Ucraina, la diretta – Bombe su Belgorod, Germania: “Kiev ha il diritto di attaccare in Russia per autodifesa”. Macron: “Nessuna tregua e nessuna cessione di territori”

Washington decide a breve sui nuovi aiuti per 300 milioni che includono anche munizioni per i droni. Von der Leyen: "Per una pace giusta serve il ritiro dei russi”. L'ambasciata russa in Uk dopo le dichiarazioni del ministro Cleverly: “Londra incoraggia gli attacchi sui civili”

Aggiornato: 22:25

  • 14:13

    Partigiani russi: “In migliaia vogliono unirsi a noi”

    I partigiani russi che la settimana scorsa hanno attaccato le forze del Cremlino dall’Ucraina hanno “migliaia” di candidati in attesa di unirsi ai loro ranghi e continueranno a fare incursioni al confine fino a quando la loro forza non sarà abbastanza grande per lanciare un assalto a Mosca: lo ha dichiarato il loro comandante al quotidiano britannico Times. “Abbiamo capacità serie”, ha detto il comandante della Legione Libertà della Russia, che usa il nome di battaglia Caesar: “Abbiamo mortai, veicoli corazzati, (lanciamissili portatili, ndr) stinger, sistemi anticarro portatili e un’unità di ricognizione con droni molto efficace”. 

    La sua unità ha la consistenza di un battaglione, ha spiegato Caesar – che secondo il Times ha 49 anni ed è cresciuto a Sochi -, ma ha in programma di espandersi man mano che un numero maggiore di russi si renderà conto che è possibile combattere contro il presidente Vladimir Putin e vincere. Un battaglione è tipicamente composto da 500-1.000 uomini.

    “Continueremo a compiere queste incursioni fino al punto in cui avremo un nostro pezzo di territorio russo, in modo che i veri figli e figlie russi, i veri patrioti, possano unirsi a noi”, ha sottolineato Caesar. “Una volta che ciò sarà avvenuto, faremo crescere rapidamente le nostre forze e i nostri numeri e la campagna del Cremlino finirà”, ha aggiunto.

    Gli attacchi della settimana scorsa hanno segnato il primo caso di combattimento prolungato in territorio russo dall’inizio della guerra e la prima incursione armata in Russia dagli scontri di confine tra truppe sovietiche e cinesi nel 1969. Le autorità russe hanno evacuato centinaia di persone prima che i partigiani tornassero in Ucraina, ricorda il Times.  

  • 11:17

    Onu: “Non c’è paragone tra gli attacchi in Russia e quelli in Ucraina”

    Non c’è paragone tra i recenti attacchi con droni su Mosca ed i continui e massicci attacchi delle forze russe sulle città ucraine: lo ha detto oggi il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, come riportano i media internazionali.
    “Naturalmente condanniamo qualsiasi attacco ai civili e alle infrastrutture civili, ovunque essi si verifichino – ha affermato Dujarric -. Ma credo sia anche importante sottolineare che non c’è paragone tra i recenti attacchi a Mosca e i massicci attacchi che stiamo continuando a vedere sulle città ucraine”.  

  • 10:36

    Von der Leyen: “No a un conflitto congelato. Serve il ritiro dei russi per una pace giusta”

