Gaza, la diretta – Consiglio di Sicurezza Onu approva una risoluzione per maggiori aiuti a Gaza. Israele apre a una tregua, Hamas: “Serve cessate il fuoco duraturo”

Mentre rimane in stallo la situazione al Consiglio di sicurezza dell'Onu, media locali parlano di colloqui per una nuova pausa umanitaria. Oxfam: "Il 90% della popolazione rischia di morire di fame" Mezzaluna Rossa: "Nostro personale picchiato e torturato"

Aggiornato: 13:47

  • 20:09

    FOCUS – L’Onu approva la risoluzione sugli aiuti a Gaza. Ma è un flop: cancellata la richiesta di un cessate il fuoco

  • 18:14

    Consiglio di Sicurezza Onu approva risoluzione per più aiuti a Gaza

    Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu approva la risoluzione a favore degli Emirati Arabi Uniti che prevede maggiori aiuti a Gaza. La risoluzione è stata approvata con 13 voti a favore, zero voti contrari e due astensioni: Stati Uniti e Russia.

  • 17:52

    Israele: “Yahya Sinwar incontrerà presto le canne dei nostri fucili”

    Il leader di Hamas Yahya Sinwar presto “incontrerà le canne dei fucili” israeliani. Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui “continuano le attività dell’esercito e del complesso della difesa”. “Nel nord di Gaza – ha spiegato, citato dai media, in un incontro con i vertici dell’Idf, il Mossad e lo Shin Bet -, l’operazione sta gradualmente completando gli obiettivi fissati: lo smantellamento dei Battaglioni di Hamas e l’eliminazione delle sue capacità sotterranee”. “Stiamo operando anche a Khan Yunis e nel sud della Striscia e – ha aggiunto – lo faremo anche in altre aree in futuro”.

  • 15:14

    Hamas: “Nessun accordo possibile senza un cessate il fuoco duraturo”

    Hamas insiste. “L’accordo di scambio può essere raggiunto, ma non senza un cessate il fuoco duraturo e la fine di questa guerra contro il popolo palestinese”, ha detto alla tv satellitare al-Jazeera Husam Badran dell’ufficio politico del gruppo con un riferimento agli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza dall’attacco del 7 ottobre in Israele e ai prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Poi, ha proseguito, “tutte le questioni saranno oggetto di trattative e potranno essere messe sul tavolo”.

  • 13:18

    Media: “Israele colpisce zone dove ha fatto evacuare”

    Israele ha colpito almeno tre località a Gaza verso le quali aveva ordinato ai civili di evacuare. Lo ha rilevato un’analisi della Cnn e del Nyt. Il primo dicembre, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno pubblicato una mappa di Gaza – divisa in 623 blocchi numerati – che indica le aree che i militari avrebbero colpito prossimamente e le aree in cui i civili dovevano fuggire. La mappa è stata descritta dall’Idf come “un modo sicuro per preservare la vostra sicurezza”. Usando video online, immagini satellitari e notizie locali, Cnn ha verificato tre attacchi israeliani in aree in cui ai cittadini era stato detto di spostarsi.

  • 13:16

    Oxfam: “Il 90% della popolazione rischia di morire di fame”

    In risposta al Rapporto sulla classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (Ipc), che lancia l’allarme sul rischio di carestia con la prosecuzione del conflitto e del blocco all’ingresso degli aiuti a Gaza, Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia per le crisi umanitarie, ha dichiarato: “Lasciare la popolazione di Gaza senza acqua e cibo è un atto premeditato e costituisce un crimine di guerra del Governo israeliano. La catastrofe umanitaria in corso è la prova inconfutabile che gli attacchi di Israele hanno portato al collasso il già fragile sistema alimentare nella Striscia”. Secondo Pezzati, “il 90% della popolazione, pur salvandosi dagli attacchi, potrebbe morire di fame”. Il portavoce di Oxfam sostiene che “senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso di aiuti, Gaza non potrà che finire nella morsa della carestia. È inconcepibile che nel 2023 la fame venga usata come arma di guerra contro donne, bambini, neonati, anziani e persone malate. L’orrore provato da ogni madre incapace di nutrire il proprio figlio è l’orrore che tutta Gaza oggi sta vivendo”.

