Primarie Pd, Schlein nuova segretaria: “Subito tesseramento, aprire le porte”. E rassicura il partito: “Metodo condiviso e plurale”

Prima volta da segretaria al Nazareno: passaggio di consegne con Letta, poi le telefonate con Mattarella e Meloni. Le capogruppo Serracchiani e Malpezzi rimettono a disposizione il mandato. Fioroni annuncia l'addio. Dato definito dei votanti: un milione e 98mila. Calenda: “Ora siamo noi a rappresentare i riformisti”. Conte: "Elettori hanno chiesto cambiamento, noi abbiamo già da tempo progetti chiari”

Aggiornato: 11:20

  • In Evidenza
    22:28

    La prima giornata di Schlein da segretaria tra tesseramenti e rassicurazioni. Telefonate con Mattarella e Meloni

    Il giorno dopo la vittoria storica alle primarie Pd, la prima mossa di Elly Schlein è stata quella di annunciare che riaprirà il tesseramento, per fare in modo che chi l’ha scelta nei gazebo “entri a far parte di questa comunità“. La prima giornata da segretaria è stata scandita dalle riunioni con lo staff e dalle telefonate. Schlein ha avuto prima un cordiale colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quindi ha ricevuto una chiamata dalla premier Giorgia Meloni che successivamente ha spiegato di aspettarsi una “opposizione durissima” dal nuovo Pd. Tempi e ritmi saranno serrati, anche perché c’è da organizzare un’agenda che fino ai giorni scorsi aveva le forme più di un auspicio che di una prospettiva. “E’ il The Day After” ha scherzato uno di suoi, citando il film sugli effetti di una guerra nucleare. E ci sono molte cose da registrare. “Tenere insieme la comunità è fondamentale”, ha premesso Schlein. Poi l’avvertimento: “Ma senza rinunciare a una linea politica chiara”. Perché qualche volta le orecchie le sono fischiate, quando parlava chi ha sostenuto Bonaccini. Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, aveva minacciato di lasciare se avesse vinto Schlein. Ora che è successo “vedo tutti gli aspetti di potenzialità – ha detto – ma certamente ci sono anche dei rischi”. A chi ha storto la bocca, Schlein ha lanciato messaggi concilianti: “Lavoriamo per il rilancio, per la massima unità, per avere cura della storia e dei valori del Pd, per proiettarli al futuro, tenendo insieme le culture che hanno forgiato questo partito”. Schlein ha preso possesso del Nazareno nel pomeriggio, in un passaggio di consegne con Enrico Letta, che le ha donato una melagrana “simbolo di prosperità e di fortuna”. Nella sede del Pd, il colpo d’occhio della terrazza già dava la sensazione del cambio di inquilini. Da segretaria Pd, Schlein ha ripetuto spesso: “libererò spazio perché possano prenderselo giovani e donne”. Il totonomi per la nuova squadra parte da chi ha affiancato Schlein durante il congresso: si parla del deputato Marco Furfaro come vicesegretario o come coordinatore della segreteria, del deputato Marco Sarracino all’organizzazione, del deputato Alessandro Zan con per la delega ai diritti, dell’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi per quella ai territori. Poi c’è il capitolo capigruppo: circola il nome di Francesco Boccia per il Senato e si fanno quelli di Chiara Braga, Chiara Gribaudo o Michela Di Biase per la Camera. Debora Serracchiani, che guida i deputati, si è già detta pronta a mettere il mandato a disposizione della nuova segretaria. La scelta passa comunque dal voto dei parlamentari. Dopo la tappa al Nazareno, dove ha incontrato anche la presidente della Commissione del Congresso, Silvia Roggiani, per Schlein c’è stato un susseguirsi di riunioni, per fare il punto sui temi e gettare le basi degli impegni dei prossimi giorni. L’ingresso ufficiale alla guida del partito ci sarà il 12 marzo: la proclamazione in assemblea metterà il timbro sul voto nei gazebo. I dati finali ufficiali sono: Schlein al 53,75% e Bonaccini al 46,25%. L’affluenza è stata di 1.1 milioni di elettori.

    Leggi tutto
  • 22:28

    La prima giornata di Schlein da segretaria tra tesseramenti e rassicurazioni. Telefonate con Mattarella e Meloni