    Un “cessate il fuoco” in Ucraina che “sfoci in un conflitto congelato non porterà ad una pace duratura. Dopotutto, dopo il 2014 era in vigore un cessate il fuoco: e sappiamo cosa è successo lo scorso febbraio, quando la Russia ha invaso. Un cessate il fuoco sarebbe intrinsecamente instabile e destabilizzerebbe la regione, lungo la linea di contatto”. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al Globsec di Bratislava, in Slovacchia. “Nessuno investirebbe o ricostruirebbe – continua – e il conflitto potrebbe divampare di nuovo in qualsiasi momento. No. Una pace giusta deve comportare il ritiro delle forze russe e del loro equipaggiamento dal territorio dell’Ucraina”. “Soprattutto – prosegue von der Leyen – deve valere il principio ‘niente sull’Ucraina senza l’Ucraina’. Insieme all’Ucraina vogliamo una pace giusta, che non prema l’aggressore, ma che sostenga i principi della Carta delle Nazioni Unite e il diritto del popolo ucraino di essere padrone del proprio futuro. Il presidente Volodymyr Zelensky è molto chiaro su questo. Il presidente Zelensky si è fatto avanti con una formula di pace, che sosteniamo con tutto il cuore. Ciascuno dei suoi 10 punti si basa sulla Carta delle Nazioni Unite o sulle risoluzioni delle Nazioni Unite. E ha invitato i Paesi di tutto il mondo a unirsi e a costruire sulla formula della pace, in modo che il punto di partenza per la pace sia l’ordine basato sulle regole. Una pace giusta per l’Ucraina deve anche essere duratura. E per essere duratura, deve essere rafforzata in due modi vitali: il primo è garantire la sicurezza a lungo termine dell’Ucraina. Accolgo positivamente le discussioni in corso su come garantire la sicurezza di Kiev. Ci sono diversi modelli ed esempi storici che possono essere utilizzati”.
    “Una raccolta di garanzie da parte di Stati che la pensano allo stesso modo – dice ancora la presidente della Commissione – può offrire ciò che alcuni hanno chiamato ‘deterrenza per negazione’. In altre parole, fornire all’Ucraina l’equipaggiamento militare per fortificarsi contro gli attacchi russi in futuro. L’importante è che alla fine ci sia chiarezza. Chiarezza sul fatto che gli amici dell’Ucraina saranno lì, a lungo termine, per la sicurezza dell’Ucraina. Un simile accordo con garanzie di sicurezza dovrà essere accompagnato da un quadro più ampio di riforme democratiche in Ucraina. E qui, il percorso dell’Ucraina verso l’adesione alla nostra Unione giocherà un ruolo fondamentale. Sebbene tutti sapessero che ci stavamo imbarcando in un viaggio impegnativo, abbiamo conferito all’Ucraina lo status di candidato. Giustamente, quindi. Ora dobbiamo essere al loro fianco in ogni fase del percorso. Il fatto è che anche mentre combattono per la loro sopravvivenza, gli ucraini stanno approvando riforme cruciali per rafforzare la loro democrazia. L’Ucraina continua ad avanzare verso la nostra Unione, contro ogni previsione. E continueremo a fare la nostra parte, per portare l’Ucraina molto più vicina e molto più velocemente verso una pace giusta e duratura”. 

  • 10:01

    Londra: “Sul terreno Mosca cede l’iniziativa bellica a Kiev”

    Mosca sta cedendo alle forze armate ucraine l’iniziativa sul campo limitandosi al momento a reagire alle azioni belliche nemiche. A scriverlo è l’intelligence britannica nel suo rapporto quotidiano divulgato dal ministero della Difesa di Londra. “Dall’inizio di maggio – vi si legge – la Russia ha progressivamente ceduto l’iniziativa bellica reagendo alle azioni ucraine piuttosto che perseguire attivamente i propri obiettivi di guerra. Nel corso del mese, la Russia ha sferrato attacchi per 20 notti con droni e missili da crociera”, con scarso successo rispetto “al probabile obiettivo di neutralizzare le rafforzate difese aeree dell’Ucraina“. “Sul terreno – prosegue – ha redistribuito le forze per reagire agli attacchi partigiani all’interno della Russia occidentale. Dal punto di vista operativo i comandanti russi stanno probabilmente tentando di dotarsi di forze di riserva e posizionarle dove credono che si verificherà un contrattacco ucraino”, sforzo compromesso dall’invio di forze “a colmare le lacune lungo la linea del fronte intorno a Bakhmut“.

