffa di 2400 euro al giorno, e di aver realizzato altre due piscine abusive, di pertinenza delle suite chiamate “Maestro Zeffirelli” e “Callas-Tosca”, sequestrate insieme ad un solarium.

I magistrati e gli approfondimenti che hanno disposto ci diranno se davvero sono stati compiuti abusi e se questi hanno deturpato i due luoghi simbolo di epoche ormai lontane. Il Gip di Torre Annunziata, peraltro, ha già dissequestrato il pontile di Villa De Filippo. I sigilli per ora restano apposti solo sul solaio, in attesa di una relazione commissionata dal pm all’ufficio tecnico del Comune di Massa Lubrense che chiarisca se c’è conformità tra i lavori autorizzati e quelli eseguiti. Per Villa Zeffirelli, invece, è competente la Procura di Salerno.

Eduardo scoprì Isca durante una gita da Sorrento a Positano e dovette penare non poco per convincere il proprietario, il figlio di un ricco banchiere con tenuta a Massa Lubrense, a cedergliela. Ci riuscì grazie alla mediazione di un ricco farmacista lubrense. La vecchia casa diventò più grande di un piano e di un terrazzo, e vennero rifatti gli interni, rimanendo infine sostanzialmente inalterata fino ai giorni nostri. Qui il drammaturgo riceveva gli amici più cari, accolti da spettacolari pranzi e cene a base del ‘ragù’ cucinato dalla moglie dell’allora custode dell’isolotto, in un ambiente semplice e selvaggio. Decisamente più mondana Villa Zeffirelli, nella quale hanno transitato e dormito personaggi come Leonard Bernstein, Liz Taylor, Liza Minnelli, Elton John, Leonida Massine, Carla Fracci, tutti buoni amici del regista che è stato tra i protagonisti del decollo di Positano nell’impero delle mete preferite dal jet set.

Due storie vicine e lontane. Due dimore rese celebri da due grandi artisti che hanno dato lustro al teatro e al cinema italiano nel mondo, oggi interessate dai sigilli di due diverse Procure. Al telefono Luca De Filippo è cordiale e sereno: “Io so di aver chiesto tutti i permessi necessari per le opere che stiamo eseguendo senza alterare nulla della villa. Si tratta di lavori di manutenzione straordinaria che avevo rinviato nel tempo ma che non potevo più procrastinare per non compromettere la sicurezza stessa dell’edificio: dai sondaggi risultava che due colonne in cemento armato stavano ormai cedendo a causa dell’azione corrosiva del mare e della salsedine, e lo stesso stava accadendo per le putrelle del solaio. Si rischiava un cedimento strutturale, anche perché un vero lavoro di ristrutturazione in tanti anni non l’avevamo mai fatto. Ho fiducia, mi auguro che presto si appuri che è tutto a posto”.

Articolo Precedente

Mondiali di nuoto, 33 a giudizio per abusi edilizi

next
Articolo Successivo

L’Aquila e il presidio della memoria

next