    Il giorno dopo la vittoria storica alle primarie Pd, la prima mossa di Elly Schlein è stata quella di annunciare che riaprirà il tesseramento, per fare in modo che chi l’ha scelta nei gazebo “entri a far parte di questa comunità“. La prima giornata da segretaria è stata scandita dalle riunioni con lo staff e dalle telefonate. Schlein ha avuto prima un cordiale colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quindi ha ricevuto una chiamata dalla premier Giorgia Meloni che successivamente ha spiegato di aspettarsi una “opposizione durissima” dal nuovo Pd. Tempi e ritmi saranno serrati, anche perché c’è da organizzare un’agenda che fino ai giorni scorsi aveva le forme più di un auspicio che di una prospettiva. “E’ il The Day After” ha scherzato uno di suoi, citando il film sugli effetti di una guerra nucleare. E ci sono molte cose da registrare. “Tenere insieme la comunità è fondamentale”, ha premesso Schlein. Poi l’avvertimento: “Ma senza rinunciare a una linea politica chiara”. Perché qualche volta le orecchie le sono fischiate, quando parlava chi ha sostenuto Bonaccini. Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, aveva minacciato di lasciare se avesse vinto Schlein. Ora che è successo “vedo tutti gli aspetti di potenzialità – ha detto – ma certamente ci sono anche dei rischi”. A chi ha storto la bocca, Schlein ha lanciato messaggi concilianti: “Lavoriamo per il rilancio, per la massima unità, per avere cura della storia e dei valori del Pd, per proiettarli al futuro, tenendo insieme le culture che hanno forgiato questo partito”. Schlein ha preso possesso del Nazareno nel pomeriggio, in un passaggio di consegne con Enrico Letta, che le ha donato una melagrana “simbolo di prosperità e di fortuna”. Nella sede del Pd, il colpo d’occhio della terrazza già dava la sensazione del cambio di inquilini. Da segretaria Pd, Schlein ha ripetuto spesso: “libererò spazio perché possano prenderselo giovani e donne”. Il totonomi per la nuova squadra parte da chi ha affiancato Schlein durante il congresso: si parla del deputato Marco Furfaro come vicesegretario o come coordinatore della segreteria, del deputato Marco Sarracino all’organizzazione, del deputato Alessandro Zan con per la delega ai diritti, dell’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi per quella ai territori. Poi c’è il capitolo capigruppo: circola il nome di Francesco Boccia per il Senato e si fanno quelli di Chiara Braga, Chiara Gribaudo o Michela Di Biase per la Camera. Debora Serracchiani, che guida i deputati, si è già detta pronta a mettere il mandato a disposizione della nuova segretaria. La scelta passa comunque dal voto dei parlamentari. Dopo la tappa al Nazareno, dove ha incontrato anche la presidente della Commissione del Congresso, Silvia Roggiani, per Schlein c’è stato un susseguirsi di riunioni, per fare il punto sui temi e gettare le basi degli impegni dei prossimi giorni. L’ingresso ufficiale alla guida del partito ci sarà il 12 marzo: la proclamazione in assemblea metterà il timbro sul voto nei gazebo. I dati finali ufficiali sono: Schlein al 53,75% e Bonaccini al 46,25%. L’affluenza è stata di 1.1 milioni di elettori.

  • 19:58

    Calenda: “Il Pd non c’è più, opa di Articolo 1”

    “Il Pd com’era stato concepito non c’è più, è un partito dove c’è stata di fatto un’opa di Articolo 1, e dunque c’è uno spazio per quegli elettori che vogliono affrontare le cose in modo pragmatico e non ideologico, che è il tratto che manca all’Italia”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, questa sera a margine di un incontro a Torino. “Ovviamente complimenti a Elly Schlein per un processo del tutto democratico – ha detto Calenda – gli iscritti e i non iscritti hanno scelto, ma hanno scelto un’identità precisa che è distante dalla nostra”.

  • 19:41

    Meloni: “Ho chiamato Schlein, mi aspetto opposizione durissima”

    “Penso che sia uno scenario molto interessante, ho chiamato Elly Schlein per farle anche personalmente i miei auguri, ovviamente mi aspetto una opposizione durissima, io ho fatto una opposizione durissima”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a “Cinque minuti” di Bruno Vespa. “Il confronto delle idee non mi ha preoccupato, mai spaventato. Le ho sentito dire che il Pd ‘sarà un problema per il governo Meloni’: per noi la democrazia non è stata un problema mai, semmai lo è stato per la sinistra. Per noi il confronto se è fatto sulle idee è una buona notizia. Sicuramente sono pronta al confronto e le auguro ancora buon lavoro”.

  • 19:26

    Cesa: “Riunire area Dc? Cantiere in corso da tempo”

    “Lavori in corso già da tempo per riunire tutti coloro che si riuniscono nell’area democratico-cristiana. Ora, di certo, con l’elezione della Schlein si aprono nuovi spazi con la possibilità di ampliare un campo anche a coloro che, provenendo dall’area popolare, non possono oggettivamente riconoscersi nella nuova configurazione assunta dal Partito democratico”. Così il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa conversando con l’Ansa.

    Oggi Gianfranco Rotondi, presidente di ‘Verde è popolare’ all’Adnkronos ha spiegato di aver chiuso un accordo con l’Udc di Lorenzo Cesa per unire le forze sotto il segno della Dc. Ad accelerare il processo di unificazione, la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd, che secondo l’esponente democristiano, ex Fi eletto alle ultime politiche con Fdi, ha aperto un varco al centro “da riempire con tutte le forze centriste che ci stanno”.