  • 10:00

    Medvedev contro Cleverly: “I funzionari sono un obiettivo militare legittimo”

    Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev si è scagliato contro il ministro degli Esteri britannico James Cleverly che ieri ha affermato che l’Ucraina “ha il diritto di proiettare la forza oltre i propri confini”. “Gli stupidi funzionari del Regno Unito, nostro eterno nemico, dovrebbero ricordare che nel quadro del diritto internazionale universalmente accettato che regola la guerra moderna, comprese le Convenzioni dell’Aia e di Ginevra con i loro protocolli aggiuntivi, anche il loro Stato può essere qualificato come in guerra”, ha scritto Medvedev in un tweet, “stando così le cose, qualsiasi suo funzionario pubblico (sia militare che civile, che faciliti la guerra) può essere considerato un obiettivo militare legittimo“.  

  • 09:43

    Kiev: riportati a casa 371 bambini ucraini

    Il governo di Kiev ha riportato finora nel Paese 371 bambini ucraini che erano stato rapiti dalle forze russe: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak. “Stiamo lavorando per riportare a casa i nostri figli. Tutti i bambini rapiti dalla Russia devono tornare in Ucraina – ha scritto l’alto funzionario -. Il presidente Volodymyr Zelensky si è incaricato di sviluppare un piano d’azione dettagliato, che abbiamo preparato per suo conto. ‘Bring Kids Back UA’ è il piano… che contrasterà i crimini della Russia contro i bambini ucraini”. “Le autorità ucraine, i governi stranieri e le organizzazioni internazionali stanno unendo i loro sforzi per riportare in patria tutti i nostri piccoli cittadini ucraini. Siamo già riusciti a riportare in Ucraina 371 bambini”, ha aggiunto. “Il Consiglio di coordinamento per la protezione e la sicurezza dei bambini sotto il presidente dell’Ucraina, che io dirigo, coordinerà l’attuazione del piano d’azione ‘Bring Kids Back UA'”, ha concluso.  

  • 09:42

    Russi: “Attacco nella regione di Lugansk, 5 morti”

    Le autorità russe hanno affermato oggi che almeno cinque persone sono morte e altre 19 sono rimaste ferite in seguito a un attacco lanciato la notte scorsa dalle forze ucraine contro un allevamento di polli nella regione ucraina occupata di Lugansk. “Il bombardamento del villaggio di Karpaty (35 chilometri a ovest di Lugansk, ndr) da parte di gruppi armati ucraini… ha colpito 24 persone: cinque sono decedute e 19 sono rimaste ferite. Secondo le informazioni preliminari (l’attacco) è stato effettuato con sistemi (a lancio multiplo, ndr) Himars“, ha scritto su Telegram il Centro russo per il monitoraggio della situazione della sicurezza nella regione di Lugansk.  

  • 09:41

    “Drone ucraino provoca incendio in raffineria a Krasnodar”

    Il governatore della regione russa di Krasnodar ha affermato che un drone ucraino è stato la probabile causa di un incendio scoppiato nella raffineria di petrolio Afipsky. L’incendio è stato spento e non ci sono state vittime, ha aggiunto Veniamin Kondratyev. La raffineria Afipsky non è lontana dal porto di Novorossiisk sul Mar Nero, vicino a un’altra raffineria che è stata attaccata più volte questo mese.

  • 09:40

    Russia: “Bombe su Belgorod, 4 feriti”

    Il governatore della regione russa di Belgorod ha affermato sul suo canale Telegram che quattro persone sono rimaste ferite in un nuovo bombardamento ucraino sulla regione al confine con l’Ucraina. Due persone, in particolare, sono state ricoverate in ospedale a seguito di un attacco di artiglieria su Shebekino, ha detto Vyacheslav Gladkov, aggiungendo che la città è stata colpita per la terza volta in una settimana.  

  • 09:39

    Usa verso nuovo pacchetto di aiuti da 300 milioni

    Gli Stati Uniti si preparano ad annunciare un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina da 300 milioni di dollari che include anche munizioni per i droni. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando l’Associated Press. Gli aiuti dovrebbero essere annunciati in settimana.