Francia, manifestazione non autorizzata contro un bacino idrico. Violenti scontri con la polizia, decine di feriti

A quasi una settimana dal fallimento delle mozioni di censura contro il governo, continuano le tensioni e le proteste nel Paese. Se giovedì scorso quasi 3 milioni di persone sono scese in piazza per opporsi alla riforma delle pensioni, oggi la protesta si è spostata a Sainte-Soline (Deux Sevres) dove migliaia di persone si sono mobilitate contro la creazione del bacino artificiale: il cantiere va avanti da mesi e prevede la costruzione di un "bassin" per l'irrigazione. Le associazioni locali si oppongono perché vedono in quest’opera lo sfruttamento dell’acqua a fini privati di irrigazione intensiva

Aggiornato: 10:18

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    Bruciate tre camionette della polizia

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    Decine di feriti, scontri con la polizia

    Una cinquantina di feriti tra i manifestanti, almeno 24 tra le forze dell’ordine. E’ il bilancio degli scontri scoppiati tra manifestanti e polizia attorno alla contesa riserva idrica in costruzione a Sainte-Soline (Deux-Sèvres). Qui migliaia di persone si sono mobilitate nonostante il divieto di assembramento. Secondo Le Monde, due persone sono ferite in modo grave: un manifestante ha riportato una ferita alla testa ed è stato classificato come “emergenza assoluta”, lo stesso è successo a un agente ed entrambi sono stati trasportati con l’elisoccorso. Il quotidiano francese ha denunciato l’uso di idranti e granate stordenti da parte della polizia, che utilizza anche quad per muoversi più agevolmente nel fango. Almeno 3 veicoli della gendarmeria sono stati incendiati.

    Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, intervenendo su Twitter, invece di smorzare i toni, ha condannato “la violenza contro i nostri gendarmi da parte dell’estrema sinistra a Sainte-Soline: indicibile, insopportabile. Nessuno dovrebbe tollerare questo”. A partire dalle 13,30, i dintorni del bacino sono stati scossi da numerose esplosioni. Nella tarda mattinata aveva cominciato a sfilare un lungo corteo, formato da almeno 6.000 persone, secondo la prefettura, circa 30.000 secondo gli organizzatori – il collettivo delle associazioni Bassines non merci, il movimento ambientalista delle Rivolte della Terra e della Confederazione contadina. “L’obiettivo è avvicinarsi e accerchiare il bacino per fermare il cantiere “, ha detto un membro delle Rivolte della Terra all’inizio del corteo. Per fronteggiare i manifestanti, sono stati mobilitati più di 3.000 gendarmi e agenti di polizia.