     

  • 19:12

    Le ipotesi sui nuovi capigruppo

    Simona Malpezzi al Senato e Debora Serracchiani alla Camera hanno già annunciato che metteranno a disposizione il loro mandato. Dunque, si potrebbe andare verso nuovi capigruppo in Parlamento per il Pd. Ma con quale schema è tutto ancora da vedere. Due presidenti entrambi di maggioranza oppure no? Sarebbe in pole Francesco Boccia come nuovo capogruppo al Senato, mentre alla Camera si fanno i nomi di Chiara Gribaudo, Chiara Braga e Micaela De Biase.

  • 19:02

    Colloquio telefonico tra Schlein e Mattarella

    La neo segretaria del Pd, Elly Schlein, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E’ quanto apprende l’Ansa da fonti vicine a Schlein, che definiscono la conversazione “cordiale”.

  • 18:37

    Primarie, l’esito nelle Regioni: 12 a 8 per Schlein

    Finisce 12 a 8 per Elly Schlein la sfida regione per regione alle primarie Pd, secondo i dati diffusi dalla commissione Congresso. La nuova segretaria ha vinto in tutte le regioni del Nord: Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Trentino e Valle d’Aosta. Anche al centro ha conquisto Toscana e Lazio, ma anche Umbria e Marche. Inoltre, si è impostata nettamente in Sicilia. Bonaccini meglio al Sud e nella sua Emilia-Romagna, dove ha vinto con il 56%. 

    Ecco i dati regione per regione:
    In Abruzzo, Bonaccini 50,35 – Schlein 49,65. In Basilicata, Bonaccini 61,45 – Schlein 38,55. In Calabria, Bonaccini 64,49 – Schlein 35,51. In Campania, Bonaccini 68,53 – Schelin 31,47. In Emilia Romagna, Bonaccini 56,37 – Schlein 43,63. In Friuli, Bonaccini 36,04 – Schlein 63,96. Nel Lazio, Bonaccini 37,41 – Schlein 62,59. In Liguria, Bonaccini 32,73 – Schlein 67,27. In Lombardia, Bonaccini 34,91 – Schlein 65,09. Nelle Marche, Bonaccini 45,38 – Schlein 54,62. In Molise, Bonaccini 69,44 – Schelin 30,56. In Piemonte, Bonaccini 33,84 – Schelin 66,16. In Puglia, Bonaccini 55,90 – Schlein 44,10. In Sardegna, Bonaccini 57,12 – Schlein 42,88. In Sicilia, Bonaccini 43,16 – Schlein 56,84. In Toscana Bonaccini 38,07 – Schlein 61,93. In Trentino, Bonaccini 36,48 – Schlein 63,52. In Umbria, Bonaccini 47,90 – Schlein 52,10. In Valle d’Aosta, Bonaccini al 29,30 – Schlein 70.70. In Veneto, Bonaccini 36,31 – Schlein 63,69. Il voto Estero ha visto Bonaccini al 43,97 e Schlein al 56,03.

    Per quel che riguarda l’affluenza, sul podio ci sono la Lombardia (155.829 votanti), poi Emilia Romagna (151.440) e Lazio (111.643).

  • 18:10

    Malpezzi: “Pronta a mettere a disposizione mandato”

    Rimetterà la delega da capogruppo al Senato? “Ovvio è naturale che sia così, al netto dell’autonomia dei gruppi ho sempre ritenuto giusto che con un nuovo segretario si mettesse a disposizione il mandato. Lo avevo già detto e lo avrei fatto anche con Stefano Bonaccini”. Lo dice la capogruppo Pd al Senato, Simona Malpezzi, intercettata da LaPresse. La stessa posizione è stata espressa dalla capogruppo alla Camera, Debora Serracchiani.

  • 17:58

    Fossi: “Il Pd torni un grande partito di iscritti”

    “Il Pd ha bisogno di aria nuova e una sacrosanta voglia di ripartire e rivitalizzarsi e quando ci si apre le persone si avvicinano. C’era una gran voglia di cambiare registro e c’è stata una grandissima partecipazione“. Lo ha detto il deputato Emiliano Fossi, eletto con le primarie segretario regionale del Pd toscano, nella sua prima conferenza stampa parlando della vittoria di Elly Schlein. “Il primo appello che faccio alle persone che hanno preso parte alle primarie è: ‘trasformate la vostra partecipazione in iscrizione’, perché il Pd ha bisogno di tornare a essere un grande partito di iscritti. E il lavoro che faremo sarà anche questo: far tornare il Pd centrale, che si fonda su un numero di iscritti importante perché non possiamo immaginare un partito ridotto a poche migliaia di iscritti a livello nazionale e regionale”.