È un 5 dicembre quando il popolo viola si riversa in piazza San Giovanni a Roma per il No Berlusconi Day. Sono trecentomila, tutti ragazzi comuni, cresciuti lontano dalle sezioni di partito, ma che hanno messo in piedi l’evento politico più innovativo degli ultimi anni: una manifestazione di massa nata da internet, mai vista al mondo e del tutto inaspettata nell’Italia televisiva. Federico Mello in queste pagine racconta la genesi del popolo viola: un’unica grande epopea scandita da decine e decine di piccole storie che tutte insieme risultano incredibili. Tutto nasce sul web, il giorno della bocciatura del lodo Alfano, a ottobre. Da bravo cronista che macina chilometri sulle sue scarpe per raccontare un evento, Mello si è immerso nella giungla della rete per ricostruire la nascita del primo evento al mondo che ha portato centinaia di migliaia di persone dal web alla piazza. Dai blogger che informano su YouTube ai precari che si organizzano online, dalle redazioni che su Facebook fanno informazione, ai profili anonimi che aggregano storie reali, dai comitati locali del No B. Day, spuntati in tutta Italia, alla scelta del viola (colore dell’autoaffermazione), simbolo dell’identità del movimento. Dall’intuizione di alcuni partiti di mettersi al servizio della società civile, ai tentennamenti di altri partiti che non colgono le novità della società in rete, passando per le provocazioni della maggioranza di governo. Con la Prefazione di Marco Travaglio e la Presentazione di Luca Telese.
12 Dicembre 2011
Viola. L’incredibile storia del No B.day, la manifestazione che ha beffato Silvio Berlusconi
- 21:39 - Mo: estrema destra Israele minaccia Netanyahu, 'no accordo sconsiderato, sì a Rafah'
Tel Aviv, 4 mag. (Adnkronos) - Il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir lancia una nuova minaccia di lasciare il governo, mentre i colloqui al Cairo su un accordo di tregua e sugli ostaggi sembrano essere entrati in una fase critica. Lo scrive il Times of Israel.
In una dichiarazione, Ben Gvir accoglie la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu per non aver inviato una delegazione al Cairo e dice che si aspetta che il premier mantenga le promesse fatte presumibilmente quando i due si sono incontrati la scorsa settimana: “No a un accordo sconsiderato, sì a Rafah. Il primo ministro sa bene qual è il prezzo da pagare se non si onora questo impegno”, aggiunge Ben Gvir.
In una dichiarazione simile, riporta il quotidiano israeliano, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich afferma che “un accordo di resa che porterà alla fine della guerra senza una vittoria totale è un disastro. Rafah adesso”.
- 21:31 - Mo: Idf e Shin Bet eliminano massimo comandante Jihad palestinese
Tel Aviv, 4 mag. (Adnkronos) - Un attacco congiunto da parte dell'Idf e dello Shin Bet ha ucciso uno dei massimi comandanti della Jihad islamica palestinese. Lo ha annunciato l'esercito israeliano.
Imam Zerev è stato ucciso da aerei da combattimento dell'aeronautica israeliana nel sud di Gaza. Ha comandato e diretto diversi attacchi, in particolare quello delle forze Nukhba sia alla comunità di confine che all'avamposto di Sufa il 7 ottobre.
- 21:22 - Mo: media, 'Usa garanti fine guerra dopo 40 giorni da accordo ostaggi'
Washington, 4 mag. (Adnkronos) - Gli Stati Uniti hanno garantito ad Hamas, attraverso l'Egitto e il Qatar, che la guerra finirà dopo la prima fase di accordo sugli ostaggi e tregua di 40 giorni attualmente in fase di negoziazione al Cairo. Lo riferisce il notiziario israeliano Channel 12.
Citando "una fonte molto autorevole di Hamas", l'analista veterano del Medio Oriente della stazione televisiva Ehud Ya'ari afferma che gli americani si sono impegnati, "sia che Israele dica sì o no e che faranno in modo che la guerra finisca", dopo la prima fase dell'accordo, durante la quale verranno liberati 33 ostaggi.
- 21:09 - Mo: Sinwar, 'proposta accordo la più vicina a richieste Hamas'
Washington, 4 mag. (Adnkronos) - Il leader di Hamas, Yahya Sinwar, ha discusso ieri per la prima volta la proposta di accordo attraverso i rappresentanti di Hamas, affermando che si tratta dell'offerta più vicina alle richieste dell'organizzazione islamista. Lo scrive il Wall Street Journal, citando mediatori arabi.
Secondo il quotidiano americano, Sinwar ha sollevato diversi avvertimenti e i mediatori arabi hanno affermato che Hamas dovrebbe presentare presto una controproposta.
- 21:02 - Mo: media, 'Israele potrebbe rilasciare Barghouti come parte accordo su ostaggi'
Gaza, 4 mag. (Adnkronos) - Marwan Barghouti potrebbe essere presto rilasciato dalla sua detenzione come parte di un possibile accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas. Un rapporto di Maariv, che citava il canale saudita Asharq, riporta che Israele non si oppone più al rilascio di Barghouti ma insiste per rilasciarlo a Gaza e non in Cisgiordania.
È stato anche riferito - scrive il Jerusalem Post - che Hamas dovrebbe richiedere il suo nome sulla lista della prima fase dell'accordo. Barghouti, ex leader dei Tanzim, una fazione militante del movimento palestinese Fatah, è stato condannato nel 2004 da un tribunale israeliano a cinque ergastoli cumulativi e 40 anni di prigione per atti terroristici in cui cinque israeliani furono uccisi e molti feriti.
- 20:51 - Europee: Bandecchi, 'liste Ap ammesse in tutta Italia, alla faccia dei gufi'
Roma, 4 mag. (Adnkronos) - "Alla faccia dei gufi. Queste sono cose sono le grandi soddisfazioni della vita: tutti avevano detto che il sindaco di Terni era stupidino, era fuori di testa e non aveva capito che lui che non raccoglieva le firme sarebbe stato buttato fuori. Sono l'unico italiano, insieme ai giudici che mi stanno dando ragione, che aveva capito come stavano le cose. Sarò anche scemo, ma proprio scemo scemo, no". Così Stefano Bandecchi sull'ammissione delle liste di Alternativa Popolare alle europee.
- 20:50 - Mo: Axios, 'verso ok Hamas a rilascio ostaggi senza impegno a fine guerra'
Il Cairo, 4 mag. (Adnkronos) - "Alti funzionari israeliani affermano che ci sono prime indicazioni che Hamas accetterà di portare a termine la prima fase dell’accordo – il rilascio umanitario degli ostaggi – senza un impegno ufficiale da parte di Israele a porre fine alla guerra". Lo ha annunciato su X il reporter di Axios, Barak Ravid.