  • 13:14

    Media: “Israele ha proposto 2 settimane di tregua in cambio di ostaggi”

    Funzionari israeliani stanno discutendo altre proposte per convincere Hamas ad un negoziato che porti ad un nuovo scambio di ostaggi, nonostante la fazione islamica abbia chiesto come condizione ineludibile per questo la fine della “aggressione” a Gaza. Lo ha riportato la tv Kan che cita fonti a conoscenza del dossier. Una delle possibilità studiate – e sulle quali Hamas starebbe riflettendo – è quella, secondo quanto riferito, di una tregua di circa 2 settimane in cambio di decine di ostaggi. In precedenza la fazione islamica ha respinto una proposta di una settimana di tregua in cambio di 40 rapiti.

  • 13:12

    Raid israeliani nel sud del Libano

    L’artiglieria israeliana ha ripreso a bombardare stamani località nel sud del Libano a ridosso della Linea di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv libanese Lbc, secondo cui sono state prese di mira le località di Naqura, Aita Shaab e Rabb Thalathin, rispettivamente nel settore occidentale, centrale e orientale della linea di demarcazione. Nei raid israeliani di ieri nel sud del Libano una donna era stata uccisa e suo marito era rimasto ferito.

  • 13:11

    Israele amplia le operazioni di terra: “Sgomberare il campo profughi di Bureij”

    Nuovo ordine di sgombero nella Striscia di Gaza. Le forze israeliane (Idf) – che, come scrive il Times of Israel, ampliano le operazioni di terra nell’enclave palestinese – chiedono a chi vive nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, di spostarsi e dirigersi verso i “rifugi” a Deir al-Balah. Il tenente colonnello Avichay Adraee, portavoce per l’arabo delle Idf, ha pubblicato mappe con le zone da sgomberare e ha confermato che resta “zona di combattimento”, nelle aree a nordest di Khan Yunis, la principale strada che collega il nord al sud di Gaza, la Salah ad-Din Road. Secondo gli annunci, le Idf ‘faciliterannò lo spostamento dei civili con una strada alternativa lungo la costa. Comunicate anche “pause tattiche nelle attività militari” per “scopi umanitari” nella zona occidentale di Rafah (nel sud della Striscia), tra le 10 e le 14 ora locale.

  • 13:07

    Onu: “Mezzo milione di persone rischia di morire di fame a Gaza”

    Più di mezzo milione di persone a Gaza – un quarto della popolazione – rischiano di morire di fame, secondo un rapporto stilato da varie agenzie delle Nazioni Unite e ong. Secondo i dati del rapporto, la difficoltà a procurarsi da mangiare tra la popolazione ha superato quanto è avvenuto in Afghanistan e Yemen negli ultimi anni. Il rapporto – citato dal Guardian – avverte che il rischio di carestia “sta aumentando ogni giorno”, imputando la fame agli aiuti insufficienti che entrano a Gaza. Il rapporto pubblicato da 23 agenzie Onu e non governative ha rilevato che l’intera popolazione di Gaza è in crisi alimentare, con 576.600 persone a livelli “catastrofici” di fame. Arif Husain, capo economista del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha dichiarato: “Non ho mai visto qualcosa delle dimensioni di quanto sta accadendo a Gaza. E a questa velocità”. “Abbiamo avvertito per settimane che, con tali privazioni e distruzioni, ogni giorno che passa non farà altro che portare più fame, malattie e disperazione alla popolazione di Gaza,” ha commentato il vicesegretario Onu per gli affari umanitari Martin Griffiths su X.